giovedì 30 luglio 2015

Da un'idea di Alessandro Gassman, teniamoci pulita Crescentino

Sto molto godendomi il dibattito seguito alla proposta di Alessandro Gassman ai suoi concittadini: teniamoci pulita Roma noi, visto che il Comune non ce la fa.
Sono da sempre fautrice di questo comportamento, e molti di voi lo sanno. Continuo a insistere che si possa pagare l'affitto e le tasse con i lavori socialmente utili. 
Ma credo che si può fare, di dare una ripulita intorno, "aggratiss" anche proprio per la gioia di vedere la propria città pulita.
Ve ne racconto una, prima di passare la parola a Gramellini qui sotto, che su La Stampa ha pennellato sull'argomento.

Nella mia strada, a Crescentino, ognuno si pulisce il suo pezzetto davanti. L'anno scorso, ancora ero sindaco, tutto era bello pulito tranne un lungo tratto davanti a una bella villa, tutto cartacce. 
Ho incontrato la proprietaria, una signora molto decisa e storica, e  le ho chiesto perché non facesse anche lei come tutti gli altri
"Lo deve fare il Comune", mi ha risposto piantandomi gli occhi nei miei.
Occhei. Mi sono detta.
Verso mezzanotte, tornata a casa da chissà dove, ho fatto qualche passo con la paletta e la ramazza verso la villa di cui parlavo, e ho dato una bella ripulita. Mi sono portata a casa la monnezza, tutta contenta.  
Il mattino dopo, uscendo, era una meraviglia.
E mi è sembrato di aver fatto una marachella.

Adesso, tocca a Gramellini

Il signor Mi Rifiuto


29/07/2015
La proposta di cominciare la bonifica di Roma dal marciapiede davanti a casa propria, avanzata dall’attore Alessandro Gassmann, sta facendo emergere per contrasto un altro tipo di italiano. Il signor Mi Rifiuto, figura trasversale che va dai commentatori dei giornali di destra all’archetipo dell’intellettuale di sinistra, il professor Asor Rosa. La sua tesi è che il cittadino non deve sostituirsi ai netturbini perché già paga le tasse. Questo richiamo al ruolo virtuoso delle imposte nel Paese che vanta il maggior numero di evasori fiscali suona vagamente surreale. Ma pur di non prendere in mano una ramazza e sentire la città come cosa - e casa - sua, il signor Mi Rifiuto è pronto a sciorinare tutto il repertorio dello scaricabarile. Ironizza sul fatto che Gassmann abbia lanciato il suo appello dal Sudamerica, dove sta lavorando, anziché precipitarsi qui con guanti e paletta. E sposta l’attenzione sugli stranieri che sporcano la città, fingendo di non sapere che l’essere umano si adegua al panorama circostante e che, come a nessun italiano verrebbe in mente di straziare di cartacce un immacolato parco londinese, così è comprensibile che un inglese non si senta in colpa se imbratta una piazza di Spagna già ridotta a ciofeca.  

Le obiezioni del signor Mi Rifiuto, formalmente ineccepibili, sono alibi per continuare a rimanere come siamo: inerti e lamentosi. Ignorano l’effetto contagioso dell’esempio. Chi contribuisce in prima persona diventa più geloso del bene comune e più esigente verso gli amministratori. «Pulisci davanti all’uscio di casa e tutta la città sarà pulita», recita un proverbio cinese o forse scandinavo. Sicuramente non italiano.  


6 commenti:

Anonimo ha detto...

E perchè mai ha pensato di aver fatto una marachella? Assolutamente no, ha fatto un ottimo servizio alla comunità. La signora ha detto che toccava al Comune pulire, sottointendendo suppongo che pagava le tasse per anche per quel servizio. Siccome Lei riceveva uno stipendio dal Comune, sempre prelevato in parte dalle tasse della signora, la cosa è perfettamente regolare e formalmente corretta, in fondo poco importa alla signora chi fisicamente avesse fatto la pulizia.

Se poi volessimo applicare il sistema in senso esteso - lavori in cambio di benefit, sarebbe giusto che lo scambio fosse deciso e gestito in modo trasparente da una commissione di rappresentanti proporzionalmente eletti dai cittadini e non dagli amici degli amici o da qualche uomo/donna solo al comando.
Lapalisse

Non mi firmo ha detto...

Cara Marinella, lei è proprio matta.

Marinella ha detto...

Eilà Lapalisse! Ma allora lei è uno di quelli di cui parla Gramellini, complimenti. Il fatto è che, mentre lei propone le commissioni proporzionali fra cittadini (che alle commissioni non verranno mai) per dare una pulita al Paese, io pulisco. Prima, durante e dopo aver fatto il sindaco. Questa è la differenza fondamentale fra noi, e non è mica piccola.

Gianduja ha detto...

Avrai mica pulito il marciapiede del Mosca?

Anonimo ha detto...

Vede volenterosa sostituta del servizio di nettezza urbana (ma c'è ancora la nettezza urbana o ci sono solo le carovane di camioncini del Covevar? Alla faccia del risparmio di combustibili fossili...) ..... la volontà ci sarebbe anche, ma la gente è talmente nauseata da come viene trattata dallo Stato che non muove più nemmeno un pelucchio aggratis, senza più nemmeno fare distinzioni fra Stato-Regioni-Province e Comuni, tanto si comportano tutti allo stesso modo vessatorio e arrogante. E sinceramente non mi viene da obiettare alcunchè.
Rilapalisse

Olmes ha detto...

Ma no Mosca, si parla di una storica mi viene in mente la Pedrale, quella via è occupata da ex sindaci o aspiranti, genere Mosca. Perché non lo dice?