martedì 11 aprile 2017

Giovanni Mongiano, eroe dei nostri giorni

L'attore, e direttore del Teatro Lieve a Fontanetto, in scena a Gallarate per un’ora e 25 minuti davanti alla platea vuota: “L’ho fatto per me e per il teatro”. 

Dalle nostre parti può non rivelarsi una grande sorpresa, ma le passioni di Giovanni Mongiano, 66 anni, già libraio in Crescentino, diplomato allo Stabile, già attore per Sbragia e Bresson, sono queste. E lui ha seguito la propria passione, è andato avanti. 
Sempre dalle nostre parti, comunque, il tener duro è un requisito indispensabile alla sopravvivenza, diciamocelo fra noi almeno. 
Ma queste sue ultime gesta non sono rimaste sconosciute al mondo.

Oggi Gramellini ne parla in prima pagina sul Corriere della Sera, e ne parla Alberto Mattioli su La Stampa, cominciando così:

"Per imperscrutabili ragioni, si dice che un teatro «fa forno» se gli spettatori in sala sono pochi. Sabato sera, il Teatro del Popolo di Gallarate era un forno per la pizza, un forno industriale, un forno al quadrato. Perché in platea, aspettando che si alzasse il sipario su Improvvisazioni di un attore che legge di e con Giovanni Mongiano, di spettatori non ce n’era nemmeno uno. Zero pubblico, vuoto completo, totale, assoluto. Super-mega-maxi-forno. Capita, si dirà. 
Ma non era mai capitato quel che è successo dopo. Mongiano, invece di annullare la rappresentazione e andarsene a casa, l'ha fatta, nonostante tutto e tutti. E ha recitato il suo testo, un'ora e 20 minuti di monologo, davanti a una platea che nel frattempo si era "riempita" con due-spettatori-due, la cassiera e il tecnico di palcoscenico. "E' stato in impulso irresistibile, una questione di rispetto per me stesso e per il teatro", racconta. 
Evvai Giovanni, siamo tutti con te. Do it again


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