domenica 31 ottobre 2010
Peppone, Don Camillo e noi
Oggi sono stata a Brescello, il paese emiliano che fra i '50 e i '60 fu il set dei film di Peppone e Don Camillo, Gino Cervi e Fernandel. I ragazzi neanche sanno di cosa si tratti, ma il sindaco mi ha raccontato che ogni anno 40-50 mila persone continuano a visitare il centro, il museo dedicato ai film, e riempiono negozi e ristoranti procurando un buon indotto economico, e per il Comune 20/30 mila euro di incasso l'anno.
A Brescello c'era Zucchero, il cantautore, che ha deciso di presentare lì il nuovo album, dedicato a sentimenti persi per le strade dell'evoluzione che ci coinvolge tutti, e che non è sempre necessariamente positiva. Lui, che è di quelle parti - Roncocesi - mi raccontava ricordi di bambino: "Avevo uno zio che chiamavano Guerra, era un leninista e maoista sfegatato. Discuteva sempre furiosamente con il parroco, che chiamavano Don Tagliatella, e diceva di non aver mai visto in vita sua un prete magro. Però poi la domenica sera lo invitava a cena, diceva che era solo, poverino, e bisognava fargli compagnia. Ora l'attitudine è di mordere l'avversario, e basta".
Inevitabilmente ho pensato a noi, ai messaggi di odio pesante che leggo spesso sui nostri blog che hanno cambiato il metro della comunicazione, con il loro anonimato che consente a ciascuno di sparare (per fortuna solo virtualmente) una bile spesso velenosa e rivelatrice di attitudini d'animo non positive. Si vive anche male, così.
Ma ho pensato pure alle persone incapaci di confrontarsi dialetticamente, nemici e non avversari politici, pieni di out out ciechi e di pregiudizi che si perdono nelle nebbie del tempo, ognuno perso dentro bandierine e fatti propri.
Ho pensato a sgambetti e falli che vedo perpetrare, non so nemmeno se in nome di ideali o solo per preservare il proprio orto o far rifulgere il proprio ego, o per far vedere che uno è più furbo dell'altro.
E mi è venuta una gran tristezza.
martedì 26 ottobre 2010
I nuovi assessori, e il piccolo Francesco
Habemus Puerum. E' nato Francesco, figlio di Simona e Fabio Ratto. Auguri alla famigliola, e mescoliamo lieti fatti privati e pubbliche cariche, annunciando che Fabio Ratto è stato anche nominato Capogruppo di "Amare Crescentino", visto che Gianni Taverna è diventato assessore.
Gianni Taverna si occuperà di Ambiente, Territorio e Sviluppo Sostenibile, oltre che dei rapporti con il Villaggio Annunziata che erano tenuti finora da Tanino Angelone (auguri anche a lui per la nascita prossima del suo maschietto, tra l'altro).
Il secondo assessore nominato è Fabrizio Casa: a lui Ecologia, Lavoro e Solidarietà, Trasporti.
L'assessore Malara si è intanto preso carico, oltre che dell'Assistenza, anche del complesso problema dell'ATC (edilizia pubblica) e del Centro Anziani.
Grazie a tutti e buon (duro) lavoro.
Gianni Taverna si occuperà di Ambiente, Territorio e Sviluppo Sostenibile, oltre che dei rapporti con il Villaggio Annunziata che erano tenuti finora da Tanino Angelone (auguri anche a lui per la nascita prossima del suo maschietto, tra l'altro).
Il secondo assessore nominato è Fabrizio Casa: a lui Ecologia, Lavoro e Solidarietà, Trasporti.
L'assessore Malara si è intanto preso carico, oltre che dell'Assistenza, anche del complesso problema dell'ATC (edilizia pubblica) e del Centro Anziani.
Grazie a tutti e buon (duro) lavoro.
giovedì 21 ottobre 2010
Le tessere
Da giornalista iscritta dal 1976 all'Albo, debbo spiegare che è un dovere per chi fa il nostro mestiere controllare le notizie.
Su "La Periferia", uscita mercoledì con il consueto pacco di biomasse buttate nel ventilatore ben puntato verso di me, Gabriele De Giovanni scrive che "tutti coloro che restano in Amare Crescentino", dopo i noti fatti, sono iscritti al PD. In pratica, spiega lui, siamo diventati un monocolore.
Ho fatto il lavoro mio in sua vece. Ho chiesto mercoledì mattina ai consiglieri citati se fossero tutti iscritti al PD. Non sono iscritti al PD Nicoletta Ravarino, Gianni Taverna, Gianrico Graziano, Gabriele Massa.
Solo per dire che, per motivi oscuri, si dà una falsa fotografia di una compagine nata anche fra non militanti, intorno alla volontà di tentare di rinnovare la nostra amata cittadina senza alcun interesse personale, come capita anche da altre parti in quella terra di nessuno che sta intorno a Crescentino.
E poi, certo, ci sono gli iscritti al Pd, un partito che è stato importante parte in causa in questo progetto, e che continua a supportare l'Amministrazione.
Dunque, continuiamo ad essere una coalizione.
Tanto per mettere una pezza nel puzzle di stupidaggini e strumentalizzazioni di queste giornate che è davvero faticosissimo sopportare.
sabato 16 ottobre 2010
Brecht
Prima di tutto vennero a prendere gli zingari
e fui contento, perché rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei
e stetti zitto, perché mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali
e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti,
ed io non dissi niente, perché non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me,
e non c’era rimasto nessuno a protestare.
(Bertolt Brecht)
e fui contento, perché rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei
e stetti zitto, perché mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali
e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti,
ed io non dissi niente, perché non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me,
e non c’era rimasto nessuno a protestare.
(Bertolt Brecht)
In Consiglio: Cari Consiglieri, cari concittadini
Cari consiglieri, cari concittadini.
Ho dovuto, purtroppo, ritirare le deleghe che avevo assegnato a due assessori, Gaetano Angelone, consigliere della maggioranza eletta da voi con la mia lista "Amare Crescentino", e Salvatore Sellaro, nominato assessore "esterno" con i poteri che la legge mi conferisce.
Ho detto "purtroppo" perchè potete immaginare quanto mi sia costato dover prendere atto alla fine, dopo miei ripetuti tentativi di ricomposizione e di offerta di dialogo, che il loro comportamento creava una insopportabile destabilizzazione del lavoro della Giunta e - con le loro dichiarazioni pubbliche e con gli atteggiamenti tenuti in ogni sede - rischiava di minare di fronte all'opinione pubblica la credibilità stessa del mio operato.
Ero consapevole - e l'ho dichiarato in ogni occasione - che una coalizione di forze diverse comporta elementi potenziali di contrasto e di ottiche non sempre concordanti. Accade in ogni attività, accade nella vita politica. Ma si sta in una coalizione se se ne condividono i progetti e le strategie, avendo sempre la capacità, e l'intelligenza, e la sensibilità, di ricomporre alla fine le singole posizioni, mediando i propri interessi di parte nel più alto obiettivo di conseguire i risultati che una forza di governo si pone in risposta al programma che ha presentato al giudizio degli elettori. E' quello che Max Weber ricordava come "l'etica della responsabilità" che deve guidare le scelte dei governi di una società.
Purtroppo il pensiero di Weber non è apparso molto conosciuto, e i due ex assessori hanno negli ultimi tempi tenuto atteggiamenti di pubblico distacco e presa di distanza dai lavori della mia Giunta, intaccandone la sua capacità di presentazione alla opinione pubblica.
Più e più volte ho fatto presente a Salvatore e Tanino che le loro legittime distinzioni, dalle scelte che io facevo con la collaborazione di tutti i consiglieri eletti, andavano riportate all'interesse generale, e non solo alla personale difesa del loro singolo punto di vista. I "puri e duri" compiono atti testimoniali che gratificano il loro narcisismo, ma non fanno politica, nel senso che tradiscono quell'interesse generale che invece un governo - di un paese o di una città, non fa differenza - deve porsi come obiettivo primario.
Dopo aver ripetutamente tentato di spiegare Max Weber, alla fine ho dovuto prendere atto che il mutamento dei loro comportamenti si stava facendo irrecuperabile. Gli ho posto per ben due volte, oralmente e pubblicamente, il problema del loro dovere di riconfermare la fiducia nelle scelte che stavo conducendo alla guida della Giunta; ma non ho avuto risposta. E già questo era un atto che loro compivano definitivamente. In un ultimo tentativo, ho inviato loro una lettera, sperando che comprendessero quale deriva avevano avviato e come stessero mettendo a rischio la capacità di lavoro della Giunta.
Ancora una volta, non ho avuto alcuna risposta. Di più. Dopo la lettera, ho anche parlato con i due, chiarendo quanto fosse grave nei miei confronti - come Sindaco, oltre che come persona - il loro rifiuto di confermare la fiducia in quanto io e la Giunta facevamo. Sono andata a trovare a casa Salvatore, mio vecchio amico e pure parte in causa decisiva nel mio rientro nell'Amministrazione crescentinese. Ma niente.
E con il dispiacere e l'amarezza per dei compagni di strada che tradiscono lo spirito di una alleanza che avevano essi stessi contributo a costruire ho dovuto alla fine prendere atto della loro decisione, comunicando l'accettazione di questo loro distacco, del quale essi assumono ogni responsabilità di fronte al giudizio dei loro elettori e della Città.
Terrò brevemente la responsabilità delle deleghe che i due ex-assessori avevano ricevuto, e appena possibile comunicherò le nuove nomine.
Ma vi è una nota che devo comunicare alla Città, in coda a questa comunicazione, poichè ai contenuti di quanto ho detto finora è direttamente connessa.
Voi sapete quanta attenta cura io abbia posto nel valutare un importante progetto industriale che veniva presentato alla nostra Città. "Attenta cura" perchè - come ho detto ripetutamente - dovevo trovare un punto di equilibrio tra il risultato economico che il progetto industriale offriva alla Città e, però, dall'altra parte, i problemi che questo tipo di progetto poneva alla difesa della salute di tutti noi e dei nostri figli. Era una valutazione ovviamente ipotetica, non avendo nè io nè coloro che a questo tavolo siedono, nè voi che siete qui presenti questa sera, nè gli abitanti tutti di Crescentino, nessuno di noi la capacità e gli strumenti adeguati a un giudizio che fosse oggettivamente attendibile. E vi ho sempre detto che non intendevo affatto svendere per un relativo risultato economico la salute di neanche uno solo di voi, o di uno solo dei vostri figli, tenendo conto che questo insediamento - se mai ci sarà - resterà stabilmente per anni e decenni nella nostra vita comune.
Come avere, allora, una garanzia a difesa di questo primario interesse? Soltanto attraverso il giudizio di professionisti di alta qualificazione, che fornissero a noi qui seduti - e alla Città tutta - elementi di giudizio sui quali esprimere poi la nostra sovrana decisione.
Il Comune ha fatto quanto ha potuto, finora, chiedendo anche l'assistenza di tutti quegli organismi e di quelle istituzioni che i regolamenti propongono ai governi delle Città, proprio in situazioni come la nostra. Non solo; ma, essendo in gioco assai più che un interesse di poco conto o di breve contingenza, ho deciso di corredare e sostenere il contributo di conoscenze, che questi organismi mi davano, con il supporto di alte professionalità di comprovata sapienza scientifica in materia.
Naturalmente, questa mia difesa di un giudizio che fosse di garanzia per tutti noi crescentinesi - tutti, quale che sia la collocazione politica che pensiamo di avere - comportava e comporta un costo. E poichè le casse del Comune - come ben sapete - sono quel che sono, abbiamo attinto ai fondi arrivati con una donazione dalla stessa società che voleva realizzare il progetto.
Ovviamente, quella società non dà i soldi ai professionisti che ci confortano con la loro professionalità, ma li dà alla Città, perchè questa, la Città, Crescentino, difenda i propri interessi.
La distinzione non è da poco, anche se demagogia, populismo, e interessi di parte - legittimi, ma di parte - fanno un bel salto logico, e propongono all'opinione pubblica l'idea che i controllati pagano i controllori. No, no, nient'affatto: i controllati danno un contributo alla Città perchè questa possa pagare coloro che la Città servono.
Si sono fatte insinuazioni pesanti, a questo proposito, insinuazioni che hanno riguardato perfino la mia stessa persona. Ricordando Manzoni e quanto diceva frate Cristoforo, amo ripetere "omnia munda mundis". O, se preferite, e se Manzoni lo avete dimenticato, vi dico con parole che sono della nostra bella lingua comune che "la vacca di Valenza, come la fa pensa".
Un anno e mezzo fa, con le parole attraverso le quali aprivo la vita di questa Amministrazione, vi avevo detto che ogni mio comportamento sarebbe stato dettato da due obiettivi: l'interesse generale e la trasparenza dei comportamenti.
Si possono legittimamente fare tutti i ricami che demagogia e populismo - ben presenti, come si è visto, in questa sala - infiorano sulla realtà. Fa parte del dibattito politico, e sarà alla fine l'intelligenza dei Crescentinesi a decidere chi sia che parla alla pancia e chi invece preferisce parlare alla testa delle persone. Io non ho altri obiettivi che portare alla realizzazione il programma con cui sono stata eletta, e poi tornare completamente alla mia vita privata. Non debbo fare perciò alcun mercato di demagogia per guadagnarmi future benemerenze.
Ma proprio perchè ho improntato la mia Amministrazione a un obiettivo di responsabilità effettuale, e non strumentale, la mia capacità di sopportazione del legittimo contrasto politico ha un limite. Nell'interesse, sempre, della Città.
E poichè le insinuazioni - le stesse che stavano nello sfondo dei comportamenti e delle dichiarazioni dei due ex-assessori - poichè le insinuazioni lasciate cadere da alcuni all'interno di frasi e dichiarazioni formalmente corrette hanno toccato un punto di non più sopportabilità, essendomi stata fatta leggere ieri pomeriggio una dichiarazione apparsa pubblicamente su Internet che, appunto, metteva in dubbio la mia correttezza personale e la correttezza dell'operato della Giunta, ho deciso anzitutto di far valutare da un legale se in quelle parole vi siano elementi di denigrazione tali da meritare un giudizio in tribunale.
La demagogia, il populismo, la prevalenza di interessi di parte, che stanno inquinando la vita politica nazionale e tendono a far prevalere l'obiettivo del consenso elettorale sulla qualità reale dei fatti, stanno cadendo a pioggia sugi atti della nostra vita quotidiana, e rischiano di distruggere ogni principio di convivenza.
L'imbarbarimento delle coscienze e delle intelligenze è arrivato al punto tale da far dire sottovoce, e poi ora, addirittura, anche in una dichiarazione pubblica, una indecente insinuazione e una delirante ironia sulla grave malattia di mio marito.
Fermatevi. Noi tutti, la Città, ha bisogno di ragionare, di riflettere, di usare la testa, e non la pancia degli umori che vengono scatenati per guadagnarsi facili consensi.
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Ho dovuto, purtroppo, ritirare le deleghe che avevo assegnato a due assessori, Gaetano Angelone, consigliere della maggioranza eletta da voi con la mia lista "Amare Crescentino", e Salvatore Sellaro, nominato assessore "esterno" con i poteri che la legge mi conferisce.
Ho detto "purtroppo" perchè potete immaginare quanto mi sia costato dover prendere atto alla fine, dopo miei ripetuti tentativi di ricomposizione e di offerta di dialogo, che il loro comportamento creava una insopportabile destabilizzazione del lavoro della Giunta e - con le loro dichiarazioni pubbliche e con gli atteggiamenti tenuti in ogni sede - rischiava di minare di fronte all'opinione pubblica la credibilità stessa del mio operato.
Ero consapevole - e l'ho dichiarato in ogni occasione - che una coalizione di forze diverse comporta elementi potenziali di contrasto e di ottiche non sempre concordanti. Accade in ogni attività, accade nella vita politica. Ma si sta in una coalizione se se ne condividono i progetti e le strategie, avendo sempre la capacità, e l'intelligenza, e la sensibilità, di ricomporre alla fine le singole posizioni, mediando i propri interessi di parte nel più alto obiettivo di conseguire i risultati che una forza di governo si pone in risposta al programma che ha presentato al giudizio degli elettori. E' quello che Max Weber ricordava come "l'etica della responsabilità" che deve guidare le scelte dei governi di una società.
Purtroppo il pensiero di Weber non è apparso molto conosciuto, e i due ex assessori hanno negli ultimi tempi tenuto atteggiamenti di pubblico distacco e presa di distanza dai lavori della mia Giunta, intaccandone la sua capacità di presentazione alla opinione pubblica.
Più e più volte ho fatto presente a Salvatore e Tanino che le loro legittime distinzioni, dalle scelte che io facevo con la collaborazione di tutti i consiglieri eletti, andavano riportate all'interesse generale, e non solo alla personale difesa del loro singolo punto di vista. I "puri e duri" compiono atti testimoniali che gratificano il loro narcisismo, ma non fanno politica, nel senso che tradiscono quell'interesse generale che invece un governo - di un paese o di una città, non fa differenza - deve porsi come obiettivo primario.
Dopo aver ripetutamente tentato di spiegare Max Weber, alla fine ho dovuto prendere atto che il mutamento dei loro comportamenti si stava facendo irrecuperabile. Gli ho posto per ben due volte, oralmente e pubblicamente, il problema del loro dovere di riconfermare la fiducia nelle scelte che stavo conducendo alla guida della Giunta; ma non ho avuto risposta. E già questo era un atto che loro compivano definitivamente. In un ultimo tentativo, ho inviato loro una lettera, sperando che comprendessero quale deriva avevano avviato e come stessero mettendo a rischio la capacità di lavoro della Giunta.
Ancora una volta, non ho avuto alcuna risposta. Di più. Dopo la lettera, ho anche parlato con i due, chiarendo quanto fosse grave nei miei confronti - come Sindaco, oltre che come persona - il loro rifiuto di confermare la fiducia in quanto io e la Giunta facevamo. Sono andata a trovare a casa Salvatore, mio vecchio amico e pure parte in causa decisiva nel mio rientro nell'Amministrazione crescentinese. Ma niente.
E con il dispiacere e l'amarezza per dei compagni di strada che tradiscono lo spirito di una alleanza che avevano essi stessi contributo a costruire ho dovuto alla fine prendere atto della loro decisione, comunicando l'accettazione di questo loro distacco, del quale essi assumono ogni responsabilità di fronte al giudizio dei loro elettori e della Città.
Terrò brevemente la responsabilità delle deleghe che i due ex-assessori avevano ricevuto, e appena possibile comunicherò le nuove nomine.
Ma vi è una nota che devo comunicare alla Città, in coda a questa comunicazione, poichè ai contenuti di quanto ho detto finora è direttamente connessa.
Voi sapete quanta attenta cura io abbia posto nel valutare un importante progetto industriale che veniva presentato alla nostra Città. "Attenta cura" perchè - come ho detto ripetutamente - dovevo trovare un punto di equilibrio tra il risultato economico che il progetto industriale offriva alla Città e, però, dall'altra parte, i problemi che questo tipo di progetto poneva alla difesa della salute di tutti noi e dei nostri figli. Era una valutazione ovviamente ipotetica, non avendo nè io nè coloro che a questo tavolo siedono, nè voi che siete qui presenti questa sera, nè gli abitanti tutti di Crescentino, nessuno di noi la capacità e gli strumenti adeguati a un giudizio che fosse oggettivamente attendibile. E vi ho sempre detto che non intendevo affatto svendere per un relativo risultato economico la salute di neanche uno solo di voi, o di uno solo dei vostri figli, tenendo conto che questo insediamento - se mai ci sarà - resterà stabilmente per anni e decenni nella nostra vita comune.
Come avere, allora, una garanzia a difesa di questo primario interesse? Soltanto attraverso il giudizio di professionisti di alta qualificazione, che fornissero a noi qui seduti - e alla Città tutta - elementi di giudizio sui quali esprimere poi la nostra sovrana decisione.
Il Comune ha fatto quanto ha potuto, finora, chiedendo anche l'assistenza di tutti quegli organismi e di quelle istituzioni che i regolamenti propongono ai governi delle Città, proprio in situazioni come la nostra. Non solo; ma, essendo in gioco assai più che un interesse di poco conto o di breve contingenza, ho deciso di corredare e sostenere il contributo di conoscenze, che questi organismi mi davano, con il supporto di alte professionalità di comprovata sapienza scientifica in materia.
Naturalmente, questa mia difesa di un giudizio che fosse di garanzia per tutti noi crescentinesi - tutti, quale che sia la collocazione politica che pensiamo di avere - comportava e comporta un costo. E poichè le casse del Comune - come ben sapete - sono quel che sono, abbiamo attinto ai fondi arrivati con una donazione dalla stessa società che voleva realizzare il progetto.
Ovviamente, quella società non dà i soldi ai professionisti che ci confortano con la loro professionalità, ma li dà alla Città, perchè questa, la Città, Crescentino, difenda i propri interessi.
La distinzione non è da poco, anche se demagogia, populismo, e interessi di parte - legittimi, ma di parte - fanno un bel salto logico, e propongono all'opinione pubblica l'idea che i controllati pagano i controllori. No, no, nient'affatto: i controllati danno un contributo alla Città perchè questa possa pagare coloro che la Città servono.
Si sono fatte insinuazioni pesanti, a questo proposito, insinuazioni che hanno riguardato perfino la mia stessa persona. Ricordando Manzoni e quanto diceva frate Cristoforo, amo ripetere "omnia munda mundis". O, se preferite, e se Manzoni lo avete dimenticato, vi dico con parole che sono della nostra bella lingua comune che "la vacca di Valenza, come la fa pensa".
Un anno e mezzo fa, con le parole attraverso le quali aprivo la vita di questa Amministrazione, vi avevo detto che ogni mio comportamento sarebbe stato dettato da due obiettivi: l'interesse generale e la trasparenza dei comportamenti.
Si possono legittimamente fare tutti i ricami che demagogia e populismo - ben presenti, come si è visto, in questa sala - infiorano sulla realtà. Fa parte del dibattito politico, e sarà alla fine l'intelligenza dei Crescentinesi a decidere chi sia che parla alla pancia e chi invece preferisce parlare alla testa delle persone. Io non ho altri obiettivi che portare alla realizzazione il programma con cui sono stata eletta, e poi tornare completamente alla mia vita privata. Non debbo fare perciò alcun mercato di demagogia per guadagnarmi future benemerenze.
Ma proprio perchè ho improntato la mia Amministrazione a un obiettivo di responsabilità effettuale, e non strumentale, la mia capacità di sopportazione del legittimo contrasto politico ha un limite. Nell'interesse, sempre, della Città.
E poichè le insinuazioni - le stesse che stavano nello sfondo dei comportamenti e delle dichiarazioni dei due ex-assessori - poichè le insinuazioni lasciate cadere da alcuni all'interno di frasi e dichiarazioni formalmente corrette hanno toccato un punto di non più sopportabilità, essendomi stata fatta leggere ieri pomeriggio una dichiarazione apparsa pubblicamente su Internet che, appunto, metteva in dubbio la mia correttezza personale e la correttezza dell'operato della Giunta, ho deciso anzitutto di far valutare da un legale se in quelle parole vi siano elementi di denigrazione tali da meritare un giudizio in tribunale.
La demagogia, il populismo, la prevalenza di interessi di parte, che stanno inquinando la vita politica nazionale e tendono a far prevalere l'obiettivo del consenso elettorale sulla qualità reale dei fatti, stanno cadendo a pioggia sugi atti della nostra vita quotidiana, e rischiano di distruggere ogni principio di convivenza.
L'imbarbarimento delle coscienze e delle intelligenze è arrivato al punto tale da far dire sottovoce, e poi ora, addirittura, anche in una dichiarazione pubblica, una indecente insinuazione e una delirante ironia sulla grave malattia di mio marito.
Fermatevi. Noi tutti, la Città, ha bisogno di ragionare, di riflettere, di usare la testa, e non la pancia degli umori che vengono scatenati per guadagnarsi facili consensi.
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giovedì 7 ottobre 2010
L'assessore Cavallera: ci occuperemo di Crescentino
Questa sera Luca Pedrale mi ha passato al telefono l'assessore della Regione Cavallera, che conoscevo dal mio precedente mandato perché anche allora avevamo avuto problemi "acquatici" (ma con il Po). L'Assessore mi ha garantito che il caso di Crescentino viene valutato nella sua specificità, e verrà inserito in una lista di priorità che si formerà la prossima settimana.
mercoledì 6 ottobre 2010
En attendant il Godot Regionale
Gli inviati della Regione per il post-alluvione di Ferragosto non sono ancora stati inviati.
lunedì 4 ottobre 2010
Luca Pedrale e i famosi 500 mila euro
Lettera
PEDRALE (PDL): “E’ LA POSSIBILITA’ PER IL COMUNE DI SPENDERE 500 MILA EURO AL DI FUORI DEL PATTO DI STABILITA’”
INCONTRO DI PEDRALE CON IL VICESINDACO DI CRESCENTINO ALLEGRANZA E IL SINDACO DI TRINO FELISATI.
“CI SARA’ UN SOPRALLUOGO DEI TECNICI DELLA REGIONE PER LO STATO DI CALAMITA’”
La determina della Regione Piemonte n. 622 del 30/09/2010, che ho sostenuto, consente ad una serie di Comuni piemontesi e vercellesi, fra cui Crescentino, Gattinara, Santhià, Trino, Serravalle Sesia e Vercelli, di poter spendere una serie di importanti risorse al di fuori del patto di stabilità. Quest’ultimo è un vincolo che ha limitato la capacità di spesa di molti Comuni vercellesi e il cui superamento era auspicato dalle stesse amministrazioni comunali.
Sabato mattina, a Trino, con il sindaco Marco Felisati e la sua Giunta, ho presentato in una conferenza stampa. Questa possibilità che la Regione offre. L’amministrazione comunale di Trino, come altri Comuni del Vercellese, sfrutterà questa possibilità, data dalla Regione Piemonte, per ultimare dei lavori pubblici (strade e piazze) e per pagare dei fornitori.
Sempre sabato, ho incontrato anche il vicesindaco di Crescentino Franco Allegranza, e gli ho mostrato la determina n. 622 della Regione Piemonte. Allegranza di ha però detto che il Comune di Crescentino, per la sua particolare situazione finanziaria, difficilmente potrà sfruttare questa possibilità. Peccato, era un’opportunità per Crescentino. Allegranza mi ha assicurato che farà comunque delle ulteriori verifiche e approfondimenti. Gli ho poi ricordato che la Regione Piemonte si sta impegnando per concedere lo stato di calamità a Crescentino. Nei prossimi giorni vi sarà infatti un sopralluogo di funzionari e tecnici regionali. Nel contempo l’assessore Cavallera, che ho sentito sul problema diverse volte, sta cercando nel bilancio regionale risorse da assegnare allo stato di calamità crescentinese. I tempi tecnici e burocratici sono lunghi, ma ce la faremo.
Cordiali saluti.
Luca Pedrale
Torino, 3 ottobre 2010
sabato 2 ottobre 2010
Fra buone intenzioni e tentativi di boicottaggio
C'è chi manifesta buone intenzioni, nei riguardi della propria città, come può essere il caso di Luca Pedrale per l'alluvione di Ferragosto, qualunque sarà il risultato.
E ci sono quelli che invece no: dopo il Consiglio Comunale della scorsa settimana, nel quale abbiamo spiegato l'iniziativa di chiedere per cortesia agli architetti locali un progetto gratuito dell'arredamento di piazza Caretto, impegnandoci a mettere una targa ricordo che onori quello prescelto, un esponente della Minoranza ha telefonato ad alcuni degli architetti medesimi, "consigliando" vivacemente di non sognarsi neanche di aderire alla richiesta.
Qualche riflessione. Chi può essere interessato a vivere in una città maltenuta, trascurata, grigia, senza nessuna apparenza di gradevolezza, senza un luogo pubblico d'incontro piacevole?
Che cosa porta una persona a comportarsi in questo modo, al di là del proprio ruolo politico, ma semplicemente come essere umano?
Questo mi chiedo spesso, in questi giorni.
(SI RICORDA CHE QUESTO BLOG NON PUBBLICA COMMENTI ANONIMI)
E ci sono quelli che invece no: dopo il Consiglio Comunale della scorsa settimana, nel quale abbiamo spiegato l'iniziativa di chiedere per cortesia agli architetti locali un progetto gratuito dell'arredamento di piazza Caretto, impegnandoci a mettere una targa ricordo che onori quello prescelto, un esponente della Minoranza ha telefonato ad alcuni degli architetti medesimi, "consigliando" vivacemente di non sognarsi neanche di aderire alla richiesta.
Qualche riflessione. Chi può essere interessato a vivere in una città maltenuta, trascurata, grigia, senza nessuna apparenza di gradevolezza, senza un luogo pubblico d'incontro piacevole?
Che cosa porta una persona a comportarsi in questo modo, al di là del proprio ruolo politico, ma semplicemente come essere umano?
Questo mi chiedo spesso, in questi giorni.
(SI RICORDA CHE QUESTO BLOG NON PUBBLICA COMMENTI ANONIMI)
venerdì 1 ottobre 2010
Pedrale: Arriva stato di calamità, lunedì capiremo i conti
Ricevo da Luca Pedrale questo comunicato, e ringrazio a nome di tutta la Città per l'interessamento (e, aggiungo, per la buona intenzione. Perché come scrive nei commenti il vicesindaco Allegranza, sul risultato pratico delle decisioni della Regione i controlli sono tutti da fare).
Sindaca
Comunicato Stampa
PEDRALE (PDL): “IN ARRIVO UN CONTRIBUTO DI 500 MILA 441 EURO AL COMUNE DI CRESCENTINO. SARA’ DICHIARATO LO STATO DI CALAMITA’”
“Il Comune di Crescentino riceverà, nell’ambito degli interventi a sostegno dei Comuni soggetti al patto di stabilità per l’anno 2010, il contributo di 500.441 Euro (determina n. 622 del 30 settembre 2010)“. Lo annuncia con soddisfazione il presidente del gruppo consiliare regionale del PdL Luca Pedrale.
“Dopo un’attenta verifica del bilancio – spiega Pedrale – sono state recuperate risorse importanti, che sono state assegnate a una serie di Comuni della provincia di Vercelli e del Piemonte, tra cui Crescentino”.
“Mi auguro – precisa il capogruppo degli azzurri – che l’importante contributo venga utilizzato nel miglior modo possibile, per il bene della comunità crescentinese: aver recuperato risorse finanziarie così sostanziose per Crescentino, in una situazione finanziaria estremamente difficile per la Regione Piemonte, non è stata una cosa di poco conto”.
“Colgo l’occasione – prosegue l’esponente del PdL – per comunicare che sarà dichiarato lo stato di calamità per Crescentino, a seguito degli eventi alluvionali che si sono verificati verso la metà dello scorso agosto. Il ritardo con cui la dichiarazione dello stato di calamità arriva è semplicemente dovuto al fatto che l’assessorato alle Opere Pubbliche e Difesa del Suolo ha dovuto svolgere una serie di accertamenti e verifiche tecniche, peraltro inevitabili per arrivare a dichiarare lo stato di calamità”.
“In varie occasioni – conclude Pedrale – ho parlato con l’assessore Ugo Cavallera, il quale oltre a dichiarare lo stato di calamità vorrebbe anche assegnare al Comune di Crescentino risorse finanziarie adeguate. La previsione di questa ulteriore erogazione sta comportando un attento esame nei capitoli di bilancio per il recupero dei soldi necessari”.
Torino, 1 ottobre 2010
Sindaca
Comunicato Stampa
PEDRALE (PDL): “IN ARRIVO UN CONTRIBUTO DI 500 MILA 441 EURO AL COMUNE DI CRESCENTINO. SARA’ DICHIARATO LO STATO DI CALAMITA’”
“Il Comune di Crescentino riceverà, nell’ambito degli interventi a sostegno dei Comuni soggetti al patto di stabilità per l’anno 2010, il contributo di 500.441 Euro (determina n. 622 del 30 settembre 2010)“. Lo annuncia con soddisfazione il presidente del gruppo consiliare regionale del PdL Luca Pedrale.
“Dopo un’attenta verifica del bilancio – spiega Pedrale – sono state recuperate risorse importanti, che sono state assegnate a una serie di Comuni della provincia di Vercelli e del Piemonte, tra cui Crescentino”.
“Mi auguro – precisa il capogruppo degli azzurri – che l’importante contributo venga utilizzato nel miglior modo possibile, per il bene della comunità crescentinese: aver recuperato risorse finanziarie così sostanziose per Crescentino, in una situazione finanziaria estremamente difficile per la Regione Piemonte, non è stata una cosa di poco conto”.
“Colgo l’occasione – prosegue l’esponente del PdL – per comunicare che sarà dichiarato lo stato di calamità per Crescentino, a seguito degli eventi alluvionali che si sono verificati verso la metà dello scorso agosto. Il ritardo con cui la dichiarazione dello stato di calamità arriva è semplicemente dovuto al fatto che l’assessorato alle Opere Pubbliche e Difesa del Suolo ha dovuto svolgere una serie di accertamenti e verifiche tecniche, peraltro inevitabili per arrivare a dichiarare lo stato di calamità”.
“In varie occasioni – conclude Pedrale – ho parlato con l’assessore Ugo Cavallera, il quale oltre a dichiarare lo stato di calamità vorrebbe anche assegnare al Comune di Crescentino risorse finanziarie adeguate. La previsione di questa ulteriore erogazione sta comportando un attento esame nei capitoli di bilancio per il recupero dei soldi necessari”.
Torino, 1 ottobre 2010
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