(si rammenta che non si accettano commenti anonimi)
(Da "La Stampa" del 13-12-10)
Il Lombardoveneto è il fronte avanzato degli enti locali in sofferenza. Comuni mediamente virtuosi falcidiati da tagli lineari, uguali per tutti, senza alcun meccanismo di premialità. Ad eccezione di un fondo da 200 milioni istituito con la manovra correttiva di luglio da assegnare ai cosiddetti «virtuosi», ancora in attesa del decreto del Viminale che deve fissare i criteri di ripartizione.
Ma sono le casse di tutti i comuni d’Italia ad essere miseramente vuote. L’ordine di scuderia è chiaro: risparmiare, tagliare, razionalizzare. L’altro giorno la Conferenza stato-città ha dato luce verde al rinvio dei termini per chiudere i bilanci preventivi, che slittano dal 31 dicembre al 31 marzo. Per gli oltre ottomila sindaci del Belpaese si prospetta infatti un Natale tremendo, da festeggiare nella più completa austerità: che potrebbe sfociare nella povertà più nera. Nel 2011, oltre a subire 1,5 miliardi di euro di tagli nei trasferimenti erariali da Roma, dovranno contribuire per circa 1,8 miliardi di euro al rispetto del Patto di stabilità. Inoltre sui Comuni finirà per scaricarsi la riduzione dei trasferimenti statali alle Regioni.
Peserà, a cascata, la scure che è calata sul Fondo nazionale per le politiche sociali (nel 2011 scende a 75,2 milioni di euro dai 380,2 del 2010), sul Fondo delle politiche per la famiglia (52,4 milioni dai 100 di quest’anno) e sul Fondo di sostegno all’accesso abitativo in locazione (sforbiciato a 33,5 milioni dai 143,8 del 2010).
Insomma un moria di risorse straordinaria, profonda, inesorabile. Una correzione finanziaria richiesta sul biennio 2011-2012 che appare sproporzionata in termini assoluti e incoerente con il livello di avanzo già raggiunto da tutti i territori. Sono l’ultimo argine di un Paese slabbrato in cui ogni emergenza finisce per atterrargli addosso: dalla gestione degli extracomunitari alle crisi industriali, dalle alluvioni alla monnezza che negli ultimi anni ha tanto fatto parlare di sé.
Eppure la cura da cavallo non è ancora bastata: oltre un terzo dei Comuni italiani nel prossimo anno dovrà realizzare un ulteriore taglio della spesa superiore al 10%, nonostante il contributo dei municipi al miglioramento dei saldi di finanza pubblica nell’ultimo quinquennio sia stato di 4 miliardi contro un passivo dell’intera Pubblica amministrazione pari a 32 miliardi.
Il risultato, negli ultimi 5 anni, è stato un calo drastico della spesa per investimenti (-13,6%) e la svendita di pezzi del territorio per tamponare il taglio dei trasferimenti. Una droga abusata e pericolosa. Il 55% dei Comuni italiani raggiunge l’equilibrio di bilancio grazie all’« aiutino» degli oneri di urbanizzazione, che vale in termini cumulativi circa 3 miliardi di introiti straordinari l’anno. Per ottenere il pagamento degli oneri, però, bisogna dare permessi per costruire: e non è bello che un Comune decida su materie come questa con l’acqua alla gola dal punto di vista delle finanze.
Fino ad oggi s’è usata la solita ciambella di salvataggio, che si è concretizzato in una deroga rinnovata di Finanziaria in Finanziaria con la quale si è sempre permesso ai Comuni di utilizzare tre quarti del cash per finanziare la spesa corrente. Quest’anno la manovra di stabilità non prevede più la deroga, ma le parti stanno trattando ed è possibile che possa rientrare al fotofinish nel Milleproroghe. Sullo sfondo, resta il miraggio del federalismo fiscale. Ma anche su questo fronte i Comuni non si fanno troppe illusioni, non almeno per risolvere i loro problemi nell’immediato. Con la scusa dell’autonomismo di domani, oggi - nel tempo dell’attesa - si ri-centralizza tutto. La leva fiscale dei Comuni resterà tassativamente (ironia della sorte) bloccata fino al 2014. Per ora, si lamenta malinconico, il presidente dell’Anci Sergio Chiamparino, «siamo
commissariati». [M. ALF.]
martedì 14 dicembre 2010
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8 commenti:
I complimenti a questa amministrazione.
Camminavo sotto i portici, finalmente puliti, una bella piazza, un bell'albero, bell'illuminazione
sobria, ma bella , gli alberi di Natale dei commercianti proprio carini.
La nostra città finalmente pulita ed ordinata.
Ho parlato con due mamme che mi hanno detto che non è vero che a scuola fa freddo,anzi i loro figli hanno caldo, c'è stato un problema di caldaia, ma sfido chiunque a non aver avuto a casa loro un problema di caldaia....
Grazie per non aver messo i babbi natale che si arrampicano che trovo personalmente orribili.
Ottimo lavoro - grazie
papocchio dice: ha provato due passi in centro, a fare un giro nelle frazioni che desolazione non un'albero di natale no una luminaria ma crescentino è solo in centro non mi sembra che la Sindaca i voti li abbia presi solo in centro
a suma a post
Attenzione non calpestate la cacca dei cani.l'albero bello ma storto come la piazza.
Speriamo che il cartello "Alluvione agosto" non venga interpretato alla lettera....
Alluvione = fenomeno dovuto a straripamento/tracimazione corsi d'acqua.
Inondazione, allagamento = comparsa di masse d'acqua anche provenienti dal sottosuolo.
A questo punto pochi sarebbero a Crescentino gli aventi diritto.
un cittadino
Il precedente è un commento da blogKabul
Niente di nuovo sul fronte sinistroccidentale.
Saint-Just
Capisco che le dia fastidio, Saint Just. Molto meglio sparare sempre, avete creato un bel clima, bravi
Piazza storta
Albero storto
Chicobum storto
Stazione storta
Campo Rom storto
Archimede storto
Parchetti bimbi storti
Calamità storta
Pagina giornale storta
Assessori storti
Riscaldamento storto
Ma il sospetto che ci sia qualcosa di non in quadro in Comune non vi è ancora venuto?
Non potrà sempre essere colpa di Saint-Just.
Clima tempestoso? Certo, l'opposizione non regala più nulla... d'altronde Sindaca, con le loro divisioni l'hanno già fatta vincere, non si può chiedere loro di più...
Però anche lei non fa nulla per migliorare il meteo..
Cordiali saluti
Saint-Just
Marinella forza continui a piantare fiori nei sui cannoni!
by Abudabi
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