sabato 22 gennaio 2011

Kennedy, parole valide 50 anni dopo

Il 20 gennaio del 1961, in un discorso, il presidente degli Stati Uniti John Fitzgerald Kennedy pronunciava una frase celeberrima, e ancora utile:
"Non chiedete che cosa il vostro Paese può fare per voi, ma cosa voi potete fare per il vostro Paese".

13 commenti:

Anonimo ha detto...

Possiamo ricambiare.
S.J.

Anonimo ha detto...

Insomma il messaggio è aiutati che il ciel ti aiuta..
Ape Maya

Anonimo ha detto...

alcuni per il proprio paese potrebbero solo fare una cosa: stare a casa e zitti

MV ha detto...

Anonimo 16.46, visto che ha aperto il rubinetto dello sputaveleno, poteva anche fare lo sforzo di darsi un nome.

mv ha detto...

Cara Ape Maya, non credo proprio che il pensiero di Kennedy andasse in questa direzione che lei immagina. Era un pensiero positivo, e poco applicato nel nostro Paese italiano.

Anonimo ha detto...

Cara Venegoni
elimini gli anonimi per favore,il pensiero è che in italia si puo fare poco o nulla per cambiare il sistema..la mia visione personale e che dobbiamo attendere la fine del decadimento con le antenne dritte, pronti a cogliere l'attimo.Ma ci vorranno ancora anni..
Ape Maya

Anonimo ha detto...

JFK incaricò anche un gruppo di studiosi di trovare un indicatore di benessere per una nazione.
Il risultato indicò che il PIL da solo non era il parametro esatto.
un cittadino

Anonimo ha detto...

La frase di Kennedy è del tutto inapplicabile alla realtà italiana.
Purtroppo, senza voler scomodare la Lega, non c'è un Paese Italia, c'è uno Stato Italia.
S.J.

MV ha detto...

Cara Ape Maya, è vero ogni tanto arrivan degli stukas ai quali non sono più abituata qui, e faccio un breve revival:-))). Quando al nostro tema, io credo anche alla politica dei piccoli passi, perché su quelli grandi sono troppo pessimista pure io. Conti che in un anno e mezzo la gente sporca meno per terra, buttano meno cartacce, spengono le cicche altrove. Tenendo pulito, si è (un po') invertito il trend. Mi fido solo delle piccole riconversioni, al momento. Però anche non buttare una cicca per terra, è una cosa che noi possiamo fare per il nostro paese. Bisogna insomma darsi obiettivi raggiungibili.

Laura R. ha detto...

Ho imparato da mia figlia che è una scout, vanno al SERMIG, aiutano i bambini in difficoltà a studiare, fanno servizio nelle parrochie...ecc.
Mi sono chiesta: io cosa faccio?
Credo che ognuno di noi debba fare qualcosa, magari poco, secondo le proprie possibilità, ma impegnarsi è d'obbligo, senza aspettare che lo facciano gli altri.

Laura R. ha detto...

ancora una cosa.
Nel nostro paese c'è molta gente che fa volontariato, forse basterebbe
guardare un po' più in là.....
e magari con un po' di umiltà

Anonimo ha detto...

Cara sindaco, la civiltà di non buttare i mozziconi di sigaretta per terra, la carta, lo spaccare tutto.. l'imbrattare tutto...è sintomo di una non armonia dell'ambiente in cui si vive in cui esistono delle regole a volte solo di buon senso che non vengono più ne insegnate ne fatte rispettare...se faremano dei ragazzi a imbrattare non li si può neanche far ridipingere il muro...mica dobbiamo tagliargli la mano... ma come si sta evolvendo il senso comune nel nostro piccolo...non riusciamo neanche a fare questo dove finiremo?
Ape Maya

MV ha detto...

Cara Ape, non si scoraggi, alla stazione le famiglie dei colpevoli hanno dovuto ridipingere i muri. E denunce. Ci vogliono le telecamere, che fanno male alla privacy ma bene al senso di responsabilità. E poi, come lei dice, ci vuole l'educazione, della famiglia e della scuola.