mercoledì 19 gennaio 2011

Rosso indagato per Terre d'Acqua

Da "La Stampa" del 18 gennaio 2011 - edizione Vercelli


di Roberta Martini
Spuntano sei nomi nell’inchiesta su Terre d’acqua. Sono in calce alla notifica, con la proroga delle indagini, chiesta dalla procura che sui conti della Fondazione ha disposto una perizia contabile. E sono i nomi dei sei indagati: Roberto Rosso, Alessandro Giolito, Tino Candeli, Nicola Sirchia, Roberto Saviolo e Gianfranco Chessa.Finora era nota soltanto la posizione di Alessandro Giolito, ex assessore di Trino ed ex componente del Consiglio di amministrazione di Terre d’acqua: per questa doppia posizione è indagato per abuso d’ufficio.

E’ la prima volta invece in cui emerge il nome del parlamentare trinese Roberto Rosso, che di Terre d’acqua è stato l’artefice. Le ipotesi d’accusa per il deputato, e oggi coordinatore regionale del Fli, sono peculato (in un periodo compreso tra il 2005 e il 2008), turbata libertà dei pubblici incanti (in un periodo precedente il febbraio 2007) e truffa aggravata per ottenere erogazioni pubbliche (in più occasioni, dal febbraio al dicembre 2007). Ancora peculato, turbata libertà dei pubblici incanti e truffa sono le ipotesi d’accusa per il libero professionista casalese Nicola Sirchia, il solo peculato per il commercialista e consigliere comunale vercellese Tino Candeli. L’ex assessore provinciale Roberto Saviolo è indagato invece per concussione, con episodi legati all’estate del 2006, mentre per l’ex direttore generale della Provincia Gianfranco Chessa l’ipotesi d’accusa è la truffa aggravata. Roberto Rosso, Alessandro Giolito, Nicola Sirchia e Tino Candeli sono chiamati in causa come amministratori della Fondazione, Gianfranco Chessa e Roberto Saviolo come rappresentanti della Provincia nei confronti di Terre d’acqua.

Altri dettagli dell’inchiesta, condotta dalla sezione di polizia giudiziaria dei carabinieri e coordinata dal sostituto procuratore Pier Luigi Pianta, al momento non emergono. La nuova perizia - è l’unico commento degli inquirenti - è anche a tutela degli interessi degli indagati. Restano invece le notizie dei sequestri di documenti dalla sede trinese della Fondazione, in corso Italia, e la lunga serie di interrogatori a Palazzo di giustizia di Vercelli di persone che, per ragioni diverse, hanno ricevuto compensi dalla Fondazione, nata nel 2005 come società consortile a responsabilità limitata, controllata per il 62,5 per cento dalla Provincia e per il 37,5 dal Comune di Trino.L’ex assessore Giolito, già in settembre, si era detto tranquillo: il suo ruolo era contemplato dallo statuto del Comune di Trino.

Oggi è invece Roberto Rosso a parlare: «Mi sembra una follia. Abbiamo evitato di toccare noi i soldi, infatti la Fondazione ha un amministratore delegato. Non abbiamo mai fatto grandi cose. Non abbiamo preso o estorto denaro: sfido chiunque a dimostrare il contrario». Tranquillità è anche la parola d’ordine del parlamentare di Trino: «E’ giusto che la magistratura verifichi. E confido che venga dimostrata la completa estraneità ad ogni accusa. Siamo tranquilli di non aver fatto nulla di cui poterci vergognare». Anzi, Rosso capovolge il concetto: «Questa è una vicenda legata a iniziative culturali di cui sono orgoglioso, che non credo possano aver creato scompensi di qualsiasi tipo».Tra le ipotesi d’accusa il peculato e la truffa per ottenere erogazioni pubbliche.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

cosa volete che vi dica..tanto a puttane andiamo comunque!
Il Marchese del Monferrato

Anonimo ha detto...

Gentile Venegoni
vorei chiederle se è possibile fare qualcosa per i piccioni...avete qualche idea?
Grazie
Lucia

marinella ha detto...

Cara Lucia, stiamo provando con il mangime che contiene antifecondativo. E' una strada lunga e costosa, ancora dovremo andare avanti parecchi mesi, ma io ascolto con raccapriccio altre località che organizzano gruppi di cacciatori.

Anonimo ha detto...

Raccapriccio?
Li accolgano a casa loro gli Illuminati che li amano invece di spendere i soldi dei contribuenti.
S.J.

Marinella ha detto...

Vede Saint-Just che ho ragione a dirle che dovrebbe darmi un fracco di botte, avvolto in un mantello nella nebbia come in un film. Lei è per mettere i Rom in mezzo alla strada, per sparare ai piccioni, perché non dovrebbe essere per picchiare la Venegoni?

Anonimo ha detto...

Il sindaco non si tocca
The body guard

Anonimo ha detto...

Cosa vuole MV..
Sono uno d'altri tempi.. della serie che: le donne non si toccano neanche con un fiore (ma glieli offre..)
Piccioni: Se qualcuno le procura un danno lei cosa fa? Gli chiede il risarcimento... o gli si impedisce di nuocere ancora.
E' un discorso che vale per tutti, esseri umani o non umani.
E' il principio base di ogni comunità.
Sto sbagliando qualcosa? Mi dica.
Saluti
Saint-Just

Anonimo ha detto...

Un commento anche per il contenuto del Post.....
Ma il FLI non è il nuovo partito degli innocenti e dei moralizzatori?
Allora Rosso si dimetta.
S.J.