Succosa
e motivata intervista, ieri su "Repubblica", al re di
smacchiatori di giaguari, Pier Luigi Bersani.
Un
dibattito serrato che suggerisco a chi, a sua volta, voglia
dibattere... e abbiate pazienza per questa fila di numero, ma
Repubblica non ama essere copiaincollata)))
Bersani:
“Chi se ne va sbaglia, senza Pd addio sinistra. Nella manovra
errori ma anche del buono”
L’ex
segretario prende le distanze dalla mini-scissione. Ma incalza il
leader: “Darsi un profilo è importantissimo, non ci si rafforza
pescando qua e là”
di
GOFFREDO DE MARCHIS
ROMA -
Pier Luigi Bersani si accende un cigarillo. Non è il prezioso
Romeo y Julieta donato da Matteo Renzi. "Forse sono demodè ma i
regali fatti raccontandoli prima ai giornalisti non li gradisco.
"Siamo uomini o caporali?" tanto per citare Totò che piace
anche Renzi. L'ho lasciato a Speranza. Poi, i cubani sono dolciastri.
Semmai mi fumo i toscani...". Dopo molto tempo l'ex segretario
torna a parlare. Nel frattempo ha consegnato pillole del suo pensiero
ipercritico con il premier: copia Berlusconi, l'abolizione della Tasi
è contro la Costituzione, il Pd isolato e inconsistente.
Insofferenza palpabile. Se ne sono anche andati via Fassina e
D'Attorre, bersaniani in purezza. Come l'avvisaglia di qualcosa di
più grosso. Ecco, premette Bersani, non è così. "Se io resto
nel Pd non lo faccio perché ho una nostalgica passionaccia per la
ditta, per motivi sentimentali. Lo faccio perché senza il Pd il
centrosinistra non esiste perciò mi chiedo come fanno altri a
pensare di costruirlo fuori dal Pd. La mia idea d'Italia sta qui. E
se gli elettori abbandoneranno il partito, temo sia più facile che
finiscano nelle braccia di Grillo piuttosto che in quelle di una
sinistra che non è nel Pd".
Il
"suo" Pd è ulivista, di centrosinistra, civico, diverso
dal partito pigliatutto che sembra avere in mente il segretario.
"Dare un profilo al partito è importantissimo. Lui pensa di
rafforzarsi pescando qua e là, per me è il contrario. Più sei
senza identità, più il tuo consenso è contendibile. Penso per
esempio all'idea della Lorenzin: a Roma un bel patto trasversale dal
Pd a Forza Italia intorno a Marchini. La via maestra per la vittoria
dei 5stelle". Della manovra dice che non è il male assoluto. Ci
sono cose "positive" e altre negative, a cominciare dal
"balletto diplomatico e un po' ipocrita sulla sanità pubblica:
duecento milioni sono tagli agli sprechi, dodici miliardi in tre anni
sono il colpo di grazia, sparirebbe. Davanti alla salute per me non
c'è nè ricco nè povero. Se un pensionato viene costretto a pagarsi
la risonanza magnetica spende l'equivalente di due Tasi".
Il
premier però spiega: non condanno il Pd al suicidio, la sinistra
deve abbassare le tasse. La minoranza è il partito delle tasse?
"La
legge di stabilità non si giudica con gli slogan. Chi sa leggere la
manovra, dalla Corte dei conti a Bankitalia all'ufficio parlamentare
del bilancio, esprime garbatamente una preoccupazione: oggi si fa una
scommessa ardita ma dal 2017 può essere rimesso in discussione il
percorso di risanamento. Allora, se vogliamo discutere sul serio,
esiste un solo modo per mettere in sicurezza i conti: prendere, nel
2016, almeno un pezzo del programma antievasione proposto dal Nens.
Solo così, tra clausole di salvaguardia, sovrastima dei tagli e
andamento del deficit, proteggi i conti pubblici".
La
crescita non basta?
"La
crescita c'è, anche se a livello embrionale. Ma attenti agli slogan,
ripeto, e all'ottimismo. Può diventare pericoloso anche a livello
elettorale. Non basta dire: ho portato il bel tempo. Sa che fa la
gente quando c'è il sole? Esce, si muove, si mette in libertà, va
un po' dove gli pare. Proprio quando le cose prendono la piega giusta
non è detto che gli elettori votino chi li ha messi in quelle
condizioni favorevoli. In Polonia, che ha una crescita molto più
alta, è successo proprio questo. Quindi bisogna rafforzare il
proprio profilo, un profilo di centrosinistra. E occorre togliere gli
impedimenti alla crescita. Si fa con investimenti pubblici e privati,
il lavoro viene solo da lì. L'altro aspetto è la disuguaglianza,
quella impedisce la crescita vera. In Parlamento, adesso, rafforziamo
ciò che c'è di buono e correggiamo ciò che è sbagliato".
C'è
del buono, quindi?
"Sì".
E'
una notizia.
"L'ammortamento
al 140 per cento sull'acquisto dei macchinari è un'ottima idea. Così
come il ritorno dell'antico ecobonus. Se aggiungiamo qualche altra
misura di questo tipo e la incentiviamo per il Sud, aiuteranno
molto".
A
proposito di disuguaglianza, viene introdotto il fondo per la
povertà.
"Qualche
soldino c'è, chi lo nega. Ma il vero contrasto alla povertà si
regge su due gambe: welfare universale ovvero pensioni e salute, e
fedeltà e progressività fiscali".
Si
formerà un'asse contro il governo tra la minoranza e i governatori?
"Finora
ho assistito a un balletto diplomatico mentre sarebbe giusto
raccontare alla gente come stanno le cose: già nel 2016, ma ancora
di più nel 2017 e nel 2018, i tagli previsti farebbero saltare il
sistema sanitario. E' un punto interrogativo grande come una casa e
bisogna uscire dall'ipocrisia".
Renzi
dice che abolendo la Tasi si aiutano i pensionati non i benestanti.
Lei invece parla di misura incostituzionale. Due mondi lontanissimi.
"Ho
detto che è contro i valori della Costituzione. Ci vuole
progressività: un terzo dei contribuenti quella tassa può pagarla a
beneficio di altri interventi fiscali, come l'abolizione delle
imposte sulle compravendite. In ogni caso, non mi piacciono certi
slogan. Il centrosinistra non dice meno tasse per tutti. Dice meno
tasse perché, a chi e per che cosa. Meno tasse per tutti è uno
slogan da anarchismo dei ricchi. Meno tasse ok, ma per dare lavoro. E
che le paghino tutti. Non puoi rubare il salario come cantava
Pierangelo Bertoli, però non puoi nemmeno rubare agli altri italiani
non pagando le imposte".
Renzi
l'ha sfidata sul contante: vedremo se cambia qualcosa con il tetto a
1000 o a 3000 euro.
"Il
tetto a 3000 euro facilita l'evasione a valle. Mi sembra quasi un
insulto all'intelligenza spiegare che non è normale girare con 3000
euro in tasca. Chi lo fa o evade o ricicla. Dice Renzi: ma facciamo
le banche dati. E io devo sentire un premier e un ministro del Tesoro
che dicono queste cose? Il nero come fa a finire nella banca dati,
su".
È
una manovra di destra allora?
"Nell'insieme
questa legge ha dentro degli spunti interessanti. Ma bisogna
cautelarsi sulle prospettive e puntare di più su investimenti e
riduzione delle disuguaglienze".
Voterà
la fiducia?
"Non
c'è bisogno della fiducia. Il Parlamento può migliorare la legge.
Speranza e Cuperlo hanno presentato le correzioni necessarie".
La
minoranza non rischia la sindrome del can che abbaia non morde? In
fondo l'uscita di D'Attorre e Fassina si spiega anche così.
"Riconosco
che la nostra posizione debba essere più netta, più visibile ma
credo che l'alternativa noi dobbiamo costruirla nel Pd. Non sarò io,
ovviamente. Sarà un altro e vedremo chi. L'alternativa è un Pd che
non ammaina la sua bandiera, che non fa il partito della Nazione, che
costruisce il centrosinistra ulivista, civico, riformista, moderno.
Non sono contento, come invece sembra essere Renzi, del fatto che
parecchi escano. In loro c'è un pezzo di forza del Pd. Ma ho anche
qualcosa da dire a quelli che se ne vanno".
Cosa?
"Con
Fassina e D'Attorre siamo d'accordo su ciò che serve all'Italia. Non
serve un partito neocentrista. Loro escono dicendo che vogliono
costruire un nuovo centrosinistra. Ma dove? Senza il Pd il
centrosinistra non lo fai più. Se il Pd fosse irrecuperabile, quella
prospettiva verrebbe cancellata, punto. E se è così la nostra gente
va prima da Grillo che nella sinistra nascente".
Un
bel viatico per il nuovo soggetto che nasce domani...
"Non
lo dico con inimicizia, anzi spero che ci ritroveremo. Ma la penso
così. E non credo che la sinistra nel Pd sia una ridotta indiana".
Se
arrivano Verdini e altri forzisti può succedere.
"Per
me è
impossibile
che il Pd perda la sua missione e cioè i suoi veri punti di forza.
Pensare che la destra ti faccia fare il suo mestiere è alla lunga
illusorio, velleitario. La destra esiste. Esiste ormai in maniera
strutturale anche Grillo. Se non alzi le tue bandiere ti disarmi"
6 commenti:
A forza di bere le birre da soli si finisce così.. Cos'ha? Paura di non essere rieletto?
Asterix
Chi se ne va sbaglia perché perde la poltrona.
Sono in tanti nel pd a pensarla così. Da crescentino a roma.
Caro Pierluigi, scusi il ritardo. Io non credo che giovi a nessuno questo, mi permetta, qualunquismo. Ma che poltrone ci sono nel PD di Crescentino? Per ora un po' di macerie, non si offendano nemmeno i frequentatori di Via De Gregori. Per ora, bisogna fare ricostruzione, e certo sempre con un occhio a quel che succede a Roma, come nel mio piccolo faccio qui. Non si sa mai...
Guardi.....c'è chi si accontenta anche di una poltrona fittizia per poter dire io sono Qualcuno.
Ma queste sono debolezze umane, L'importante è che non facciano danni al prossimo, quelli che hanno una troppo alta immagine di sé. Quello sì è un guaio))) quanti guai eh?
Chiunque in questo momento sostenga Renzi (e il pd) fa danni.
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