martedì 16 giugno 2015

Le elezioni, Renzi nella polvere, Barca che dà speranza...



Volevo pubblicare quest'intervista da Repubblica ieri, ma dovevo andare a Roma e non ho avuto tempo. 24 ore dopo, il mondo sembra cambiato. La batosta del PD alle amministrative che obbligherà la direzione a cambiare tiro, l'astensione tremendissima, la perdita di Venezia, le malizie del neo sindaco Brugnaro che da destra dice "Renzi è solo contento della mia vittoria", mi mandano il morale sotto le ascelle: finirà mai, questa deriva del tanto peggio tanto meglio? Io non ci credo, che Renzi sia contento. 
Qualcosa deve cambiare, una tendenza va invertita. Chi ci sta lavorando con lodevole onestà è l'ex ministro Fabrizio Barca, alle prese con un'impresa titanica di cui parla con franchezza ammirevole. 
Eccolo qui 

Professor Barca, il PD è ancora di sinistra? 
"lo è, anche se in questi anni ha fatto poche cose di sinistra. Nella pancia degli iscritti ci sono i valori di sinistra".

E lei tenacemente continua a credere nel PD?
"Tenacemente, è vero. E credo che la casa democratica possa essere usata da persone di sinistra per cambiare un pezzettino di mondo, luogo per luogo. E' difficile, ma un anno di lavoro in giro per il partito, ci dice che è possibile".

Però ammette la gravità dei fenomeni degenerativi come quelli di Roma...
"Il grosso della corruzione non è nel Pd. Ma il Pd romano ci ha messo del suo. Tornare indietro è difficile". 

Fabrizio Barca, responsabile della mappatura dei circoli capitolini,  afferma, che "corruzione e rapporti clientelari si recidono avendo il coraggio di affidare a un gruppo di giovani indipendenti, come quelli che ho reclutato, la diagnosi della diffusione del male e, se c'è, del bene. Si fa insomma una valutazione. Non bisogna sempre intervenire dopo".

A Roma tornare indietro è difficile? 
"Ci siamo chiesti se Roma è l'immagine dell'Italia o il peggio dell'Italia. Di certo sono venute in risalto situazioni che si trovano anche da altre parti, ma Roma è più avanti per via di una vecchia malattia della città che è il forte peso della rendita, delle reti di potere, le cene, le telefonate, la vicinanza al centro del potere ha creato una grossa leva di ceto medio parassitario. Che non c'entra con il Pd". "Dove chiedere favori è un comportamento molto diffuso, i rischi per ogni partito diventano maggiori. Il grosso della corruzione non è nel Pd, ma il Pd ci ha messo del suo. La scivolata nella corruzione diventa più facile e si crea un brodo di coltura".

Ma girando l'Italia, cosa pensano i dem?
"Da un lato sono felici di avere una leadership forte, dall'altra si sentono afoni e incapaci di parlare con il centro".
Barca auspica che il Campidoglio non sia sciolto per mafia, "visto lo straordinario coraggio di questa amministrazione che ha chiuso la discarica di Malagrotta il più grande scandalo della città di Roma. Valga come credito".
Mai più un premier che sia segretario? 
"La separazione tra partito e Stato si può sacrificare in un momento eccezionale in cui c'è un governo sinistra-destra, ma poi non più".

1 commento:

wah-wah ha detto...

La corruzione si recide con l’onestà e con una la prigione ogni volta che si viene trovati a rubare,non con i domiciliari …