mercoledì 17 giugno 2015

Perché non ospiti i profughi a casa tua?


Nel nostro piccolo a Crescentino, durante il mio mandato, abbiamo molto discusso di questi argomenti, a proposito della situazione locale. Sono sempre stata incornata e tanto più mi fa piacere pubblicare, dal mio giornale "La Stampa" questo "Buongiorno" di Gramellini del 17 giugno. 
Mentre scrivevo queste note, non avevo ancora letto il blog di Mauro Novo, dal quale vengo a scoprire che l'attività prevalente in Comune (e di Arlotta) in questo momento consiste nel negare l'arrivo di profughi che altre cittadine dei dintorni hanno accolto, come se si trattasse di appestati e sicuri delinquenti pronti a tutto. Mi dispiace molto vedere il mio Paese così sulla difensiva, e privo di quello spirito che dovrebbe contraddistinguere noi umani. Penso anche, detto per chi crede in Dio e va a Messa, che Papa Francesco darebbe volentieri un calcio nel sedere a tutti quelli che la pensano così, e a quelli che spargono terrore uno anche più forte. 
Cheers
Marinella 



Al tranello della demagogia («Perché non ospiti i profughi a casa tua?»), Cecilia Strada di Emergency ha risposto con le parole della laicità: «E perché dovrei? Vivo in una società e pago le tasse anche per aiutare chi ha bisogno. Ospitare un profugo è carità. Creare accoglienza con le tasse è giustizia». È tipico di una certa Italia refrattaria allo Stato evadere il fisco per poi salvarsi l’anima organizzando collette per i bisognosi. La stessa Italia che accusa di incoerenza chiunque si batte a favore di un mondo più equo, in base alla curiosa idea che per essere autorizzati a farlo sia necessario indossare il saio di san Francesco. L’obiezione a cui Cecilia Strada ha replicato da par suo è di una stupidità contagiosa. Per dire: io sono favorevole ai matrimoni gay, ma non per questo ho mai preso in considerazione l’ipotesi di sposare un uomo, a parte forse Paolino Pulici.  

Nemmeno le tasse, qualora venissero finalmente pagate da tutti, basterebbero però a creare il mondo perfetto, altrimenti non ci sarebbe bisogno di Emergency. La solidarietà serve, anche se si esprime in modi diversi. Aprendo le porte, ma anzitutto le teste. Come fanno i Salvini a ridurre l’esodo biblico di migliaia di esseri umani a pretesto per battute da bar? Nessuno ha la soluzione in tasca ed è comprensibile che i residenti impoveriti si sentano minacciati nei loro residui diritti da masse di persone ancora più disgraziate di loro. Per questo gli andrebbe almeno spiegato che i profughi a cui la polizia di Ventimiglia mette le mani in faccia non sono invasori o terroristi, ma fuggitivi con l’unica colpa di volere restare vivi. Il racconto della verità è oggi la prima opera di carità.  

7 commenti:

Curioso e anche interessato ha detto...

Su altri blog cara Sindaca l'argomento non viene affrontato con i suoi stessi toni...

selfie man ha detto...

eh già anche il buon lifredi o anche detto selfie man che tanto si fa vedere attivo con la chiesa e l'oratorio andandosene in giro con la maglietta dell'oratorio per sponsorizzare le sue belle azioni fa parte di questa amministrazione che pensa solo a dire ogni giorno che i profughi da noi non arrivano

chissà cosa ne pensa il buon papa francesco di queste e di tantissimi altri esempi che ci sono per tutta l'italia di tutti questi che fanno i finti buoni

sarebbe bello che il novo gli facesse una bella intervista cosi potremo capire meglio

Anonimo ha detto...

Sbaglia la Strada (in ogni senso)
Il fatto di pagare le tasse non vuol dire che deve imporre agli altri le sue idee. Glielo ha forse chiesto? Se la maggioranza degli "altri" che pagano le tasse non vuole più accollarsi i finti profughi allora se li tenga lei e tutti quelli che li vogliono, cominciando dal Papa.
Sentiero di montagna

MV ha detto...

Che cosa l'ha convinta che si tratti di finti profughi signore? Che ricerche ha fatto, che testimonianze ha avuto? Che cosa conosce della storia contemporanea? Ha sentito parlare dell'Isis del Califfato?

Valeria ha detto...

D'altra parte, cara Marinella, qui a Crescentino non solamente non vogliono i poveri. Non vogliono neanche i ricchi, voglio dire quelli che portano investimenti e lavoro. Si ricorda che casino quando arrivò la Mossi e Ghisolfi? Qui si vede che gli piace stare da soli fra di loro a lamentarsi, e qualunque disturbo buono o cattivo che sia viene respinto. poveri noi.

mauro novo ha detto...

sentiremo lifredi......io ho il compito di pubblicare le smentite, anche due volte come e' successo nei giorni scorsi, mi e' stato chiesto spazio che io ho concesso.....
il blogger

Anonimo ha detto...

Chiederei di pensare prima di criticare l oratorio perchè i ragazzi che indossano la maglietta azzurra non hanno bisogno di nessuno sponsor (Lifredi compreso), perchè ciò che fanno lo fanno con totale passione mettendo a disposizione,magari anche per suo figlio/a selfieman, voglia,impegno,sudore,attenzione,gioia,tempo a titolo GRATUITO. Forse lei non ha mai avuto possibilità di essere animatore, e forse mai potrà provarlo, per precisare Lifredi come tutti gli animatori indossano una maglietta azzurra per essere un punto di riferimento sia per i bambini sia per il genitore che ci carica di responsabilità affidandoci in primis il proprio figlio/a.
Se deve criticare Lifredi lo faccia pure ma la prego di non nominare l oratorio in ambiti politici perchè sono solo idiozie e un offesa a tutto il gruppo animatori.

Grazie e buona serata