Chicobum Festival, che dice "La Stampa"

Prima di tutto, lo spiegone. Perché "Amare Crescentino" pubblica questo articolo a piena pagina di stamattina, sul quotidiano "La Stampa"?
Perché la voce si è sparsa in Paese, di questa idea, prima ancora che l'organizzatore abbia potuto presentare un progetto compiuto, per iscritto; e prima che la Giunta abbia ancora dato una risposta. C'è stata una gola profonda, che prima o poi avrà un volto e un nome.
Perché il consigliere Mosca ne ha chiesto conto in Consiglio Comunale.
Perché "La Periferia" ha già messo su una pagina (naturalmente, sparandoci addosso, ci mancherebbe)
E perché, infine, in questo articolo si dice che il sindaco di Borgaro non è poi così contento come sembrerebbe dall'inondazione di post sui vari blog, da parte di un simpatico pantofolaio che conduce la propria battaglia in nome dei "barbutun" locali che vogliono stare tranquilli e non si vogliono sporcare le pantofole, se non altro per poter continuare a lamentarsi in pace che qui non succede mai niente.
E infine, se un giornale nazionale nelle sue pagine provinciali spara così grande una notizia, senza che ci siano notizie certe (scusate il bisticcio), è segno che l'evento una qualche importanza ce l'ha. O no?


Da "La Stampa" del 14 marzo 2010
A.BALLESIO - L. DI CARO
TITOLO:
Crescentino sfida Borgaro per la “piccola Woodstock”

CRESCENTINO
Chicobum Festival. Ovvero: prendete l’istantanea di un leggendario raduno musicale alla Woodstock e riducetelo in scala di provincia. Ed ecco Caparezza, Marlene Kuntz, Africa Unite, gli Statuto che si esibiscono di fronte a una folla impressionante di ragazzi, con la cornice di una distesa verde a pochi chilometri da Torino. Sono state così, per anni, le notti al parco Chico Mendes di Borgaro. Adesso Crescentino sogna di portare avanti la tradizione di una rassegna che da dieci anni fa parlare anche fuori dai confini regionali. Giorni fa Ivaldo Marceca, dell’associazione Barrumba (il gruppo che ha tenuto a battesimo l’evento musicale fin dai suoi esordi) ha incontrato il sindaco del Comune vercellese, Marinella Venegoni. Ed ecco l’idea: perchè non trasferire qui l’esperienza del festival giovane? Per ora si sa che «la trattativa è avviata, si tratta di far incontrare le nostre volontà», dice il sindaco.
Ma il progetto, va da sè, la stuzzica: «A me piacerebbe molto. Per noi si tratta di un’occasione che non si ripresenterà chissà per quanto». Certo è che le due realtà - Crescentino e Borgaro - sono, in qualche modo, molto simili. Tanto per iniziare entrambe hanno a disposizione una grande area all’aperto da destinare ai concerti: qui non c’è un parco alla Chico Mendes, ma uno spazio a ridosso degli impianti sportivi che potrebbe fare al caso degli organizzatori dell’associazione Barrumba.
Ma perchè lasciare Borgaro? O si tratterà, piuttosto, di un altro evento slegato da quello che dal 2000 è ospitato nel Torinese? Anche se tutto fa pensare alla prima ipotesi, di certezze non ce ne sono. O meglio: il sindaco di Borgaro, Vincenzo Barrea, non sa niente del «Chicobum vercellese» e ammette: «Stiamo cercando di organizzarlo anche quest’anno. Certo, come ogni volta siamo alle prese con mille difficoltà per reperire i finanziamenti».
Già, il denaro. È sempre stato il cruccio degli ideatori del Festival. Per due anni la manifestazione era stata sospesa proprio per mancanza di fondi. Ma l’anno scorso, dal 19 al 26 giugno, Chicobum era tornato per la gioia dei suoi tantissimi fans. Con ospiti d’eccezione, e un colpo d’occhio di pubblico da grande evento nazionale.
L’edizione 2010 sembra ancora un grande cantiere, ma dove prenderà forma? Ora come ora c’è soltanto spazio per il contorno del progetto. Che non è niente male: le band del posto che farebbero da supporto ai loro beniamini, e poi biglietti gratis per gli abitanti del paese. Ma sarebbe solo un assaggio.
Perchè manifestazioni come questa (lo insegna anche Tavagnasco Rock, un’altra «piccola Woodstock», ma nei pressi di Ivrea) alla fine riescono a creare un indotto interessante. Intanto c’è la cifra prevista a bilancio dal Comune di Crescentino per gli eventi culturali: «Non avrebbe senso disperdere i fondi in tanti eventi scarsamente seguiti dal pubblico. Meglio, piuttosto, tentare di mettere insieme le risorse economiche necessarie a creare un appuntamento di sicuro richiamo».
Intanto tra pochi giorni il piccolo giallo del Chicobum potrebbe avere contorni più definiti: riuscirà la provincia vercellese a ereditare uno degli appuntamenti musicali più attesi della primavera?