sabato 8 marzo 2014

Fabrizio Greppi e l'8 marzo. La piasa, la tasa, la staga in casa.

La rilevanza assunta dai blog rispetto all'informazione tradizionale, nel nostro Paese, è indubbia. Anche nel nostro piccolo. Parlo soprattutto del blog cittadino di Mauro Novo, dove
sotto elezioni i pensieri diretti fioriscono. E' tornato a farsi leggere il leggendario Saint-Just, il mio ex-vice mi ha pugnalata alle spalle dal blog di Novo,  Mosca vi è di casa a demonizzare chi non fa come vuole lui, e ora Fabrizio Greppi riappare improvvisamente vivace, interviene perfino sulla presunta incapacità dell'Amministrazione contro i proprietari-speculatori della CH4 (pare che anche il suo impianto puzzi, secondo quanto dicono alcuni di coloro che vivono alla fine della frazione Campagna, e questo non aiuta certo a risolvere i problemi). 
Vabbé.
E però io penso alle parole di Greppi per quel che non è detto esplicitamente ma in qualche modo traspare, nel suo intervento a proposito del PD. Quando lui scrive che io avrei "strapazzato il segretario del PD stesso" e tuttavia "nessuno dei consiglieri del partito, zitti zitti come bravi scolaretti, ne ha preso le difese",  dietro quelle parole a me par di leggere il sottopensiero del machismo che dice: "Guardate cosa succede quando lasciamo uscire le donne. Si permettono perfino di maltrattare gli uomini". 

Sarà che secoli di maltrattamenti, quelli sì davvero, hanno bastonato noi donne, e ci hanno dato una sensibilità che coglie bene certi processi mentali, ma proprio mentre si discute di ruolo di donne nella politica e nella società, le sue parole mi ricordano un vecchio proverbio veneto assai pregnante riferito all'universo femminile. Una regola aurea: "La piasa, la tasa, la staga in casa". 

Si racconta che nei suoi mandati Fabrizio fosse a dir poco col pugno di ferro, in Consiglio. Mi raccontano anche di documentazione data all'opposizione il giorno prima delle adunate, roba che se l'avessi fatto io Mosca mi avrebbe già fucilata, mentre passo in bici davanti a casa sua. 

Per l'episodio in questione,  della mia richiesta in Consiglio a una persona del pubblico di lasciar libero il passaggio davanti alla porta, Fabrizio fa trapelare sul silenzio dei Consiglieri del PD una accusa di pusillanimità che trovo veramente sgradevole, ingiustificata.  Io non ho "strapazzato" nessuno, nemmeno il segretario del PD.  Io non "strapazzo", non fa parte della mia cultura, e mi rendo conto che a taluni del Consiglio - che di ben altra cultura sono impastati - questo appaia incomprensibile, o che fingano di non capirlo. Quella sera, io ho semplicemente detto a un signore presente, che casualmente era il segretario del PD, di togliersi dalla porta davanti alla quale stava in piedi. Da lì sarebbe potuta entrare altra gente, e lui invece si sarebbe potuto agevolmente accomodare visto che era pieno di seggiole e spazi vuoti. Perché stare in piedi, e proprio davanti alla porta?

Io zittisco? Io atterrisco? Ma per piacere! Credo che descrivere i consiglieri come atterriti di fronte a una donna rappresentata come una virago (che poi sarei io !) non renda merito all'intelligenza di Greppi, che è un uomo con una sua acutezza. E' un'accusa, come dire, di basso livello. E fa capire come si sia capaci di stravolgere la realtà delle cose quando si è presi dal traguardo di un nuovo potere.
Credo poi sia poco nobile, e non renda merito al candidato ma soprattutto all'ex sindaco Greppi, scambiare per pusillanimità il senso di responsabilità che stanno invece mostrando quasi tutti i miei compagni di strada di questi anni - ottime persone, con le quali ho avuto e ho un ottimo rapporto - alle prese con un problema che si è posto in modo inaspettato per tutti (me compresa) e che comunque va gestito in questo scorcio di fine legislatura con sensibilità verso il bene della città. A lui, Greppi, non andò altrettanto bene, cinque anni fa. 
Ma quel che soprattutto mi spiace leggere, del candidato sindaco Greppi, è la frase "Il disastro che tutti insieme hanno combinato", riferendosi al nostro mandato. Da quando la campagna elettorale ha cominciato a svolgersi più apertamente, le ambizioni dei candidati politici non hanno più misura, e per raccattare consensi  si lasciano andare a giudizi che, ripetuti a man bassa, finiscono per essere accolti come fossero una verità da chi è mosso da poca attenzione al reale o da pregiudizi immodificabili.
Disastro? Ma mi faccia il piacere, il candidato Greppi! Io non credo proprio - e nemmeno lui può crederlo, se riuscisse a giudicare con onestà intellettuale - non credo proprio che la città che lasciamo ai successori sia "un disastro". 
Disastro? Ben altro, e lo dico con orgoglio. C'è una città pulita e ordinata, con giardini  anche nuovi e viali ben tenuti, con le strade rifatte anche nelle Frazioni, con la Resurrezione in ristrutturazione anche grazie alle nostre pressioni e incoraggiamenti, con il wi-fi che ne modernizza il tessuto sociale. Una città con qualche posto di lavoro in più,  con una capacità reale (mai elettoralistica!) di ascolto delle persone e dei loro problemi, con la speranza anche di una ripresa dopo anni durissimi. Certo che restano mille problemi, e che errori ci possono esser stati, sempre e comunque nella visione del bene comune e della mani pulite; ma noi abbiamo tentato di fare tutto quello che le finanze ci permettevano;  la insensibilità degli interlocutori non sempre ci ha consentito di attivare progett: penso, per tutti, alla ristrutturazione del Centro Storico, che va veramente incoraggiata, e che è una risorsa economica oltre che un fatto culturale; non ce l'ho fatta a convincere i privati, ma se non si comincia, in un decennio saranno cumuli di macerie. E di patrimoni di gente che non sa spesso neanche cosa farsene.

Detesto le zuffe, dopo cinque anni così come li ho passati. Le faccio proprio se mi tirano per i capelli, se mi insultano come sta avvenendo dal candidato sindaco Mosca, immerso fin dal primo giorno nelle sue ambizioni e capace di insolentire giorno dopo giorno per conquistarsi audience di recite meschine e traendo profitto dalla mia pazienza; non direbbe mai di un uomo al comando quel che dice di me, non gli si rivolgerebbe mai con così poco rispetto (anche lui opta per il proverbio veneto). 
Dunque, dicevo, non ho nessuna intenzione nemmeno adesso di infierire sulla gestione di Greppi della città. Come non ho intenzione di parlare dei voti che abbia o meno preso quando sono stata eletta io, voti che - ricordiamolo dopo 5 anni, perché pare che taluni lo abbiano dimenticato - andavano al mio progetto di una città liberata finalmente da sospetti e affari. 

Io e Greppi abbiamo mentalità differenti, etica diversa, un senso opposto della collettività. Ma ho tanti amici da varie parti politiche che fanno bene il proprio lavoro nelle varie comunità, senza creare barriere insormontabili a puri fini di potere e partigianeria, senza far aspettare quarant'anni o negare aiuto a chi si sa di parte avversa, come avviene ora in Regione, Provincia, e anche in Comune ai tempi di Greppi, pare nel giudizio comune. Gli ostracismi pregiudiziali sono una iattura, ricadono sui cittadini incolpevoli, accarezzano solo gli ego del potere. Bisogna ormai cambiare mentalità, tutti quanti, nell'interesse di Crescentino (come dell'Italia, certo), ammesso che qualcuno consideri questo interesse un valore alternativo alle ambizioni di potere.  


  

2 commenti:

mauro novo ha detto...

Cara Marinella, da me vengono tutti, e purtroppo molti ti sparano, sia i tuoi nemici di sempre che il tuo ex vice.
Io confesso la mia inquietudine, perchè anche se non ti ho dato sempre ragione e tu lo sai bene, rilevo che nei tuoi confronti c'è stato un comportamento a volte sopra le righe, quasi come tu non fossi stata eletta in modo regolare.
Non si contano le mie liti personali con Mosca per alcune intemperanze che io ho stigmatizzato, scambiate erroneamente da lui come leccate di culo nei tuoi confronti, mentre la mia popolarità nel centro destra di crescentino notoriamente e' pari a un calzino puzzolente.
Ho spiegato personalmente al tuo vice che non faccio le preferenze a te nel vostro problema, e' difficile navigare in questo mare, te lo dico qui sul tuo blog e lo dico ai tuoi lettori, a volte sono a disagio di come il mio blog venga usato per mazzolare le persone, in questi giorni mi tocca anche leggere che il PD polemizza con Massa....non sarebbe meglio si parlassero in privato e risolvessero le loro faccende come si faceva una volta? Un blog dovrebbe essere usato meglio. il mio lo si usa a volte in modo scorretto,
mauro novo

Saint-Just ha detto...

Spett. Marinella...
Proviamo a fare una disamina della situazione senza arrabbiature, minacce di querele, odio e quant'altro, come se fossimo al bar seduti ad un tavolino in disparte.

Spero sia concesso, altrimenti cestini questo commento.
Parto da una mia personalissima opinione, ovviamente si può essere in disaccordo e non avrei nulla da obiettare: ritenevo che, dall'esperienza della precedente sua amministrazione, la sua capacità di gestione della "polis" fosse alquanto insufficiente, in quanto poco capace di vedere le mille sfaccettature della realtà locale, non si può governare solo con i "sì" e con i "no", con l'idea che "chi non è con me è contro di me".
Quindi scontro frontale con chi non è della stessa sua opinione, scarso se non nullo dialogo con i cittadini, prese di posizioni intransigenti e non mediate.
Quanto successo in questi anni è semplicemente la conseguenza delle premesse di partenza, come poteva aspettarsi reazioni diverse? Ha forse fatto qualcosa per invertire il cammino? Prendiamo due esempi fra i più vistosi: il Chicobum e la centrale a biomassa di Rabeto.
Le hanno detto in tantissimi a quali problemi si andava incontro, e per tempo, prima che le situazioni degenerassero, e passi il Chicobum, finito l'evento sono rimaste poche e nulle conseguenze, ma la centrale è ancora lì che puzza, lei se andrà ma la gente resterà lì a sentirla. E non mi avventuro in ulteriori considerazioni, quali la perdita di valore delle case.
Non vorrà mica aspettarsi dei ringraziamenti? Ora, tutti hanno letto le sue dichiarazioni sul blog o sui giornali sulla vicenda, si è ben capita la sua disposizione favorevole alla costruzione, perchè non ha mai avuto lo scrupolo, che dovrebbe avere un primo cittadino, di ascoltare prima i cittadini della zona, gli stessi che l'hanno messa subito in guardia delle possibili conseguenze, anche solo per rispetto, per educazione, per farsi una opinione più completa?
Vogliamo andarci a rileggere insieme gli articoli?

Ma il bello delle cose è che buona parte delle sue idee o iniziative potevano essere condivisibili, addirittura giuste, se portate avanti in modo diverso e discutendone con la gente.
Il rammarico perciò è doppio, le aspettative sono andate deluse, tante buone intenzioni e alla fine rischia di essere ricordata per la puzza e per il cartello appeso fuori dai servizi igenici del Comune, come ho avuto modo di vedere in TV.
Sicura di non fare nessuna autocritica?
Vede, in politica non vale il detto "tanti nemici tanto onore", purtroppo, in politica, tanti nemici vuol dire solo tante coltellate alla schiena. (in senso metaforico, si intende)

Cordiali saluti, come sempre
Saint-Just