lunedì 3 marzo 2014

La pazienza

(Pablo Neruda) 

Muore lentamente chi si rende schiavo delle sue abitudini, chi ripete ogni giorno un tragitto sempre uguale, chi non cambia marchio, chi non osa indossare colori nuovi e non parla con chi non conosce.

Muore lentamente chi fa della televisione il suo guru.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco e i punti sulle "i" ad un vortice di emozioni, che riscattano occhi nell'ebbrezza, sorrisi fra sbadigli, cuori e sentimenti vacillanti.

Muore lentamente chi non rivolta il tavolo se infelice nel lavoro, chi non rischia il certo per l'incerto per inseguire un sogno, chi non sceglie, almeno una volta, la fuga dai consigli sensati.

Muore lentamente chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non si trova buffo.

Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare.

Muore lentamente, chi passa i giorni lagnandosi della sorte cattiva o della pioggia incessante.

Muore lentamente, chi abbandona un progetto prima di cominciarlo, chi non fa domande su cose che ignora, o non risponde su cose che conosce.

Evitiamo la morte a rate, ricordando sempre che a vivere ci vuole sforzo più grande che a respirare.

Una pazienza vibrante, da sola, fa conquistare splendide felicita'.


1 commento:

Anonimo ha detto...

Stupenda poesia, ma non è di Neruda.
Martha Medeiros ha scritto questo capolavoro (almeno così mi risulta, visto che questa poesia è parte integrante del mio modo di essere). Ma forse non importa da chi è stata scritta; importa solo l'essenza di questo scritto.
Beesbeds