martedì 16 giugno 2015

Da Gad Lerner il punto su Renzi nel dopo-ballottaggio (e niente da stare allegri)


Parlando con molte persone, mi sono resa conto di quanto sia approssimativa l'informazione sugli accadimenti nel fronte politico dopo il ballottaggio, per la mancanza di possibilità o/e ti tempo nel leggere i giornali. Così ho cercato una sintesi su quanto scrivono i principali quotidiani italiani il 16 giugno, e l'ho trovata nel blog di Gad Lerner che prendo a prestito. Sperando che sia utile ad arricchire i ragionamenti delle persone interessate (e per non raccontarci delle palle fra noi mentre chiacchieriamo al bar). 
MV


“Certezze perdute e illusioni”, “Matteo senzaterra”, domande sulla sconfitta bruciano. Le prime pagine di “Corriere della Sera”, “La Repubblica” e “La Stampa” evidenziano la delusione e il cambiamento di clima che si registra nei confronti di Matteo Renzi. 
Dopo il pareggio delle regionali, la sconfitta ai ballottaggi ha reso evidente l’impopolarità del presidente del Consiglio. Matteo Renzi è ancora il leader politico più apprezzato dagli italiani, ma il suo vantaggio nei confronti degli avversari è inferiore rispetto alle aspettative. 
In particolare della grande stampa, che in questi mesi ha sostenuto, più o meno apertamente, l’iniziativa del governo. 
Dal “Corriere” sono giunte critiche anche molto dure su singoli punti, ma l’appoggio della grande stampa verso l’esecutivo non è mai stata in discussione. Le regionali e le amministrative hanno però raccontato un’Italia diversa, dove è maggioritaria l’opposizione a Renzi, e dove il centrodestra è competitivo con il PD, tanto da batterlo in “roccaforti” come Liguria, Venezia, Arezzo e così via. 

L’editoriale del direttore del Corriere Della Sera, Luciano Fontana, chiarisce questo mutamento di prospettiva
“ I ballottaggi nei Comuni e il risultato nelle sette Regioni che hanno votato quindici giorni fa consegnano un panorama politico nuovo. È accaduto qualcosa che era molto difficile prevedere nei mesi in cui si discuteva in Parlamento di nuova legge elettorale e riforme costituzionali. La sfida al Pd, al suo 40,8 per cento conquistato alle Europee, sembrava impossibile: per l’opposizione di centrodestra e per ogni altra”. 
Sulla Repubblica, il direttore Ezio Mauro è ancora più duro, visto che egli non solo sottolinea la debolezza del PD e la sua sconfitta, ma la ritiene favorita dalla strategia renziana di inseguimento del centro e di scontro con la sinistra. “ Avevamo avvertito che le regionali erano una vittoria numerica, ma una chiara sconfitta politica. Adesso la crisi del Pd, nonostante i successi a Mantova, Lecco, Segrate, Trani e Macerata, è anche numerica ed è davanti agli occhi di tutti: negarla è impossibile per cinque ragioni evidenti. L’astensione che supera il 50 per cento anche in elezioni comunali conferma che l’incantamento è rotto e il renzismo si deve guadagnare il pane nella lotta di tutti i giorni, senza rendite di posizione: diventa uguale agli altri. L’inseguimento del partito della nazione ha lasciato sguarnito il fianco di sinistra, e la disaffezione si vede e soprattutto si conta. La rincorsa al centro arranca perché il cambiamento ristagna. Il Pd è il luogo del conflitto e non delle idee, del risentimento e non del sentimento di una sinistra moderna”. 

Anche Massimo Gramellini, firma prestigiosa de “La Stampa”, dedica un’intervista post elettorale al presidente del Consiglio dai tratti più spigolosi rispetto al recente passato, evidenziando punti critici e difficoltà del leader PD. 

La presa di distanza della grande stampa appare un primo segnale interessante della rottura della “pax renziana” siglata con la straordinario 41% delle europee. Un anno fa Renzi sembrava destinato a un dominio lungo, mentre solo un anno dopo il centrodestra è già tornato davanti al centrosinistra nel conteggio del voto delle regionali. La grande stampa ne prende atto.

2 commenti:

Vedo nero ha detto...

Ma io Marinella che un giornale almeno lo leggo e leggo i siti, ho anche visto che il sindaco fresco di Venezia ha usato per la campagna elettorale uno che ha lavorato per Renzi, e ho letto che Renzi vuole spostare ancora di più l'asse del PD verso un partito moderno che secondo me vuol dire lontano dai valori acquisiti della sinistra e mi creda per il futuro la vedo ancora peggio di adesso

MV ha detto...

Caro "Vedo nero", dovremmo molto darci da fare noi semplici cittadini a incoraggiare alcune forse all'interno e all'esterno del PD, io mi fido molto di Barca di cui parlo sempre, e ho appena postato un'intervista a Rossi, il Governatore della Toscana, che è un altro di cui fidarsi, dalle idee sensate. Certo dobbiamo dare un senso pure noi, nel nostro piccolo di cittadini, mandare dei segnali.... io sto cercando di farlo attraverso questo blog. Grazie