sabato 13 giugno 2015

Gramellini: #Rivogliamo Matteo


Questo acuto "Buongiorno" di Massimo Gramellini, pubblicato sabato mattina su La Stampa, fa molto riflettere. 
MV

Giglio Magico, avete un problema. Il vostro Renzi sta diventando un primo ministro come gli altri. Ieri si trovava all’Expo per un incontro Italia-America Latina. Ma il Matteo di un anno fa avrebbe liquidato rapidamente la questione Morales per precipitarsi in ospedale dal ferroviere che, in un altro incontro Italia-America Latina appena avvenuto su un treno milanese, si era visto affettare il braccio sinistro da un machete. Poi Renzi è andato a un convegno istituzionale, mentre il fu Matteo si sarebbe precipitato alla stazione per rendersi conto di persona dell’emergenza del momento, i migranti che bivaccano sui binari di mezza Italia nella speranza di raggiungere un’Europa che ha chiuso loro le porte e sputato in faccia al governo italiano. 

Avrebbe coordinato i soccorsi, quel Matteo, magari alzato un po’ di polvere con dichiarazioni roboanti. Ma avrebbe comunicato ai cittadini la presenza fisica dello Stato, di uno Stato giovane, energico e impegnato ad affrontare i problemi in modo anticonformista. Così avrebbe oscurato le parole d’ordine dell’antistato leghista, incarnato da quel Maroni che, da quando è finito nel tritacarne per l’assunzione delle sue amiche, ha dismesso i panni del burocrate invisibile per trasformarsi in un Salvini senza felpa che vuole mandare l’esercito a sparare sui treni.  

Giglio Magico, attenzione: l’esercizio del potere ingrigisce, spolpa e fa perdere di vista l’essenziale. Chi ha plebiscitato il vostro Renzi alle primarie e dato il 40% dei voti europei al Pd lo ha fatto per avere Matteo. Se avesse voluto un leader imbalsamato si sarebbe tenuto Letta, che era più competente. 

2 commenti:

Eolo ha detto...

Voglio raccontare un curioso aneddoto.
Mi capitò un paio di anni fa di essere per lavoro a Firenze nei giorni antecedenti alla Leopolda. Era il 2013. Renzi si preparava alla scalata del PD con argomenti che ogni elettore di sinistra avrebbe voluto sentire da anni e li raccontava con una capacità oratoria che non si vedeva da almeno 30 anni. Mi aveva convinto.
Parlandone con la receptionist dell'hotel, ella mi disse di far attenzione. Renzi era si bravo a parlare ma dietro alle parole non si trovava alcuna minima sostanza.
Superficialmente pensai che la signorina facesse parte di quel misero 20% che a Firenze votava ancora per Berlusconi e quindi non diedi peso alle sue parole.

Sperai in un vittoria di Renzi alle primarie e votai PD alle europee.
Il risultato del mio voto è stato quello di consegnare un partito che tendenzialmente poteva ancora essere considerato di centro-sinistra (nonostante monti e fornero) ad un "one man show" la cui agenda politica è dettata da confindustria e dalle banche.

Un esempio su tutti. Renzi professava l'abolizione dei contratti di lavoro precari. Il risultato della sua politica lo abbiamo visto. Ha trasformato in precari anche i contratti a tempo indeterminato.

La receptionist aveva ragione. Ho un profondo desiderio di porre rimedio ai miei errori. Voglio andare a votare.

MV ha detto...

Caro Eolo, non credo davvero che lei sia l'unico ad avere avuto questa esperienza, c'è molta delusione in giro. E tuttavia intorno c'è il nulla, e l'unica cosa da fare - credo io - è stare lì e tirargli la giacchetta dalla parte giusta, nell'attesa che spunti un concorrente, di cui per ora io non vedo l'ombra. Perché la nostra vita quotidiana continua, anche lontano da Roma, e da qualche parte bisogna pure appendersi((((. Tristezza sì