venerdì 30 maggio 2014
I fondi di Lorini
Ho letto tutti i fondi e le cronache di Umberto Lorini, il direttore de "La Gazzetta". Accidenti, è più allegranziano dello stesso Allegranza!
giovedì 29 maggio 2014
Chi non salta "Anonimo" è...
In questi anni nei quali ero afflitta dai peggio guai, oltre che dalle tristezze di molti dei miei amati concittadini, ho sempre cassato senza pietà gli anonimi.
Gli anonimi sono i peggiori, rovinano se stessi e l'immagine del blog che li pubblica (Mauro questa è per te, ti debbo convincere a tutto tondo), e combinazione sono sempre i più maleducati, crudeli, e chi più ne ha più ne metta.
Questa volta troverete solo uno, un moschiano con il quale si dibatte su quale collutorio usare, l'ho lasciato solo per fare capire il livello dell'educazione di alcuni seguaci del simpatico avvocato che mi ha sfracellato i cabasisi (e non gli è servito a niente, e neanche darmi della cretina, tié).
Altri anonimi mi sono sfuggiti, nell'enormità (per il mio standard) dei commenti che mi stanno arrivando, adesso che ho pure tempo di rispondere. Uno parlava di Schettino (naturalmente ero io) me ne sono accorta in ritardo e l'ho tolto ma solo perché anonimo, il gentile (?) signore, se vuol reinviare il suo alato pensiero, è pregato di darsi un nick.
Ma dai provate, cosa vi costa? Cliccate su "Nome/Url", vi compare un quadratino e ci mettete dentro il vostro nome (pio sogno) o il nick. Poi schiacciate "pubblica". Ma vi chiedo mica di scrivere una delibera, santo cielo.
Gli anonimi sono i peggiori, rovinano se stessi e l'immagine del blog che li pubblica (Mauro questa è per te, ti debbo convincere a tutto tondo), e combinazione sono sempre i più maleducati, crudeli, e chi più ne ha più ne metta.
Questa volta troverete solo uno, un moschiano con il quale si dibatte su quale collutorio usare, l'ho lasciato solo per fare capire il livello dell'educazione di alcuni seguaci del simpatico avvocato che mi ha sfracellato i cabasisi (e non gli è servito a niente, e neanche darmi della cretina, tié).
Altri anonimi mi sono sfuggiti, nell'enormità (per il mio standard) dei commenti che mi stanno arrivando, adesso che ho pure tempo di rispondere. Uno parlava di Schettino (naturalmente ero io) me ne sono accorta in ritardo e l'ho tolto ma solo perché anonimo, il gentile (?) signore, se vuol reinviare il suo alato pensiero, è pregato di darsi un nick.
Ma dai provate, cosa vi costa? Cliccate su "Nome/Url", vi compare un quadratino e ci mettete dentro il vostro nome (pio sogno) o il nick. Poi schiacciate "pubblica". Ma vi chiedo mica di scrivere una delibera, santo cielo.
mercoledì 28 maggio 2014
La compagna Tomasoni, i compagni che hanno sbagliato
Una premessa generale. Per chi ama il libero confronto delle idee, non v'è considerazione più amara del dover dichiarare: "purtroppo l'avevo detto, e sono stata beffeggiata".
Stefania Tomasoni è una giovane e promettente dirigente che, in un futuro spero non troppo lontano, il rinnovato PD di Crescentino ringrazierà, per aver aperto un dibattito non più rinviabile all'interno di un Circolo locale visibilmente lontano, anche agli occhi di chi non è troppo esperto di politica, da quanto si agita nel resto d'Italia negli ultimi mesi.
E' bello che sia una ragazza, una universitaria, a rompere gli indugi in questi giorni dopo le elezioni. Ed è significativo che ancora una volta un dibattito si apra attraverso un blog, quello di Mauro Novo, che ha saputo diventare un punto d'incontro per tutti, una porta aperta su una città troppo chiusa nei suoi vari circoli ma ora, forse, costretta finalmente a porsi domande sulla "modernità", su quella "Città che cambia" cui non si è voluto dare ascolto, per vecchiezza culturale oltre che molti altri fattori (ambizioni, interessi, pigrizia mentale etc).
L'unica cosa che vorrei dire a distacco di quanto la Stefania afferma è che mi chiamerei fuori, se permettete, da queste responsabilità elettorali, quando Stefania scrive che mi sono contrapposta "ideologicamente" all'ex vicesindaco. Ma quale "ideologia": non c'entravano né l'ideologia né la politica, né ancor meno la cultura; era solo un problema di ambizione cieca che si rifiutava al confronto e marciava petto in fuori verso la propria autodistruzione. Da sindaco, ho semplicemente lavorato a salvare la dignità collettiva della Giunta fino alla fine del mandato, com'è in effetti avvenuto. I maneggi erano di altri e altrove, in Municipio vi assicuro non ci sono stati mai, almeno con la mia partecipazione.
La mia unica "responsabilità" è stata di aver scritto per prima la parola "primarie", quando ho capito la deriva che si andava prefigurando. E' inutile adesso ripercorrere quei momenti, io del resto ne ero fuori, sono stata anche "amabilmente" invitata a lasciar perdere "non essendo iscritta al PD" (!), e ne ho solo sentito le cronache quando qualcuno ha avuto la bontà di informarmi.
Quel che mi è spiaciuto, è stato ora leggere le repliche rancorose alla compagna Tomasoni da parte dei compagni (tutti anonimi) che hanno sbagliato, ma ancora una volta fanno capire che i panni sporchi si debbono lavare in casa. Ignorare i travagli di una persona specchiata, al termine del percorso, è un altro gesto suicida.
Quella porta chiusa, quella gestione occulta, il metodo Boffo usato contro Gianni Taverna, sono state espressioni di una mentalità che non è politica, che non badava al risultato finale ma si perdeva nei rivoli dei primati interni. Tutto ciò ha purtroppo fatto rinviato il
dibattito a dopo la débâcle.
Molte delle cose che ha scritto Stefania, già erano state scritte qui da me l'altro ieri, e dunque non ci torno sopra. Capisco la difficoltà e le parti contrapposte, ma se il PD crescentinese non assisterà in primis alle dimissioni del suo Segretario, insieme vittima e carnefice della situazione, e subito dopo non darà avvio a un franco chiarimento guardando finalmente all'epoca storica in cui viviamo e non alle logiche del 1955, nemmeno la sconfitta sarà servita a nulla. Quando, nella nota di Stefania, per descrivere le responsabilità di quanto è accaduto si usa la definizione impersonale, e non si fanno invece nomi e cognomi, si rischia di restare nella, coraggiosa, certo, espressione di sentimenti, ma si ferma a metà un percorso politico. Però un primo passo, vivaddio, è stato fatto.
Stefania Tomasoni è una giovane e promettente dirigente che, in un futuro spero non troppo lontano, il rinnovato PD di Crescentino ringrazierà, per aver aperto un dibattito non più rinviabile all'interno di un Circolo locale visibilmente lontano, anche agli occhi di chi non è troppo esperto di politica, da quanto si agita nel resto d'Italia negli ultimi mesi.
E' bello che sia una ragazza, una universitaria, a rompere gli indugi in questi giorni dopo le elezioni. Ed è significativo che ancora una volta un dibattito si apra attraverso un blog, quello di Mauro Novo, che ha saputo diventare un punto d'incontro per tutti, una porta aperta su una città troppo chiusa nei suoi vari circoli ma ora, forse, costretta finalmente a porsi domande sulla "modernità", su quella "Città che cambia" cui non si è voluto dare ascolto, per vecchiezza culturale oltre che molti altri fattori (ambizioni, interessi, pigrizia mentale etc).
L'unica cosa che vorrei dire a distacco di quanto la Stefania afferma è che mi chiamerei fuori, se permettete, da queste responsabilità elettorali, quando Stefania scrive che mi sono contrapposta "ideologicamente" all'ex vicesindaco. Ma quale "ideologia": non c'entravano né l'ideologia né la politica, né ancor meno la cultura; era solo un problema di ambizione cieca che si rifiutava al confronto e marciava petto in fuori verso la propria autodistruzione. Da sindaco, ho semplicemente lavorato a salvare la dignità collettiva della Giunta fino alla fine del mandato, com'è in effetti avvenuto. I maneggi erano di altri e altrove, in Municipio vi assicuro non ci sono stati mai, almeno con la mia partecipazione.
La mia unica "responsabilità" è stata di aver scritto per prima la parola "primarie", quando ho capito la deriva che si andava prefigurando. E' inutile adesso ripercorrere quei momenti, io del resto ne ero fuori, sono stata anche "amabilmente" invitata a lasciar perdere "non essendo iscritta al PD" (!), e ne ho solo sentito le cronache quando qualcuno ha avuto la bontà di informarmi.
Quel che mi è spiaciuto, è stato ora leggere le repliche rancorose alla compagna Tomasoni da parte dei compagni (tutti anonimi) che hanno sbagliato, ma ancora una volta fanno capire che i panni sporchi si debbono lavare in casa. Ignorare i travagli di una persona specchiata, al termine del percorso, è un altro gesto suicida.
Quella porta chiusa, quella gestione occulta, il metodo Boffo usato contro Gianni Taverna, sono state espressioni di una mentalità che non è politica, che non badava al risultato finale ma si perdeva nei rivoli dei primati interni. Tutto ciò ha purtroppo fatto rinviato il
dibattito a dopo la débâcle.
Molte delle cose che ha scritto Stefania, già erano state scritte qui da me l'altro ieri, e dunque non ci torno sopra. Capisco la difficoltà e le parti contrapposte, ma se il PD crescentinese non assisterà in primis alle dimissioni del suo Segretario, insieme vittima e carnefice della situazione, e subito dopo non darà avvio a un franco chiarimento guardando finalmente all'epoca storica in cui viviamo e non alle logiche del 1955, nemmeno la sconfitta sarà servita a nulla. Quando, nella nota di Stefania, per descrivere le responsabilità di quanto è accaduto si usa la definizione impersonale, e non si fanno invece nomi e cognomi, si rischia di restare nella, coraggiosa, certo, espressione di sentimenti, ma si ferma a metà un percorso politico. Però un primo passo, vivaddio, è stato fatto.
Qui buone notizie (se vi danno fastidio, passate oltre)
Sono una twittarola e non una fanatica di Facebook, anzi proprio non me lo sono mai calcolato finché una mia fan non mi ha aperto, lei, una pagina, di quelle da personaggio pubblico. Adesso sta a vedere che Laura Chiò e Friends ripeteranno che sono spocchiosa e arrogante, solo perché ho detto la verità.
Vabbé, e comunque quale sorpresa quando ieri ho trovato (passandoci un po' per caso) due comunicazioni, proprio su FB.
Le copio qui, senza i nomi che pure ci sono, perché non ho chiesto loro il permesso.
"oggi è davvero raro che un cittadino possa essere orgoglioso del proprio sindaco. Nel suo caso sappia che siamo in tanti ad essere orgogliosi di averla avuta come prima cittadina, è un vero peccato che se ne vada.... grazie per tutto quello che ha fatto per il nostro paese"
La seconda, riassunta:
"Mi chiedo spesso il perché Crescentino le sia contro... Tutta questa antipatia non la comprendo".
Nemmeno io, anche se ho qualche sospetto.
E comunque fra una bastonata e l'altra sono cose che tirano su. Saluti dal rifugio antiatomico
Vabbé, e comunque quale sorpresa quando ieri ho trovato (passandoci un po' per caso) due comunicazioni, proprio su FB.
Le copio qui, senza i nomi che pure ci sono, perché non ho chiesto loro il permesso.
"oggi è davvero raro che un cittadino possa essere orgoglioso del proprio sindaco. Nel suo caso sappia che siamo in tanti ad essere orgogliosi di averla avuta come prima cittadina, è un vero peccato che se ne vada.... grazie per tutto quello che ha fatto per il nostro paese"
La seconda, riassunta:
"Mi chiedo spesso il perché Crescentino le sia contro... Tutta questa antipatia non la comprendo".
Nemmeno io, anche se ho qualche sospetto.
E comunque fra una bastonata e l'altra sono cose che tirano su. Saluti dal rifugio antiatomico
lunedì 26 maggio 2014
Greppi vince, Mosca piange, Allegranza dà la colpa a Venegoni....
Nel rifugio antiatomico dove mi sono riparata, mi arrivano, inevitabili, le notizie. E, come da manuale, il risultato è che Greppi succede a Venegoni (scusate la terza persona). Corsi e ricorsi storici.
GianMaria Mosca - mi dicono - ha pianto per la sconfitta: non gli è bastato triturare per cinque infiniti anni gli attributi maschili e (quei pochi) femminili allocati in Consiglio Comunale.
Non gli è bastato proclamare che lui era il più bravo e il più fico dell'orbe terraqueo, e che aveva la verità in tasca.
Non gli è stato sufficiente dare ordini a Sindaco e Consiglieri con mail perentorie, e tenere a sua disposizione ogni giorno almeno un paio di dipendenti comunali con le sue compulsive richieste di documenti.
Non gli è servito insultare e delegittimare il Sindaco, per tentare di ridurlo alla sua misura.
Ora non credo che avrà motivi per farlo anche con Greppi; non soltanto la stazza è diversa, ma l'uomo (Mosca) è un inveterato maschilista (e forse neanche coraggiosissimo).
Però il bello (ma anche il brutto, per via della sconfitta del suo partito, ahimè) è quel simpaticone del mio ex Vice. Non era ancora uscito dai seggi, e già proclamava che la "colpa" era della Venegoni. Non sua, naturalmente, che ha fatto la più grande stupidaggine che un essere umano possa fare di fronte alla più paziente creatura (io) che c'era in Comune, cioè farsi sbattere fuori (da me) tre mesi prima della elezioni.
Non sua, che frantumava anch'egli gli attributi maschili (e quei pochi femminili) in Giunta, trattando me e i colleghi assessori come fossimo miserandi dipendenti della sua amata Italcardano che aveva abbandonato per raggiunti limiti. Un altro che sapeva tutto, lui, che chiamava giornali a giornalisti a raccontargli quanto fosse bravo, lui, e quanto, invece, fossero dei poveretti tutti gli altri membri della maggioranza, e quanto fosse merito soltanto suo - e non del paziente lavoro di tutta la Giunta - ogni decisione che tentava di regolare le cose della vita cittadina.
Ora, puntando il suo dito contro "la Venegoni", finge di dimenticare che, proprio per evitare una frattura che si stava aprendo per questa sua incontrollabile ambizione divisiva, io avevo ripetutamente sollecitato la realizzazione delle "primarie": posto che molti (tanti...) non ne volevano sapere di candidarsi con lui, si sarebbero così confrontate lealmente le diversità nel territorio del centrosinistra, e il voto avrebbe consentito alla fine un risultato comunque unificante, raggruppando tutte le forze politiche, sociali, culturali, che sostengono un progetto riformista.
(Il PD oggi è risultato il primo partito a Crescentino, con più di 1.700 voti; e invece se se ne deve stare a casa per colpa della "divisività" e delle ambizioni inconsulte dell'uomo di Verrua Savoia. Altro che la Venegoni.)
Colui che per quattro anni ha fatto di mestiere il candidatosindaco temeva evidentemente il confronto, e ha rifiutato le primarie. Non solo, ma ora lo dico anche:
Di fronte a una proposta finale di unificazione che veniva - BADATE BENE - dallo stesso segretario del Pd, il quale proponeva se stesso come sindaco con Massa a fargli da vice, proposta che Gabriele Massa aveva ACCOLTO SUBITO, di buon grado, proprio per superare i rischi di una divisione, di fronte a questa soluzione il suddetto candidato di professione si è stretto nel suo "cerchietto magico" di via De Gregori e ha respinto la proposta già accolta, smentendo quello stesso segretario che, eppure, dovrebbe essere il responsabile della linea politica locale. E quello lì, il segretario, se n'è stato ben zitto (ma in questi casi, non ci si dovrebbe dimettere? Invece no, obbedienti si va in lista).
Appariva evidente a tutti - ma evidentemente non al cosiddetto Pd di Crescentino - che quello di Allegrenza era, dunque, non un progetto politico ma un progetto personale. Loro tutti, si sono fatti,diciamo, abbindolare da Allegranza.
Ora Franco Daniele avrà un aneddoto in più da aggiungere a quelli, succosi, già in suo possesso sui flop del passato politico del mitico ex Vice. (Aggiungo che non mi riguarda, non sono cose mie, ma il Pd - quello vero, non il cerchio magico di Crescentino - dovrebbe fare una dura autocritica, ripulire le...strategie di quelli che - con volo ardito - ha chiamato "i quattro saggi"; una madame è andata a tentare di, diciamo, "comprare" la ritirata di Massa).
Gabriele Massa, con quei numeri che ha ottenuto, è andato benissimo. Il risultato del voto gli dice che lui può essere ora il Renzi di Crescentino. Io non so che campagna elettorale abbia fatto, non so come abbia scelto i suoi compagni di strada perché sono stata pregata di star fuori dai cabasisi (se leggete Camilleri sapete cosa sono, sennò peggio per voi che non leggete Camilleri, in generale) e ho dovuto subire anche la malinconia di doverli ignorare. Perché, cedendo scioccamente alla favola messa in giro con abilità manipolatorie della verità, bevevano per oro colato le deformazioni dei fatti reali di questi 5 anni, e non volevano essere definiti "venegoniani", rinunciando a cogliere quello che di "venegoniano" ha orgogliosamente avuto la mia Amministrazione: un'attività politica come servizio esclusivo alla Città, senza ambizioni e senza interessi personali, e - dal primo giorno all'ultimo - un'attività svolta - con le mani pulite. Peggio per loro. Cresceranno, e capiranno.
Bene, sono sopravvissuta. Adesso sopravvivete voi, che a me scappa da ridere, come diceva la barzelletta dei ladri di galline.
Di fronte a una proposta finale di unificazione che veniva - BADATE BENE - dallo stesso segretario del Pd, il quale proponeva se stesso come sindaco con Massa a fargli da vice, proposta che Gabriele Massa aveva ACCOLTO SUBITO, di buon grado, proprio per superare i rischi di una divisione, di fronte a questa soluzione il suddetto candidato di professione si è stretto nel suo "cerchietto magico" di via De Gregori e ha respinto la proposta già accolta, smentendo quello stesso segretario che, eppure, dovrebbe essere il responsabile della linea politica locale. E quello lì, il segretario, se n'è stato ben zitto (ma in questi casi, non ci si dovrebbe dimettere? Invece no, obbedienti si va in lista).
Appariva evidente a tutti - ma evidentemente non al cosiddetto Pd di Crescentino - che quello di Allegrenza era, dunque, non un progetto politico ma un progetto personale. Loro tutti, si sono fatti,diciamo, abbindolare da Allegranza.
Ora Franco Daniele avrà un aneddoto in più da aggiungere a quelli, succosi, già in suo possesso sui flop del passato politico del mitico ex Vice. (Aggiungo che non mi riguarda, non sono cose mie, ma il Pd - quello vero, non il cerchio magico di Crescentino - dovrebbe fare una dura autocritica, ripulire le...strategie di quelli che - con volo ardito - ha chiamato "i quattro saggi"; una madame è andata a tentare di, diciamo, "comprare" la ritirata di Massa).
Gabriele Massa, con quei numeri che ha ottenuto, è andato benissimo. Il risultato del voto gli dice che lui può essere ora il Renzi di Crescentino. Io non so che campagna elettorale abbia fatto, non so come abbia scelto i suoi compagni di strada perché sono stata pregata di star fuori dai cabasisi (se leggete Camilleri sapete cosa sono, sennò peggio per voi che non leggete Camilleri, in generale) e ho dovuto subire anche la malinconia di doverli ignorare. Perché, cedendo scioccamente alla favola messa in giro con abilità manipolatorie della verità, bevevano per oro colato le deformazioni dei fatti reali di questi 5 anni, e non volevano essere definiti "venegoniani", rinunciando a cogliere quello che di "venegoniano" ha orgogliosamente avuto la mia Amministrazione: un'attività politica come servizio esclusivo alla Città, senza ambizioni e senza interessi personali, e - dal primo giorno all'ultimo - un'attività svolta - con le mani pulite. Peggio per loro. Cresceranno, e capiranno.
Bene, sono sopravvissuta. Adesso sopravvivete voi, che a me scappa da ridere, come diceva la barzelletta dei ladri di galline.
Elezioni! L'attesa
Vivete dunque e siate felici, figli prediletti del mio cuore, e non dimenticate mai che, fino al giorno in cui Iddio si degnerà di svelare all’uomo l’avvenire, tutta l’umana saggezza sarà riposta in queste due parole: aspettare e sperare.
Alexandre Dumas, Il Conte di Montecristo
domenica 25 maggio 2014
venerdì 23 maggio 2014
- 2. Highlights della settimana
Mancano due giorni alle elezioni....
Le due cose che mi ricorderò di questa settimana pre-elettorale.
1) Finalmente, grazie al blog di Novo, è chiaro a tutti che il consigliere Mosca è di destra.
2) La fantastica battuta di Leo Alati, durante un dibattito corale: "Visto quel che è successo negli ultimi anni con i vicesindaci, se sarò eletto ne farò volentieri a meno".
Le due cose che mi ricorderò di questa settimana pre-elettorale.
1) Finalmente, grazie al blog di Novo, è chiaro a tutti che il consigliere Mosca è di destra.
2) La fantastica battuta di Leo Alati, durante un dibattito corale: "Visto quel che è successo negli ultimi anni con i vicesindaci, se sarò eletto ne farò volentieri a meno".
giovedì 22 maggio 2014
- 3. L'indennità di fine mandato
Mancano 3 giorni alle elezioni
La mia indennità di fine mandato, che rapportata alla mensilità che avevo scelto (E. 940,00 netti) ammonta a E. 7.334,28 lordi, è stata da me vincolata alla partecipazione "all'acquisto e posa di un ascensore da installare nel Palazzo Municipale a collegamento fra i primo e secondo piano, abbattendo così completamente tutte le barriere architettoniche esistenti per l'accesso all'ex Teatrino Civico ora Sala Consigliare".
(PS. Mi son scordata che fino a un certo punto l'indennità che avevo scelto era di E. 740,00, poi è aumentata di 200 euro per via del notiziario mensile: vi ricordate? Poi li ho tenuti, quando il notiziario ha chiuso. Ma non li ho tenuti per me, lo sapete no?)
La mia indennità di fine mandato, che rapportata alla mensilità che avevo scelto (E. 940,00 netti) ammonta a E. 7.334,28 lordi, è stata da me vincolata alla partecipazione "all'acquisto e posa di un ascensore da installare nel Palazzo Municipale a collegamento fra i primo e secondo piano, abbattendo così completamente tutte le barriere architettoniche esistenti per l'accesso all'ex Teatrino Civico ora Sala Consigliare".
(PS. Mi son scordata che fino a un certo punto l'indennità che avevo scelto era di E. 740,00, poi è aumentata di 200 euro per via del notiziario mensile: vi ricordate? Poi li ho tenuti, quando il notiziario ha chiuso. Ma non li ho tenuti per me, lo sapete no?)
- 4. Le favolette (e gli incubi) del commercio
Mancano 4 giorni alle elezioni
L'incubo più grande in questi giorni di discorsi elettorali è quello che, "volendo aiutare il commercio" si ricavino "10/15 posti auto in Piazza Caretto". Nel suo piccolo, un affronto a ogni buon senso, e anche al senso dell'estetica, di una piccola eleganza e di quel poco senso del vivere civile che sia rimasto. Che Dio ci protegga anche da questo (gli stiamo dando un sacco da lavorare, in questi giorni, al Padreterno).
Ho visto che giustamente ogni lista da' grande spazio al problema del Commercio. Ci sono tornata sopra parecchie volte in questi anni, sono stata accusata di trascuratezza ma non è così a mio avviso. I nostri anni terribili, non certo io, hanno segato alla base molte attività di quel tipo, ma paradossalmente hanno dato spazio e affari a chi si è saputo disegnare un segmento e servizi più efficienti con prontezza e sapienza; spessissimo i loro clienti vengono da fuori città. Pistochini ha raddoppiato (un bacio, lassù, a Enzio), Sabrina ha messo su un bellissimo negozio, è nato anzi un nuovo negozio di fiori. Solo per fare qualche esempio. Molte volte ho stilato qui, in questi anni, l'elenco dei commerci che si sono anzi ingranditi, in Crescentino, durante il periodo nero.
Ma ho anche capito da subito che da alcune parti c'erano poche speranze. Quando abbiamo invitato a dipingere le colonne dei portici, e qualcuno ha cominciato a dipingere tre parti, di quelle colonne, invece che comprendere anche quella che dà sulla strada, già era un segno che non si capiva il problema generale.
Andreste a fare le spese in un grande magazzino cadente, scrostato, con le ragnatele? O ne preferireste uno bello rinfrescato e lindo?
Fatevi una domanda e datevi una risposta, come diceva Marzullo.
Finché il Centro Storico è in quello stato, e le case e i negozi non sono ristrutturati, e in alcuni negozi non ci sono nemmeno i servizi igienici, essere appetibili è molto difficile, a meno di lavorare in condizioni di monopolio come per esempio Pino Rotondo, e/o avere davvero una marcia professionale in più: cose uniche, servizi rari e cortesia!!!
Quella, la cortesia, non la può dare nessuno. E nessuno può dare disponibilità a uno che non ce l'ha e non capisce che la deve avere. Quante volte per il pranzo sotto i portici della festa mi sono "vergognatella" di quell'infilata di serrande abbassate, e anche brutte e scrostate, in un giorno che avrebbe richiesto qualche luce e offerta in più. Quante volte abbiam pregato di tenere le vetrine aperte e accese, che so, durante il Prajet, ed era tutto bello inchiodato, invece? Solo la Luciana Raviola e pochi altri, che io ricordi, hanno il gusto di mostrare la loro graziosa vetrina.
I negozi in piazza sono una bellissima manifestazione, ma se il giorno dopo si torna alle catacombe, non sarà servita a niente; a meno di farla due volte la settimana, la kermesse, il che evaporerebbe il sapore dell'evento.
Infine, internet. Non dimenticherò mai che nella serata in cui si spiegava il progetto wi fi per il commercio sono venute 7 persone 7. Senza know-how, non capisco che ipotesi di futuro oggi ci possa essere. Un po' di cultura in più, a tutto tondo, non guasterebbe; il ricambio generazionale ha dato dovunque prova che le situazioni si possono smuovere.
Questo non significa che i commercianti non abbiano le loro ragioni, non siano oberati di tasse, e si trovino anch'essi vittime della crisi come chiunque. L'importante è non prenderli in giro con ricette miracolistiche, ma incoraggiare loro a far meglio. Per se stessi, per la città.
L'incubo più grande in questi giorni di discorsi elettorali è quello che, "volendo aiutare il commercio" si ricavino "10/15 posti auto in Piazza Caretto". Nel suo piccolo, un affronto a ogni buon senso, e anche al senso dell'estetica, di una piccola eleganza e di quel poco senso del vivere civile che sia rimasto. Che Dio ci protegga anche da questo (gli stiamo dando un sacco da lavorare, in questi giorni, al Padreterno).
Ho visto che giustamente ogni lista da' grande spazio al problema del Commercio. Ci sono tornata sopra parecchie volte in questi anni, sono stata accusata di trascuratezza ma non è così a mio avviso. I nostri anni terribili, non certo io, hanno segato alla base molte attività di quel tipo, ma paradossalmente hanno dato spazio e affari a chi si è saputo disegnare un segmento e servizi più efficienti con prontezza e sapienza; spessissimo i loro clienti vengono da fuori città. Pistochini ha raddoppiato (un bacio, lassù, a Enzio), Sabrina ha messo su un bellissimo negozio, è nato anzi un nuovo negozio di fiori. Solo per fare qualche esempio. Molte volte ho stilato qui, in questi anni, l'elenco dei commerci che si sono anzi ingranditi, in Crescentino, durante il periodo nero.
Ma ho anche capito da subito che da alcune parti c'erano poche speranze. Quando abbiamo invitato a dipingere le colonne dei portici, e qualcuno ha cominciato a dipingere tre parti, di quelle colonne, invece che comprendere anche quella che dà sulla strada, già era un segno che non si capiva il problema generale.
Andreste a fare le spese in un grande magazzino cadente, scrostato, con le ragnatele? O ne preferireste uno bello rinfrescato e lindo?
Fatevi una domanda e datevi una risposta, come diceva Marzullo.
Finché il Centro Storico è in quello stato, e le case e i negozi non sono ristrutturati, e in alcuni negozi non ci sono nemmeno i servizi igienici, essere appetibili è molto difficile, a meno di lavorare in condizioni di monopolio come per esempio Pino Rotondo, e/o avere davvero una marcia professionale in più: cose uniche, servizi rari e cortesia!!!
Quella, la cortesia, non la può dare nessuno. E nessuno può dare disponibilità a uno che non ce l'ha e non capisce che la deve avere. Quante volte per il pranzo sotto i portici della festa mi sono "vergognatella" di quell'infilata di serrande abbassate, e anche brutte e scrostate, in un giorno che avrebbe richiesto qualche luce e offerta in più. Quante volte abbiam pregato di tenere le vetrine aperte e accese, che so, durante il Prajet, ed era tutto bello inchiodato, invece? Solo la Luciana Raviola e pochi altri, che io ricordi, hanno il gusto di mostrare la loro graziosa vetrina.
I negozi in piazza sono una bellissima manifestazione, ma se il giorno dopo si torna alle catacombe, non sarà servita a niente; a meno di farla due volte la settimana, la kermesse, il che evaporerebbe il sapore dell'evento.
Infine, internet. Non dimenticherò mai che nella serata in cui si spiegava il progetto wi fi per il commercio sono venute 7 persone 7. Senza know-how, non capisco che ipotesi di futuro oggi ci possa essere. Un po' di cultura in più, a tutto tondo, non guasterebbe; il ricambio generazionale ha dato dovunque prova che le situazioni si possono smuovere.
Questo non significa che i commercianti non abbiano le loro ragioni, non siano oberati di tasse, e si trovino anch'essi vittime della crisi come chiunque. L'importante è non prenderli in giro con ricette miracolistiche, ma incoraggiare loro a far meglio. Per se stessi, per la città.
mercoledì 21 maggio 2014
- 5. In poesia malgré moi
Mancano 5 giorni alle elezioni
Avrei voluto parlare d'altro, ma la giornata è evoluta in poesia. Non avendo famigli, ho scritto da me (chi fa da sé, fa tardi...)
Battiam battiam le mani
Avrei voluto parlare d'altro, ma la giornata è evoluta in poesia. Non avendo famigli, ho scritto da me (chi fa da sé, fa tardi...)
Introibo
so’ arrivati i cortigiani
Sia Stalìn, sia Berlusconi
fanno rima sempre in… oni
Titolo
Meno male che…
Allegranza c'è
Da Verrua a Crescentinosono l’uomo del destinoM’han cacciato a più ripresema son duro, come arnese!In pensione non so stare
Non ci voglio proprio andare
Pomodori da curare?
da Verrua fino a BellunoE Sul Piano e la Campagna?No, sarà una bella lagna...Comandare è il mio lavoroNon lo faccio con disdoroTutti debbon pedalarenon mi faccio manovrareHo la sciènza incorporataè una dote coltivataGuai a chi non è d’accordoIo lo tratto da balordo.Sono l’uomo del destinoHo studiato il mio camminoCon l’aiuto di tre dameche mi tessono le trameSono uscito candidatoLa sinistra s’è spaccataMa sarà una passeggiata.Come me non c’è nessuno
Non mi piace offrire al barNon parlarmi di culturaSoldi sparsi alla caluraNon parlarmi di aiutareché non ce la posso fareTaglio i panni anche agli amici
Se son servi, son felici!
Faccio alzare la pressioneVieni, su, in processioneSu da bravo, fai l’inchinoSono il re di Crescentino
lunedì 19 maggio 2014
- 6. La Resurrezione? Buttiamola giù, c'è bisogno di parcheggi
Mancano 6 giorni alle elezioni
Stamattina ho risposto al presidente del Fai, il Fondo Ambiente Italiano, benemerita associazione che si occupa di riportare in vita le bellezze nascoste del nostro Bel Paese. Mi aveva scritto l'anno scorso, segnalandomi che 7 persone avevano nominato la nostra EX Chiesa della Resurrezione come "luogo del cuore". Alla sua lettera era allegato un conto corrente (non si sa mai) ma noi qui invece abbiamo fatto opere di bene pro domo nostra (per Mosca: in favore delle nostre proprietà).
La Resurrezione è sempre stata un rudere nei miei ricordi, ma da quando sono sindaco si è trasformata in un problema. Un giorno ho chiamato i vigili del fuoco e ne hanno attestato la pericolosità. Così abbiamo chiuso la strada, e quando il Parroco se n'è accorto mi ha telefonato e mi voleva ammazzare (dico così per dire, ma a volte anche i parroci nel loro piccolo s'inc***ano, parafrasando il titolo di un libro divertente).
E comunque quello spazio così degradato (ma dai? ma no? Ma a Crescentino? Ma quando mai?) ispirava anche sentimenti tremendi. Qualcuno che neanche sotto tortura vi dico chi, pensava che spianando il terreno si sarebbe potuto ottenere un bel parcheggio; anche da Vercelli qualche solone ha detto così. Sono i guai dell'(in)cultura.
E invece la mia telefonata ai vigili, calmatosi il Parroco, si è rivelata utile, perché è partito un movimento che ha portato - con una lentezza allucinante, ma tant'è siamo in corsa - al restauro della struttura squisitamente barocca, attribuita al Prunotto allievo dello Juvarra (chi? Chi ca l'è cul lì?). Vi dico che l'architetto Daniele De Luca, responsabile dei Beni Culturali della Diocesi, è un mito: si è lasciato massacrare benevolmente da me, e insieme poco per volta abbiamo fatto il botto. Raccolto soldini, avviati i lavori. Qui sotto, per chi avrà ancora pazienza, c'è la lettera al Fai dove racconto la rava e la fava: interessa anche a voi, ed è uno dei lavori di cui sono fiera in questo quinquennio, anche se la proprietà non è del Comune, sempre Crescentino è. E 'sta Crescentino è da amare, no? E amate Crescentino, perdiana!
Att. Andrea Carandini
Presidente Fai
.................................
Buongiorno Dottore,
a una settimana dalla fine del mio mandato di Sindaco (per mia decisione non mi sono ricandidata), posso rispondere con piacere sul restauro della Chiesa della Resurrezione, che è stata a voi segnalata come "Luogo del Cuore" nel lontano luglio 2013.
Nel mio quinquennio questo "rudere" affascinante, di proprietà della Parrocchia, è stato uno degli highlights.
Prima per l'attribuzione chiara della proprietà, che ha dovuto essere certificata dal Giudice alla Parrocchia di Crescentino.
Poi per la ricerca fondi. Il Comune ha fatto la sua parte, mi sono adoperata per un contributo di E. 80 mila da parte della Compagnia di S.Paolo, contributi minori sono venuti da altre Fondazioni, dalla Cei e da privati.
In questi ultimi anni è stato completamente consolidato il campanile a rischio crollo, con una struttura in ferro invisibile.
E' stata rimossa la cuspide, e rifatta con struttura in acciaio e rame
E' stata ricostruita la volta interna, con tecniche tradizionali in laterizio
E' stata rifatta la copertura del piccolo fabbricato annesso
E' stata completata la copertura della chiesa sconsacrata, che vantava un sonoro buco grazie al quale sono andati perduti gli affreschi, ed è stato ripassato l'intero tetto.
Il portone è attualmente depositato presso un restauratore di legno.
Lei si dirà: ma perché mi racconta tutto ciò?
Perché è stata un'impresa, in un piccolo posto come questo, depresso economicamente e moralmente, nella remota provincia di Vercelli.
Perché la struttura non è di proprietà del Comune.
Ma un'ottima collaborazione con il vivace responsabile dei Beni Culturali della Diocesi arch. De Luca ha reso possibile un'impresa che andava cominciata 50 anni fa, sulla quale in molti hanno speculato, e altri hanno distrutto invece di ricostruire. Insomma, business as usual.
Mi dice l'architetta Corradino, che ho intervistato prima di scrivere questa lettera, che la facciata sarà rifatta entro l'estate.
E così questo piccolo gioiello barocco assai prossimo al crollo quando sono arrivata in Comune, attribuita a Prunotto allievo dello Juvarra, sarà restituito alla vita della città.
Mi faceva piacere che lo sapessero al Fai, che coltiva le bellezze anche minime della nostra povera Italia.
Molti cordiali saluti
Marinella Venegoni
Sindaca di Crescentino
Stamattina ho risposto al presidente del Fai, il Fondo Ambiente Italiano, benemerita associazione che si occupa di riportare in vita le bellezze nascoste del nostro Bel Paese. Mi aveva scritto l'anno scorso, segnalandomi che 7 persone avevano nominato la nostra EX Chiesa della Resurrezione come "luogo del cuore". Alla sua lettera era allegato un conto corrente (non si sa mai) ma noi qui invece abbiamo fatto opere di bene pro domo nostra (per Mosca: in favore delle nostre proprietà).
La Resurrezione è sempre stata un rudere nei miei ricordi, ma da quando sono sindaco si è trasformata in un problema. Un giorno ho chiamato i vigili del fuoco e ne hanno attestato la pericolosità. Così abbiamo chiuso la strada, e quando il Parroco se n'è accorto mi ha telefonato e mi voleva ammazzare (dico così per dire, ma a volte anche i parroci nel loro piccolo s'inc***ano, parafrasando il titolo di un libro divertente).
E comunque quello spazio così degradato (ma dai? ma no? Ma a Crescentino? Ma quando mai?) ispirava anche sentimenti tremendi. Qualcuno che neanche sotto tortura vi dico chi, pensava che spianando il terreno si sarebbe potuto ottenere un bel parcheggio; anche da Vercelli qualche solone ha detto così. Sono i guai dell'(in)cultura.
E invece la mia telefonata ai vigili, calmatosi il Parroco, si è rivelata utile, perché è partito un movimento che ha portato - con una lentezza allucinante, ma tant'è siamo in corsa - al restauro della struttura squisitamente barocca, attribuita al Prunotto allievo dello Juvarra (chi? Chi ca l'è cul lì?). Vi dico che l'architetto Daniele De Luca, responsabile dei Beni Culturali della Diocesi, è un mito: si è lasciato massacrare benevolmente da me, e insieme poco per volta abbiamo fatto il botto. Raccolto soldini, avviati i lavori. Qui sotto, per chi avrà ancora pazienza, c'è la lettera al Fai dove racconto la rava e la fava: interessa anche a voi, ed è uno dei lavori di cui sono fiera in questo quinquennio, anche se la proprietà non è del Comune, sempre Crescentino è. E 'sta Crescentino è da amare, no? E amate Crescentino, perdiana!
Att. Andrea Carandini
Presidente Fai
.................................
Buongiorno Dottore,
a una settimana dalla fine del mio mandato di Sindaco (per mia decisione non mi sono ricandidata), posso rispondere con piacere sul restauro della Chiesa della Resurrezione, che è stata a voi segnalata come "Luogo del Cuore" nel lontano luglio 2013.
Nel mio quinquennio questo "rudere" affascinante, di proprietà della Parrocchia, è stato uno degli highlights.
Prima per l'attribuzione chiara della proprietà, che ha dovuto essere certificata dal Giudice alla Parrocchia di Crescentino.
Poi per la ricerca fondi. Il Comune ha fatto la sua parte, mi sono adoperata per un contributo di E. 80 mila da parte della Compagnia di S.Paolo, contributi minori sono venuti da altre Fondazioni, dalla Cei e da privati.
In questi ultimi anni è stato completamente consolidato il campanile a rischio crollo, con una struttura in ferro invisibile.
E' stata rimossa la cuspide, e rifatta con struttura in acciaio e rame
E' stata ricostruita la volta interna, con tecniche tradizionali in laterizio
E' stata rifatta la copertura del piccolo fabbricato annesso
E' stata completata la copertura della chiesa sconsacrata, che vantava un sonoro buco grazie al quale sono andati perduti gli affreschi, ed è stato ripassato l'intero tetto.
Il portone è attualmente depositato presso un restauratore di legno.
Lei si dirà: ma perché mi racconta tutto ciò?
Perché è stata un'impresa, in un piccolo posto come questo, depresso economicamente e moralmente, nella remota provincia di Vercelli.
Perché la struttura non è di proprietà del Comune.
Ma un'ottima collaborazione con il vivace responsabile dei Beni Culturali della Diocesi arch. De Luca ha reso possibile un'impresa che andava cominciata 50 anni fa, sulla quale in molti hanno speculato, e altri hanno distrutto invece di ricostruire. Insomma, business as usual.
Mi dice l'architetta Corradino, che ho intervistato prima di scrivere questa lettera, che la facciata sarà rifatta entro l'estate.
E così questo piccolo gioiello barocco assai prossimo al crollo quando sono arrivata in Comune, attribuita a Prunotto allievo dello Juvarra, sarà restituito alla vita della città.
Mi faceva piacere che lo sapessero al Fai, che coltiva le bellezze anche minime della nostra povera Italia.
Molti cordiali saluti
Marinella Venegoni
Sindaca di Crescentino
domenica 18 maggio 2014
- 7. Bella Zio Street, lasciate entrare il futuro
Mancano 7 giorni alle elezioni.
Hanno lavorato a lungo, in tanti, non solo quelli del Consiglio Comunale dei Ragazzi, ma anche i Vendemmiatori e varie associazioni locali. E hanno riconsegnato alla città la stradina ricavata dall'inauspicabile copertura della roggia, ribattezzandola Bella Zio Street.
Primo, le rogge non si coprono, se non per motivi di indispensabilità, e questo è chiaro dalla storia di Bella Zio, che negli anni ha solo coltivato degrado. Mi piacerebbe anzi sognare di veder scoperta la roggia in piazza Garibaldi, con la sua fila di alberi accanto, come me la ricordo da bambina. Vediamo adesso se i ragazzi sapranno utilizzare Bella Zio, fresca di restyling graffitaro, durante l'estate almeno.
Oggi all'apertura c'erano tanti ragazzi, e ragazzini fieri, che ascoltavano con attenzione i discorsi. "Noi siamo il futuro", ha detto uno di loro battendosi orgoglioso il petto.
Loro sono il futuro. C'è un'attesa di cambio, e di gioventù, che è palpabile. Se ne sono accorti anche gli aspiranti amministratori locali, che hanno volenterosamente messo giovanotti e giovanette nelle loro liste; ce n'è una la cui età media è più bassa di tutte, piena di laureandi e laureati.
Ci sono momenti nella storia che il vento soffia più forte, per buttar via quello che è stato. Bisogna cogliere questa voglia che si è affacciata, e consegnare il futuro a chi ne ha diritto.
Hanno lavorato a lungo, in tanti, non solo quelli del Consiglio Comunale dei Ragazzi, ma anche i Vendemmiatori e varie associazioni locali. E hanno riconsegnato alla città la stradina ricavata dall'inauspicabile copertura della roggia, ribattezzandola Bella Zio Street.
Primo, le rogge non si coprono, se non per motivi di indispensabilità, e questo è chiaro dalla storia di Bella Zio, che negli anni ha solo coltivato degrado. Mi piacerebbe anzi sognare di veder scoperta la roggia in piazza Garibaldi, con la sua fila di alberi accanto, come me la ricordo da bambina. Vediamo adesso se i ragazzi sapranno utilizzare Bella Zio, fresca di restyling graffitaro, durante l'estate almeno.
Oggi all'apertura c'erano tanti ragazzi, e ragazzini fieri, che ascoltavano con attenzione i discorsi. "Noi siamo il futuro", ha detto uno di loro battendosi orgoglioso il petto.
Loro sono il futuro. C'è un'attesa di cambio, e di gioventù, che è palpabile. Se ne sono accorti anche gli aspiranti amministratori locali, che hanno volenterosamente messo giovanotti e giovanette nelle loro liste; ce n'è una la cui età media è più bassa di tutte, piena di laureandi e laureati.
Ci sono momenti nella storia che il vento soffia più forte, per buttar via quello che è stato. Bisogna cogliere questa voglia che si è affacciata, e consegnare il futuro a chi ne ha diritto.
sabato 17 maggio 2014
- 8. Perché sono amica di Chiamparino
(mancano 8 giorni alle Elezioni)
Oggi è stata giornata di gloria a Crescentino, è arrivato l'auspicabile futuro Governatore. Mi sono tenuta lontana dai luoghi, non voglio sapere nulla anche se so che il Chiampa ha voluto far vedere a Crescentino che il centrosinistra non si chiude dietro le sigle ma bada ai comportamenti e alle persone che vogliono rinnovare la città (e comunque, ormai, meno so e meglio sto).
Mi sono tenuta lontana. Eppure, di Chiamparino, mi vanto di essere amica. Dagli Anni Novanta, quando facevo il sindaco la prima volta. Ai tempi, lui era segretario regionale, e andai a cercarlo dov'era, in una remota assemblea in Val di Susa. Mi ricordo che ci sedemmo fuori dal locale dove stava per parlare, su un pietrone in mezzo all'erba. Ero andata a cercarlo perché, dopo l'abbandono della Giunta da parte dei socialisti, in seguito a vicende giudiziarie che chiamavano in ballo un ex sindaco del partito, la mia maggioranza traballava, e da giorni il mio vicesindaco Franco Daniele, esponente del Pd crescentinese, non veniva in Comune. In quei giorni difficili, telefonavo ai boys del Daniele e loro traccheggiavano: sarei caduta?
Così, decisi di andare alla fonte del partito.
Le storie, insomma, sono sempre le stesse (al massimo peggiorano). Raccontai al Chiampa quello che sembrava stesse tramando il Pd di Crescentino, e me ne andai rassicurata. Com'è noto, riuscii a terminare i 4 anni di mandato con l'ingresso in Giunta di Luigino Tavano, che è una sagoma, al quale do ora 2 mesi di resistenza (salvo complicazioni), nel caso di vittoria di Allegranza in Comune. Lo dico perché lo conosco bene.
Bene, poi Chiamparino l'ho reincontrato più volte, in questi anni, e in situazioni del tutto differenti: per esempio, nel backstage dello stadio, per i concerti di Vasco Rossi, dove gli ho dato una mano a destreggiarsi con il mondo del Vate di Zocca. Nell'occasione, avevamo ricordato i fasti del mio primo mandato e quella volta in Val Susa. Chi l'avrebbe mai pensato, che ci sarei ricascata questa volta, e in peggio. In confronto, il 1995-1999 è stato una passeggiata.
Il Chiampa venne anche a Crescentino 5 anni fa, a confortare la mia candidatura: e fu semplice, cordiale, diretto, come uno si aspetterebbe da un uomo politico che appartiene alla tua stessa area culturale. Di tutti quelli del PD con i quali ho parlato in questo periodo (dico del Pd, non del Pd di Crescentino che è un cerchio magico al quale non ho accesso), Chiampa è stato l'unico che mi ha capita, e supportata. Non si diventa mica Chiamparino per niente. E (tanto per restare dalle nostre parti) c'è che diventa Chiamparino, e chi un anonimo senatore di orizzonti pallidi.
Vinci, Chiampa! Ne abbiamo bisogno per battere tante resistenze a cambiare.
Oggi è stata giornata di gloria a Crescentino, è arrivato l'auspicabile futuro Governatore. Mi sono tenuta lontana dai luoghi, non voglio sapere nulla anche se so che il Chiampa ha voluto far vedere a Crescentino che il centrosinistra non si chiude dietro le sigle ma bada ai comportamenti e alle persone che vogliono rinnovare la città (e comunque, ormai, meno so e meglio sto).
Mi sono tenuta lontana. Eppure, di Chiamparino, mi vanto di essere amica. Dagli Anni Novanta, quando facevo il sindaco la prima volta. Ai tempi, lui era segretario regionale, e andai a cercarlo dov'era, in una remota assemblea in Val di Susa. Mi ricordo che ci sedemmo fuori dal locale dove stava per parlare, su un pietrone in mezzo all'erba. Ero andata a cercarlo perché, dopo l'abbandono della Giunta da parte dei socialisti, in seguito a vicende giudiziarie che chiamavano in ballo un ex sindaco del partito, la mia maggioranza traballava, e da giorni il mio vicesindaco Franco Daniele, esponente del Pd crescentinese, non veniva in Comune. In quei giorni difficili, telefonavo ai boys del Daniele e loro traccheggiavano: sarei caduta?
Così, decisi di andare alla fonte del partito.
Le storie, insomma, sono sempre le stesse (al massimo peggiorano). Raccontai al Chiampa quello che sembrava stesse tramando il Pd di Crescentino, e me ne andai rassicurata. Com'è noto, riuscii a terminare i 4 anni di mandato con l'ingresso in Giunta di Luigino Tavano, che è una sagoma, al quale do ora 2 mesi di resistenza (salvo complicazioni), nel caso di vittoria di Allegranza in Comune. Lo dico perché lo conosco bene.
Bene, poi Chiamparino l'ho reincontrato più volte, in questi anni, e in situazioni del tutto differenti: per esempio, nel backstage dello stadio, per i concerti di Vasco Rossi, dove gli ho dato una mano a destreggiarsi con il mondo del Vate di Zocca. Nell'occasione, avevamo ricordato i fasti del mio primo mandato e quella volta in Val Susa. Chi l'avrebbe mai pensato, che ci sarei ricascata questa volta, e in peggio. In confronto, il 1995-1999 è stato una passeggiata.
Il Chiampa venne anche a Crescentino 5 anni fa, a confortare la mia candidatura: e fu semplice, cordiale, diretto, come uno si aspetterebbe da un uomo politico che appartiene alla tua stessa area culturale. Di tutti quelli del PD con i quali ho parlato in questo periodo (dico del Pd, non del Pd di Crescentino che è un cerchio magico al quale non ho accesso), Chiampa è stato l'unico che mi ha capita, e supportata. Non si diventa mica Chiamparino per niente. E (tanto per restare dalle nostre parti) c'è che diventa Chiamparino, e chi un anonimo senatore di orizzonti pallidi.
Vinci, Chiampa! Ne abbiamo bisogno per battere tante resistenze a cambiare.
venerdì 16 maggio 2014
- 9. Il timore del potere
"Mamma mia, quant'è narciso", mi sono detta guardando l'espressione di Gian Maria Mosca sulla foto pubblicata da Mauro At Large, mi pare ieri. "Un putto cresciuto, al quale manca solo la fontana in cui specchiarsi". Ma mi sono subito pentita: oggi, in politica (talvolta a Roma, ma era evidente anche nelle sedute di questi 5 anni del nostro Consiglio comunale), la clownerie sostituisce la cultura del confronto delle idee, e dar mente all'istrionismo non porta alcuna utilità.
Mosca, come avrete capito, ha alzato l'asticella del livello di scontro fra Maggioranza e Opposizione. Siamo tutti incapaci, soltanto Lui ha la verità in tasca. E Lui, e solo Lui naturalmente, può ambire a interpretare la Maggioranza.
E' con me soprattutto, ovvio, che l'asticella si è alzata, perché ero comunque (con suo evidente scorno) il sindaco che lo aveva sconfitto, e perché comunque mi è toccato dalla vita di navigare su orizzonti che lui (finora, certamente, ma il futuro aspetta paziente) può solo invidiare. Così, tentando un impossibile risarcimento per questa sua... lontananza, volutamente ha ignorato il nome del sindaco in alcuni atti che portava in Consiglio, e alla fine - visto che io non reagivo, e che da ciò comunque il suo rovello non trovava sufficiente soddisfazione - ha preso a dire che...sono scema: ma lo ha fatto in modo paludato, per non dover mai rischiare la querela. Perché narciso e invidioso sì, ma non stupido. Un atteggiamento che si commenta da solo.
Temo che in fondo molti vengano colpiti dalla singolarità dei suoi atteggiamenti perentori, messi così bene insieme con gusto dello spettacolo. Lui sa anche intrattenere i cittadini, gli fa vedere uno show alle conferenze, con una capacità da attore dilettante che sembra di stare a casa davanti alla tv nei programmi de "La Corrida". Un talento, che alla fine meriterebbe qualche audizione al di fuori dei confini della nostra città.
Se la dà così tanto, poi, che sembra sia il primo avvocato nella storia dell'Umanità.
Nella vita, in fondo, siamo tutti dei poveri Renzo, che con i nostri polli in mano (che si beccano intanto fra loro) andiamo da Azzeccagarbugli a tentare di farci risolvere i nostri problemi. E ne usciamo spesso scornati, come il Manzoni ci insegnava, mentre l'unico a uscirne soddisfatto è l'Azzeccagarbugli.
Mi fa spesso pensare a Berlusconi. Quest'ultimo sondaggio che dice di aver commissionato, per esempio, come leggo da Novo, e che lo darebbe vincitore: a parte che è ben noto quanto siano manipolabili i sondaggi, ma quanti soldi butta dentro questa sua ambizione di finalmente farcela, il Mosca, e ci stampa sopra la maglietta? E poi, la frase che leggo, sempre da Novo: "Io potrei essere il sindaco giurista, il sindaco tecnico, il sindaco comunicatore, e all'occorrenza potrei essere il sindaco di tutte le guerre", non vi ricorda qualcosa che abbiamo appena vissuto? Nell'elenco mancano soltanto lo scontro tra Usa e Urss e le "Olgettine". Dio ci protegga dai narcisi.
Se vincerà (AUGURI SINCERI a lui come a tutti gli altri candidati), vedrà che la vita del Comune è un gioco dell'oca dove spesso bisogna arretrare di sei caselle, e non ci sono santi.
Quando ho letto che è così democratico che potrebbe "ricevere volentieri" in Comune tutti i crescentinesi "compresa Marinella Venegoni", ho pensato: "Se mai avrà appagamento per il suo triste rovello, si prepari piuttosto a incontrare tanta gente che soffre, a trovare un tetto per i bambini con le famiglie che vengono messe in mezzo alla strada... dopo esser stato tante volte professionalmente sul versante opposto. E soprattutto a lasciar perdere La Corrida". Crescentino ha bisogno di ben altro.
giovedì 15 maggio 2014
- 10. Ex Vice di lotta e di governo
Mancano dieci giorni alle elezioni...
A leggere la Gazzetta di questa mattina, nelle sue due paginate dedicate ai candidati alle Amministrative, sembra che soltanto l'ex Vice abbia fatto opposizione dura e pura, fra il 2009 e il 2014. Che strano, mi sembrava appunto che facesse il Vicesindaco. Non risulta anche a voi, forse?
E poi
"La sindaca sponsorizza una lista che aiuta il centrodestra".
(seconda riga del titolo che invece fa propri i tormentoni di Mosca, cioè il Chicobum e il Campo Nomadi, iniziative nelle quali in quanto membro di Maggioranza, e soprattutto vicesindaco, era ovviamente coinvolto)
Bene, finalmente, parliamone.
Durante questi 5 anni, provati tutti i membri della Maggioranza da numerosi comportamenti un po' così (scavalcamenti, accenni di ricatto, scortesie selvatiche), e da una continua vocazione al caudillismo - che niente ha a che vedere con il partito di riferimento ma esclusivamente a una personale mentalità mai risolta da caudillo in borghese, o direttore dell'Italcardano (come scrivevo in febbraio: la sua natura è di tradurre tutti in dipendenti) - alla fine alcuni membri di Giunta hanno detto chiaro al PD che la candidatura dell'ex Vice era improponibile perché divisiva (leggasi: non avrebbe unito ma diviso).
Non so come siano proceduti i colloqui di preparazione della lista, se non per (veramente pessimi, nella loro brutalità) aneddoti che mi sono stati raccontati. La storia è comunque che queste persone, del caudillismo e dell'Italcardano ne avevano abbastanza. E poiché quelle chiare parole non sono state udite, ed evidentemente il partito crescentinese voleva un suo uomo tesserato capolista (Chiamparino, per dire, si è appena ri-tesserato), con la regia della signora di Fontanetto e altri "saggi" si è deciso dal Pd di Crescentino di imboccare quella strada e continuarla. Verrua Savoia e Fontanetto hanno insomma preso in mano la situazione crescentinese.
Posso garantire, nella mia estraneità al progetto ma nella piena consapevolezza del soggetto di cui parliamo, che il problema non è mai stato il Pd ma "quel" candidato, che per 5 anni ha pianificato quel che andava facendo con slealtà manifesta nei confronti del gruppo, come se non ne facesse parte. Da caudillo, appunto.
Chi ci ha lavorato 5 anni ne ha avuto abbastanza, e per questo denunciava la insostenibilità d'una candidatura divisiva. Ne hanno avuto abbastanza anche altri, che si sono fermati in Comune molto meno: una persona arrivata a 190/115 di pressione per una sorta di mobbing continuato ha dovuto ricorrere alle cure dei medici, io stessa che ho sempre avuto la pressione bassa ho avuto sbalzi spiegabili nello stesso modo. Dipendenti ridotti a pedalini davanti a cittadini o prestatori d'opera, scatti sull'attenti quando arrivava il momento. Insomma, un aspirante Napoleone di paese, culturalmente inadeguato a qualsiasi lavoro di gruppo e a ogni progetto di tolleranza con chi ha un pensiero diverso dal suo.
Si tace, si tace, poi non si tace più. E si sopporta, si sopporta, per non far cadere la Giunta, ma alla fine gli si dà un calcio liberatorio e si cercano altre strade.
Questa è la vera storia di una decisione, quella di Gabriele Massa, non certo per far vincere il Centrodestra - come pare invece sostenere Napoleoncino a patetica giustificazione del suo rifiuto d'una lista unitaria - ma per non essere costretti a farsi mettere in riga ogni giorno dal caudillo, senza alcun vantaggio per la città. (Penso anche che, se vinceranno, i suoi compagni di cordata avranno già la pena incorporata nella loro decisione di partecipare, e al di là di quel che dicevo nel post precedente, quasi mi fanno tenerezza).
Un'ultima annotazione. Frequento nella vita ambienti un po' più ampli di questo, dove ci sono gentiluomini ma anche pescecani: ebbene, senza un po' di classe, e di cultura, un pescecane resta un pescecane.
A leggere la Gazzetta di questa mattina, nelle sue due paginate dedicate ai candidati alle Amministrative, sembra che soltanto l'ex Vice abbia fatto opposizione dura e pura, fra il 2009 e il 2014. Che strano, mi sembrava appunto che facesse il Vicesindaco. Non risulta anche a voi, forse?
E poi
"La sindaca sponsorizza una lista che aiuta il centrodestra".
(seconda riga del titolo che invece fa propri i tormentoni di Mosca, cioè il Chicobum e il Campo Nomadi, iniziative nelle quali in quanto membro di Maggioranza, e soprattutto vicesindaco, era ovviamente coinvolto)
Bene, finalmente, parliamone.
Durante questi 5 anni, provati tutti i membri della Maggioranza da numerosi comportamenti un po' così (scavalcamenti, accenni di ricatto, scortesie selvatiche), e da una continua vocazione al caudillismo - che niente ha a che vedere con il partito di riferimento ma esclusivamente a una personale mentalità mai risolta da caudillo in borghese, o direttore dell'Italcardano (come scrivevo in febbraio: la sua natura è di tradurre tutti in dipendenti) - alla fine alcuni membri di Giunta hanno detto chiaro al PD che la candidatura dell'ex Vice era improponibile perché divisiva (leggasi: non avrebbe unito ma diviso).
Non so come siano proceduti i colloqui di preparazione della lista, se non per (veramente pessimi, nella loro brutalità) aneddoti che mi sono stati raccontati. La storia è comunque che queste persone, del caudillismo e dell'Italcardano ne avevano abbastanza. E poiché quelle chiare parole non sono state udite, ed evidentemente il partito crescentinese voleva un suo uomo tesserato capolista (Chiamparino, per dire, si è appena ri-tesserato), con la regia della signora di Fontanetto e altri "saggi" si è deciso dal Pd di Crescentino di imboccare quella strada e continuarla. Verrua Savoia e Fontanetto hanno insomma preso in mano la situazione crescentinese.
Posso garantire, nella mia estraneità al progetto ma nella piena consapevolezza del soggetto di cui parliamo, che il problema non è mai stato il Pd ma "quel" candidato, che per 5 anni ha pianificato quel che andava facendo con slealtà manifesta nei confronti del gruppo, come se non ne facesse parte. Da caudillo, appunto.
Chi ci ha lavorato 5 anni ne ha avuto abbastanza, e per questo denunciava la insostenibilità d'una candidatura divisiva. Ne hanno avuto abbastanza anche altri, che si sono fermati in Comune molto meno: una persona arrivata a 190/115 di pressione per una sorta di mobbing continuato ha dovuto ricorrere alle cure dei medici, io stessa che ho sempre avuto la pressione bassa ho avuto sbalzi spiegabili nello stesso modo. Dipendenti ridotti a pedalini davanti a cittadini o prestatori d'opera, scatti sull'attenti quando arrivava il momento. Insomma, un aspirante Napoleone di paese, culturalmente inadeguato a qualsiasi lavoro di gruppo e a ogni progetto di tolleranza con chi ha un pensiero diverso dal suo.
Si tace, si tace, poi non si tace più. E si sopporta, si sopporta, per non far cadere la Giunta, ma alla fine gli si dà un calcio liberatorio e si cercano altre strade.
Questa è la vera storia di una decisione, quella di Gabriele Massa, non certo per far vincere il Centrodestra - come pare invece sostenere Napoleoncino a patetica giustificazione del suo rifiuto d'una lista unitaria - ma per non essere costretti a farsi mettere in riga ogni giorno dal caudillo, senza alcun vantaggio per la città. (Penso anche che, se vinceranno, i suoi compagni di cordata avranno già la pena incorporata nella loro decisione di partecipare, e al di là di quel che dicevo nel post precedente, quasi mi fanno tenerezza).
Un'ultima annotazione. Frequento nella vita ambienti un po' più ampli di questo, dove ci sono gentiluomini ma anche pescecani: ebbene, senza un po' di classe, e di cultura, un pescecane resta un pescecane.
mercoledì 14 maggio 2014
- 11. Questioni morali, il caso Allegranza
Arrivo un po' tardi, a soli undici giorni dalle elezioni, a una questione alla quale mi è accaduto di pensare molto in questi ultimi mesi, e capirete il perché. Il rapporto fra etica e politica, che ha affannato pensatori come Aristotele e Kant, che è stato al centro di molte elaborazioni di Norberto Bobbio, può essere citato anche nel nostro piccolo, a Crescentino, per l'episodio del 18 febbraio scorso? Accadde, ricordo, che approfittando di una mia assenza per lavoro, e senza avermi chiesto mai un chiarimento, il Vicesindaco dell'epoca e attuale candidato sindaco di una lista di centro/sinistra mi mandò a stendere sui media disponibili in città. Aveva intanto già fatto sgombrare l'ufficio. Cos'avesse in testa non so.
Bene. Dibbbatttito. E' stato, un comportamento morale?
Ha qualche cosa a che fare con la correttezza? O è quello che ai più sembra, un semplice gesto di banale slealtà personale?
Propendo per tale ipotesi, non essendoci mai stata altra spiegazione che abbia avuto un senso.
Ma ritorno al problema invece generale, del rapporto fra etica e politica, quando leggo alcuni dei nomi delle persone che hanno aderito al progetto elettorale del PD.
Mai ho saputo che cosa pensassero di tale episodio queste persone. Né il parere dei vertici del partito locale, peraltro tutti molto vicini (molto) al candidato, dell'episodio che ha chiuso la carriera di vice dell'ambizioso personaggio, già da tempo all'epoca in corsa elettorale.
Segno che c'è indifferenza, che non è stato per loro un problema. In lista, c'è un segretario di partito regnante, e un ex segretario di partito. E', questa, l'indicazione morale che dà il PD di Crescentino?
Tutto quel che mi è arrivato, in quei giorni, è stata la richiesta del partito di restituire ad Allegranza le deleghe. Letta dai giornali. In base a quale criterio?
E i cittadini, soprattutto, visto che fra 11 giorni si vota, si possono fidare di una persona che si comporta in questo modo?
Ricordate la famosa domanda: "Comprereste un'auto usata da quest'uomo?".
Bene, pensateci sopra e vedete voi, cara gente mia.
Bene. Dibbbatttito. E' stato, un comportamento morale?
Ha qualche cosa a che fare con la correttezza? O è quello che ai più sembra, un semplice gesto di banale slealtà personale?
Propendo per tale ipotesi, non essendoci mai stata altra spiegazione che abbia avuto un senso.
Ma ritorno al problema invece generale, del rapporto fra etica e politica, quando leggo alcuni dei nomi delle persone che hanno aderito al progetto elettorale del PD.
Mai ho saputo che cosa pensassero di tale episodio queste persone. Né il parere dei vertici del partito locale, peraltro tutti molto vicini (molto) al candidato, dell'episodio che ha chiuso la carriera di vice dell'ambizioso personaggio, già da tempo all'epoca in corsa elettorale.
Segno che c'è indifferenza, che non è stato per loro un problema. In lista, c'è un segretario di partito regnante, e un ex segretario di partito. E', questa, l'indicazione morale che dà il PD di Crescentino?
Tutto quel che mi è arrivato, in quei giorni, è stata la richiesta del partito di restituire ad Allegranza le deleghe. Letta dai giornali. In base a quale criterio?
E i cittadini, soprattutto, visto che fra 11 giorni si vota, si possono fidare di una persona che si comporta in questo modo?
Ricordate la famosa domanda: "Comprereste un'auto usata da quest'uomo?".
Bene, pensateci sopra e vedete voi, cara gente mia.
martedì 13 maggio 2014
Meno 12-Arriva l'auto elettrica (bravo Gianni Taverna)
Di Gianni Taverna
Assessore all'Ambiente
Del Comune di Crescentino
(ancora per 12 giorni)
Assessore all'Ambiente
Del Comune di Crescentino
(ancora per 12 giorni)
Nei prossimi giorni verrà consegnata al Comune di Crescentino un'auto 100% elettrica, la Renault Zoe valore di mercato circa 22mila euro, donata alla nostra Città dalla ditta Soland S.r.l. di Borgo d'Ale, che ha eseguito i lavori nell'ambito della concessione della copertura del tetto dell' ex Ente Risi; del dono fa parte la colonnina per la ricarica di auto elettriche già installata in piazza Vische, valore di mercato circa 8 mila euro.
Il motore elettrico rientra appieno nella promozione della mobilità eco-sostenibile per il rispetto dell’ambiente e a salvaguardia della salute dei cittadini. L' intenzione è quella di diffondere un concetto alternativo che, nella mobilità sostenibile, trova le risposte giuste per la riduzione di emissioni inquinanti derivanti dal consumo di combustibili fossili.
Per questo Piazza Vische è stata dotata di una colonnina per la ricarica di auto elettriche , che per il primo anno sarà libera senza costi di ricarica, in modo da incentivarne l’uso.
L’importante obbiettivo ambientale è stato raggiunto grazie alla costanza e a un progetto innovativo che molti non pensavano realizzabile, ma al quale ho creduto fortemente: sono a costo zero per il Comune sia la rimozione dell'eternit dell’ex Ente Risi, sia l'auto che arriverà al termine di questo mandato elettorale.
L’iniziativa porterà benefici ambientali e soprattutto risparmio per il Comune, considerando l'acquisto, l'uso e la manutenzione. Con molta probabilità, l'auto elettrica andrà a sostituire la Fiat Doblò che mostra ormai tutti i suoi anni di attività.
L'auto sarà a disposizione del Messo Comunale, degli uffici e dei futuri Amministratori.
In futuro sarebbe bello creare un Car Sharing elettrico, cioè condividere un'auto elettrica e il suo utilizzo sul territorio.
domenica 11 maggio 2014
L'ex teatrino Civico e le pietre di Saint-Just
Ho letto che la nuova sala del Consiglio Comunale non è accessibile ai disabili, è vero?
Ma con quale criterio è diventata la sala del Consiglio Comunale?
E con quale criterio si fanno gli incontri per la presentazione delle liste? - E magari per spiegare che si vogliono eliminare le barriere architettoniche. Sarebbe un bell'esempio di incoerenza, non vi pare?
Gradirei conferma della non accessibilità, grazie.
(Saint-Just)
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Con le sue tasche cariche di pietre, mentre le tira fuori e prende la mira, Saint-Just continua a lamentarsi di punture di microspilli che gli fanno prurito.
Ha già fatto la domanda sulla nuova Sala del Consiglio una decina di volte dovunque, metà del Chicobum, un terzo della CH4, ed è giusto spiegare a tutti quanto segue.
All'ex Teatro Civico ora Sala del Consiglio Comunale, chiusa nel 1904, riaperta lo scorso 27 aprile 2014 dopo 110 anni, si accede in due modi, per ora.
1) Dalla scala che arriva da piazza Caretto, secondo piano
2) Prendendo l'ascensore che dà su Piazza Vische, salendo al secondo piano e percorrendo, a piedi o con carrozzella, il ballatoio che porta all'ingresso in fondo al teatrino. Ci sono qui due scalini prima e un altro poi, con un piccolo aiuto la Sala è dunque raggiungibile e ci sono già state prove in questo senso.
Erano stati accantonati i danari necessari a un montacarichi dal primo piano, oltre a quelli per i tendaggi e vari arredi. Alcune settimane fa, abbiamo invece dovuto destinare tali fondi alla ristrutturazione di un alloggio abitato del Comune, che deve essere sgombrato per lavori.
Poiché naturalmente non prenderò la liquidazione di questi 5 anni di sindaco, sto pensando se destinare la somma al montacarichi stesso oppure al rifacimento del soffitto del teatrino, i cui dipinti sono andati persi durante l'incendio del camino del Portico nel 2008.
Fatemici pensare ancora un po'.
Grazie
sabato 3 maggio 2014
Gramellini: insulti, il metodo più rapido per aggregare consenso
di Massimo Gramellini
Per Piero Pelù il concittadino Matteo Renzi è un piduista. Per Berlusconi il nuovo Hitler è Beppe Grillo (che immagino ricambi volentieri la cortesia).
Per l’avvocato Taormina i gay sono malati e geneticamente diversi. Ma dove le trovano, questi formidabili showmen, le loro immarcescibili certezze proclamate ai quattro venti mediatici senza l’ombra di un dubbio o di un sorriso?
Risulta a qualcuno che Renzi durante le elementari sia stato iscritto alla P2, che Grillo abbia mai invaso la Polonia o che Saffo e Giulio Cesare fossero geneticamente diversi dall’avvocato Taormina? Immagino che a dare loro la forza di sparacchiare teoremi indimostrabili sia la sensazione di essere nel giusto e di sfidare la morale corrente, cioè il famigerato P.C., che non è un computer portatile né un antico partito franato sotto un muro, ma il Politicamente Corretto.
La scorrettezza di cui si sentono alfieri impone di guardare il mondo da un unico punto di vista, il proprio, e di concludere che se l’Altro è diverso da loro significa che è un debosciato o un cretino.
Le sicurezze assolute aiutano a vivere, soprattutto a coprire le proprie insicurezze. E gli insulti restano il modo più rapido per aggregare consenso, perché l’umiliazione del Nemico distrae l’uditorio e lo gratifica, facendolo sentire migliore. Eppure ogni tanto potrebbe essere persino emozionante rinunciare alle scorciatoie e inerpicarsi lungo il sentiero evolutivo, cercando di trasmettere un’idea senza farla passare per forza attraverso la svalutazione degli altri.
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