giovedì 15 maggio 2014

- 10. Ex Vice di lotta e di governo

Mancano dieci giorni alle elezioni...

A leggere la Gazzetta di questa mattina, nelle sue due paginate dedicate ai candidati alle Amministrative, sembra che soltanto l'ex Vice abbia fatto opposizione dura e pura, fra il 2009 e il 2014. Che strano, mi sembrava appunto che facesse il Vicesindaco. Non risulta anche a voi, forse?

E poi
"La sindaca sponsorizza una lista che aiuta il centrodestra".
(seconda riga del titolo che invece fa propri i tormentoni di Mosca, cioè il Chicobum e il Campo Nomadi, iniziative nelle quali in quanto membro di Maggioranza, e soprattutto vicesindaco, era ovviamente coinvolto)

Bene, finalmente, parliamone.
Durante questi 5 anni, provati tutti i membri della Maggioranza da numerosi comportamenti un po' così (scavalcamenti, accenni di ricatto, scortesie selvatiche), e da una continua vocazione al caudillismo - che niente ha a che vedere con il partito di riferimento ma esclusivamente a una personale mentalità mai risolta da caudillo in borghese, o direttore dell'Italcardano (come scrivevo in febbraio: la sua natura è di tradurre tutti in dipendenti) - alla fine alcuni membri di Giunta hanno detto chiaro al PD che la candidatura dell'ex Vice era improponibile perché divisiva (leggasi: non avrebbe unito ma diviso). 

Non so come siano proceduti i colloqui di preparazione della lista, se non per (veramente pessimi, nella loro brutalità) aneddoti che mi sono stati raccontati. La storia è comunque che queste persone, del caudillismo e dell'Italcardano ne avevano abbastanza. E poiché quelle chiare parole non sono state udite, ed evidentemente il partito crescentinese voleva un suo uomo tesserato capolista (Chiamparino, per dire, si è appena ri-tesserato), con la regia della signora di Fontanetto e altri "saggi" si è deciso dal Pd di Crescentino di imboccare quella strada e continuarla. Verrua Savoia e Fontanetto hanno insomma preso in mano la situazione crescentinese. 
Posso garantire, nella mia estraneità al progetto ma nella piena consapevolezza del soggetto di cui parliamo, che il problema non è mai stato il Pd ma "quel" candidato, che per 5 anni ha pianificato quel che andava facendo con slealtà manifesta nei confronti del gruppo, come se non ne facesse parte. Da caudillo, appunto. 
Chi ci ha lavorato 5 anni ne ha avuto abbastanza, e per questo denunciava la insostenibilità d'una candidatura divisiva. Ne hanno avuto abbastanza anche altri, che si sono fermati in Comune molto meno: una persona arrivata a 190/115 di pressione per una sorta di mobbing continuato ha dovuto ricorrere alle cure dei medici, io stessa che ho sempre avuto la pressione bassa ho avuto sbalzi spiegabili nello stesso modo. Dipendenti ridotti a pedalini davanti a cittadini o prestatori d'opera, scatti sull'attenti quando arrivava il momento. Insomma, un aspirante Napoleone di paese, culturalmente inadeguato a qualsiasi lavoro di gruppo e a ogni progetto di tolleranza con chi ha un pensiero diverso dal suo.
Si tace, si tace, poi non si tace più. E si sopporta, si sopporta, per non far cadere la Giunta, ma alla fine gli si dà un calcio liberatorio e si cercano altre strade.
Questa è la vera storia di una decisione, quella di Gabriele Massa, non certo per far vincere il Centrodestra - come pare invece sostenere Napoleoncino a patetica giustificazione del suo rifiuto d'una lista unitaria - ma per non essere costretti a farsi mettere in riga ogni giorno dal caudillo, senza alcun vantaggio per la città. (Penso anche che, se vinceranno, i suoi compagni di cordata avranno già la pena incorporata nella loro decisione di partecipare, e al di là di quel che dicevo nel post precedente, quasi mi fanno tenerezza). 
Un'ultima annotazione. Frequento nella vita ambienti un po' più ampli di questo, dove ci sono gentiluomini ma anche pescecani: ebbene, senza un po' di classe, e di cultura, un pescecane resta un pescecane. 

4 commenti:

Saint-Just ha detto...

Chi sa di avere nemici deve farsi degli amici.
Se si hanno i Principi contro (o i Caudilli) bisogna appoggiarsi al popolino.
Lo ha fatto? Non mi pare, il popolino lo ha disprszzato sempre. Non lo ha mai interpellato ne coinvolto in nessuna decisione.
Ed ora siamo a -10, i Principi tramano, il popolino non la rimpiange, e far volare gli stracci non serve più a niente.

Qualcuno crede che fare il Sindaco significhi amministrare. No, fare il Sindaco significa fare Politica, e la Politica ha sempre le sue regole, immutabili nel tempo.

MV ha detto...

Qualcuno che sia un po' distratto potrebbe anche prenderla sul serio, a lei. Una bella responsabilità, parlare per frasi fatte. Mica siamo al Termidoro. Lei inoltre, come chiunque, non sa neanche che faccia abbia il popolino. Io sì. Siete degli inguaribili borghesi.

Saint-Just ha detto...

E meno male che non siamo al Termidoro... è poco salubre per Saint-Just.
Il popolino.. si, anche Maria Antonietta sapeva che faccia aveva.. ma anche lei era poco ricambiata,forse per quella faccenda delle brioches....

MV ha detto...

Lei, e tanti come lei, credono soltanto di conoscere il nostro paese, che invece è profondamente cambiato. Lei è un piccolo borghese che guarda un piccolo paesaggio, e non vede la disperazione ma solo la furbizia, perché le è più congeniale.