lunedì 26 gennaio 2009

La rivoluzione verde di Obama



Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, ha chiesto all'Epa, il ministero dell'Ambiente, di rivedere la propria decisione contraria a limiti nelle emissioni delle auto in California e in altri Stati Usa. In una conferenza stampa oggi a Washington, Obama ha annunciato inoltre nuovi standard per diminuire i consumi delle auto, e che il 75% degli uffici federali dovranno rispondere a standard energetici più severi.
Obama, senza rispondere a nessuna domanda, ha spiegato che l'obiettivo è di diminuire drasticamente la dipendenza petrolifera degli Stati Uniti, Paese nel quale dovranno a suo avviso essere costruite le future auto pulite. Riconoscendo che non ci saranno «soluzioni rapide», il presidente ha in particolare annunciato che entro il 2011 gli standard per i consumi delle auto dovranno essere più severi.
Obama ha ricordato inoltre che entro il 2020 - come deciso dal Congresso - le auto dovranno essere in grado in media di fare 35 miglia a gallone, cioè circa 15 chilometri con un litro. Obama ha aggiunto: «Voglio essere assolutamente chiaro: il nostro obiettivo non è di porre nuovi ostacoli ad una industria già in pesanti difficoltà; è di aiutare i costruttori americani a prepararsi per il futuro». «Infine - ha concluso il presidente - vogliamo chiarire al mondo che l'America è pronta a dirigere. Per proteggere il nostro clima e la nostra sicurezza collettiva, dobbiamo organizzare una vera coalizione globale, in modo da garantire che paesi come la Cina e l'India facciano la loro parte, come noi vogliamo fare la nostra». E ancora: «Per il bene della nostra sicurezza, della nostra economia e del nostro pianeta, dobbiamo avere il coraggio e prendere l'impegno a cambiare. La politica della mia amministrazione sarà quella di abbandonare la nostra dipendenza dal petrolio straniero, mentre costruiremo una nuova economia energetica che creerà milioni di posti di lavoro».
Sul problema lavoro Obama ha citato Home Depot, Microsoft e Sprint fra le aziende che hanno tagliato la propria forza lavoro. È per questo importante che il Congresso agisca «in modo rapido ed eccezionale». «Negli ultimi giorni abbiamo appreso che Microsoft, Intel, United Airlines, Home Depot, Sprint Nextel e Caterpillar stanno tagliando migliaia di posti di lavoro. Questi non sono solo numeri su una pagina: così come i milioni di posti persi nel 2008, si tratta di famiglie distrutte che devono accantonare i propri sogni».

1 commento:

Anonimo ha detto...

Questa si che si chiama INNOVAZIONE!!