martedì 27 gennaio 2009

Perché il NO all'accordo separato




Il nostro paese come tutto il mondo è attraversato da una crisi straordinaria.
La CGIL dice che per contrastarla, per non rassegnarsi ad un futuro più povero, più precario e con meno lavoro, servono provvedimenti straordinari:
- meno tasse sul lavoro e aumento delle pensioni
- più ammortizzatori sociali e cassa integrazione per i precari
- investimenti pubblici subito
- investimenti e sostegno all'industria
- più intervento pubblico a tutela delle protezioni sociali

Questi sono gli interventi straordinari che la CGIL chiede da tempo al Governo.
Dopo settimane di latitanza, il 22 gennaio il Governo ha convocato il primo incontro sulla crisi.
In quell'incontro però ha continuato a negare la crisi, ha dimostrato di non avere idea di come e cosa fare, ha semplicemente deciso di non andare oltre un qualche slogan.
Il governo ha deciso di scegliere la strada della paura:
- paura di difendere il lavoro
- paura della contrattazione
- paura di fare i conti con il futuro

Per questo ha voluto la divisione contro la partecipazione: ha diviso il sindacato perché è contro il lavoro. Ha nascosta l'assenza di idee, proposte e soldi con l'accordo separato suol modello contrattuale.

L'accordo separato di Palazzo Chigi non serve a contrastare la crisi:
- prevede e programma la riduzione della tutela dei salari
- riduce il ruolo e la forza del contratto nazionale
- non allarga la contrattazione di secondo livello, semmai le attribuisce le possibilità di ridurre le tutele previste nel contratto nazionale
- limita il diritto di sciopero che per la Costituzione è un diritto del singolo lavoratore.

Per queste ragione la CGIL ha detto no ad un accordo sbagliato per i lavoratori. La crisi si attraversa difendendo il lavoro, investendo perché ci sia un futuro. Democrazia e contrattazione sono fondamentali nel presente e nel futuro.


CGIL Vercelli

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Si vuole cancellare con questa intesa il ruolo di rappresentanza del sindacato come soggetto protagonista della contrattazione

Anonimo ha detto...

Con questa presa di posizione sono orgoglioso di essere un tesserato CGIL, è rimasto l'unico sindacato a non aver calato le braghe difronte al padrone, l'unico forse che legge ancora le porcate che gli vengono proposte prima di firmarle (CISL e UIL ormai firmerebbero anche la propria condanna a morte se la proponesse confindustria). Teniamo duro perchè questi mascalzoni lucrano con le proprie industrie sulle spalle della povera gente, usano i propri telegiornali per gettar discredito con notizie parziali ed in tono di accusa a chi ancora vuol mantener fede al principio base del sindacalismo, TUTELARE IL LAVORATORE. Andrea'82