venerdì 27 febbraio 2009

Qualche ulteriore riflessione


Ho visto grandi entusiasmi su gran parte della stampa italiana per l' accordo italo francese per la costruzione di 4 centrali nucleari sul suolo italiano. Presi dall'entusiasmo, i media hanno commesso clamorosi errori e taciuto diverse scomode verità .
(1) Quale accordo?
Come spiega benissimo Ugo Bardi in questo post, non esiste al momento alcun contratto tra ENEL e EDF, ma solo un memorandum of understanding. Tutto quello che appare sui media è essenzialmente fumo.
(2) 25% del fabbisogno nazionale? Sarebbe meglio scrivere 14%!
Secondo Repubblica, le 4 nuove centrali potrebbero garantire il 25% del fabbisogno di energia elettrica. Chi ha fatto i conti per l'articolista Marco Patucchi? Ora, anche uno scolaretto sa che
in un anno ci sono 8760 ore,
una centrale nucleare è attiva più o meno per l'80% del tempo (valore medio sul funzionamento di una decina di centrali francesi)
6,4 GW * 8760 h * 80% = 44850 GWh = 44,85 TWh
Secondo Terna, i consumi elettrici italiani sono pari a 320 TWh all'anno
44,85 TWh/320 TWh = 14%
Questa percentuale corrisponde all'ipotesi che i consumi elettrici restino costanti. Forse all'ENEL pensano invece che nel 2020 avremo operato una notevole decrescita.
(3) Si vende la pelle dell'orso prima di averlo catturato
Molti scrivono che i reattori EPR di terza generazione sono più potenti e più efficienti di quelli del passato. Peccato che ci si dimentichi di dire che al momento nessuno di questi reattori è ancora in funzione.
Si dicevano meraviglie anche del Superphénix, prima della sua costruzione; poi ha funzionato solo per 13 anni, con un costo di ben 9 miliardi di euro. The Independent segnala il fatto che, in caso di incidente, il rilascio di radiazioni potrebbe essere maggiore che per le centrali di vecchia generazione.
L'unico reattore EPR in costruzione si trova a Okiluoto in Finlandia. I tempi di realizzazione sono come segue:
autorizzazione: 2000
inizio lavori: 2005, con prevista conclusione nel 2009
dopo vari stop, problemi e ritardi, ora sembra che debba essere completa nel 2012
Qui parlo dei vari problemi di sicurezza in cui è incorso il reattore.
I precisissimi e efficientissimi finlandesi impiegheranno probabilmente 12 anni dall'autorizzazione alla messa in rete. E qualcuno pensa seriamente che i caciottari, lottizzati, pasticcioni e litigiosi italiani riescano a farcela in 11 anni, senza aver nemmeno raggiunto un accordo sui siti delle centrali?
(4) Qualcuno si preoccupa dei costi?
Nessuno dei principali giornali italiani ha pubblicato una sola riga su quanto dovrebbero costare agli italiani le 4 centrali (non la Repubblica, nè il Corriere, nè La Stampa).
Evidentemente, quando si tratta di fare propaganda, meglio tacere certi numeri. Conosciamo però la storia del reattore finlandese. Inizialmente doveva costare 3,7 miliardi di euro, ma i vari guai e iritarddi hanno fatto lievitare i costi a ben 5,2 miliardi di euro .
Quattro centrali in Italia ci costerebbero oltre 20 miliardi di euro, sempre che si riesca a essere parsimoniosi e onesti come i finlandesi. In pratica qualcosa come quattro ponti sullo stretto di Messina.

Flavio Bruzzesi

Lo stralcio


Dopo il tentativo fallito di affossare le detrazioni per l'efficienza energetica, nascosto nel decreto mille proroghe, viene tolto in questi giorni l'obbligo per i nuovi edifici di avere almeno in parte, energia prodotta da fonti rinnovabili. La norma, inserita nella finanziaria 2008 dal Governo Prodi, aveva introdotto a decorrere dal 10 gennaio 2009, l'obbligo per gli edifici di nuova costruzione di installazione degli impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, come condizione indispensabile per il rilascio della concessione edilizia.
In questo modo si sarebbe garantita una produzione energetica non inferiore a 1 kW per ciascuna unità abitativa.
Chiediamo insieme a gran voce che l'obbligo venga reintrodotto alla Camera dei Deputati. Le energie rinnovabili non sono più una alternativa ma una necessità per arginare il pericolo nucleare.

mercoledì 25 febbraio 2009

Il no della CGIL

Confermiamo il nostro “NO” al nucleare. Abbiamo già dato; l’area di Leri Cavour è stata venduta ad un privato, evitiamo di ricomprarla di nuovo.
Nel caso che qualche persona anche in provincia di Vercelli pensasse a questa scelta, vogliamo ribadire, sin da ora, che il Sindacato CGIL ma credo anche unitariamente non starà a guardare e chiamerà tutti alla mobilitazione.
Questo Territorio ha già pagato molto in termini di nucleare, il materiale radioattivo deve andare via al più presto dai siti dove oggi è presente e portato fuori dall’Italia laddove esistono siti dove può essere stoccato, così come convenuto.
Vogliamo ribadire che l’Area su citata, oggi, è già utilizzata da Enel essendoci una centrale a ciclo combinato da 600 MW e di fronte è stata da poco costruita la nuova centrale E.ON.

Il segretario CGIL
Vercelli Valsesia
Giovanni Esposito

Più nucleare per tutti


Il governo non ha dubbi: uno dei principali motivi della perdita di competitività da parte delle imprese italiane è l'eccessivo costo dell’energia.
Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi rilancia in questi giorni la possibilità di un ritorno al nucleare anche se, con il referendum del 1987, gli italiani esclusero questa ipotesi non accettando “il rischio nucleare”.
L’Italia, oggi, importa il 16% dell’energia elettrica dalla Francia che è rimasto l'unico paese occidentale a investire su questo tipo di energia costosa e rischiosa. Berlusconi in queste ha firmato con Sarkozy un'intesa per lo sviluppo congiunto delle strutture di nuova generazione.
Ci dobbiamo interrogare su cosa comporterebbe un ritorno al nucleare in termini concreti tralasciando volutamente i noti rischi per la salute dei cittadini delle zone limitrofi alle centrali:
- della perdita di know-how da parte dell'Enel. Passerebbero minimo cinque anni per la costruzione della prima centrale.
- gli amministratori locali, tenendo conto di decisioni impopolari, bloccherebbero le installazioni delle centrali sul territorio;
- occorrerebbero grandi quantità di denaro pubblico nel sovvenzionare il tutto;
- dovrebbe essere risolta lin primis la questione dei rifiuti radioattivi che nella nostra provincia è tristemente d'attualità. Le scorie radioattive dell'ultima esperienza nuclearista italiana attendono ancora un sito di stoccaggio definitivo.
Il nostro governo procede sul versante opposto rispetto a quello tracciato dall'Unione Europea (entro il 2012 l’apporto energetico da fonti rinnovabili deve ammontare al 12% del totale) discostandosi dalla tendenza generale degli altri paesi comunitari, i quali si sono attrezzati da tempo per dipendere meno dalle energie non rinnovabili attraverso una serie di strategie volte all'ottemperanza della direttiva europea.
Inoltre non è presente nei piani di investimento Enel, nessun investimento relativamente all'ottimizzazione della rete elettrica che è fatiscente. Un domani così potremmo avere l’energia creata dal nucleare, ad alti costi, di cui una non trascurabile quantità si perderà prima dell‘utilizzo. Davanti all’aumento della sensibilità di tutta l’opinione pubblica su questi temi, c’è l’estraneità più totale di questo governo che dimentica di guidare un territorio a forte vocazione turistica.

lunedì 23 febbraio 2009

Question time

Rilanciamo con questo post le tre domande rivolte da un utente che si autodefinisce “uomo non di sinistra” in particolare ai dirigenti del Partito Democratico crescentinese.

Ecco le tre domande fatte:

1) in una Repubblica democratica gli esponenti del centro sinistra avranno ben il diritto di incontrarsi ovunque per dialogare con avversari politici? O no secondo voi?
2) hanno il dovere di riferire in merito, istantaneamente e pubblicamente? O trattandosi magari di una consultazione informale possono farlo e basta?
3) nel caso specifico lo hanno fatto? (in questo caso la risposta è facoltativa)

domenica 22 febbraio 2009

La Commissione

Se il padre di tutte le città è il Piano Regolatore - quel complesso progetto che nelle intenzioni dei virtuosi serve a mettere ordine nel nostro vivere fisico all'interno della Comunità - soprattutto dalla nostre parti la mamma di questa stessa vita è stata nei decenni la Commissione Edilizia. Una commissione nata per valutare e decidere sui progetti di abitazioni, edifici produttivi e quant'altro, dei cittadini, e spesso trasformatasi - vista l'ovvia composizione di professionisti del ramo - in un centro di potere, ossia un modo spiccio per avere più clienti. Se io, geometra, sto per esempio nella commissione edilizia della mia città, avrò molte più persone che si rivolgono a me per i loro progetti, confidando che la mia posizione li faciliti e li avvantaggi.
Ebbene, non tutti sanno che questa famosa Commissione Edilizia non è più imprescindibile. Se ne può fare tranquillamente a meno.
La sentenza n.3674 24 aprile 2007 TAR Lazio-Roma, Sez. II bis stabilisce che la formulazione del parere da parte della Commissione edilizia comunale costituisce un atto preparatorio ed interno al procedimento amministrativo di rilascio della concessione edilizia e non equivale, né formalmente né sostanzialmente, all'adozione di quest'ultima. La concessione edilizia infatti è un atto formale di competenza del sindaco (ora, del responsabile del servizio) che può essere ammessa solo in esito ad una procedura specifica, sancita dagli artt. 4 e 11, l. n. 10 del 1977 e tale da non ammettere equivalenti.
Per noi comuni mortali, questo significa che la Commissione edilizia non è indispensabile per rilasciare una licenza, infatti basta che l'ufficio urbanistica visioni tutti i documenti necessari in modo da poter rilasciare il permesso per costruire.
In alcuni Comuni anche più piccoli, e anche intorno a Crescentino, l'informatizzazione permette ormai ai cittadini di poter seguire l'iter della propria pratica da casa attraverso internet, collegandosi con una password all'Ufficio Urbanistica.
Spesso si parla della scarsa efficienza della pubblica amministrazione, questa potrebbe essere anche per la prossima Amministrazione di Crescentino una buona idea per ottimizzare i tempi di concessione della licenza ed offrire al cittadino un servizio importante direttamente a casa.
Inoltre, in questo modo, anche per le richieste di licenze edilizie concesse in passato, si potrebbe istituire un modulo on line da compilare con gli estremi della concessione che si vuole in copia, predisporre un metodo di pagamento dei diritti sempre tramite internet, ed ottenere dunque il tutto in formato elettronico. Con trasparenza, senza inciuci e senza prebende...Mettendo tutti i professionisti sullo stesso piano. E che vinca la qualità.


giovedì 19 febbraio 2009

Un altro caduto


ATTENZIONE!! Pare che anche il sindaco Ravasenga di Trino Vercellese questa mattina sia caduto per le contemporanee dimissioni di 9 consiglieri comunali.

mercoledì 18 febbraio 2009

L'addio di Veltroni


Walter Veltroni questa mattina alle 11 ha ufficializzato le sue dimissioni dalla segreteria del Pd.
Al Tempio di Adriano, l'ormai ex segretario democratico spiega le motivazioni del suo abbandono. Spiega di non essere riuscito a realizzare il partito nuovo e aperto nel quale aveva creduto. Si scusa per non avercela fatta. «Ho fatto il possibile, ce l'ho messa tutta, ma non è bastato».
Veltroni durante il suo discorso continua a sognare l'America di Obama. L'Italia, secondo l'ex leader Pd, «ha bisogno di un cambiamento profondo e radicale e mai come oggi la nostra storia, le nostre stesse biografie, devono essere al servizio di questo in modo che anche nel nostro paese possa accadere quanto accade negli Stati Uniti».
Difende le diversità che convivono nel partito. «Abituamoci - dice Veltroni - che un grande partito è luogo di diversità», non è una caserma. Ma dice anche che «nel centro-sinista c'é bisogno di più solidarietà, che ci si senta tutti di più una squadra». Veltroni chiede di superare personalismi e divisioni per arrivare a trasformare la sinistra: «da salottiera deve recuperare il rapporto con la società reale, da giustizialista deve abbracciare il valore della legalità, da pessimista e conservatrice a un centrosinistra innovatore». E indica la rotta. «Penso che il passaggio dei prossimi giorni si dovrà accompagnare all'avanzare di forze e energie nuove, a esperienze legate ai territori e ai nostri amministratori». Dice di essere «più uomo di governo e delle istituzioni che uomo di partito».
L'obbiettivo per Veltroni non è quello di creare nel paese una maggioranza del Pd ma una maggioranza riformista, richiamandosi all'esperienza dell'Ulivo della prima fase nel quale confluirono anche i Verdi oltre al Pds e al PPi poi Margherita.
Walter Veltroni tornerà a fare il «militante», semplice deputato nelle file del partito.
A Dario Franceschini il compito di illustrare il percorso da seguire: il coordinamento del partito traccerà la rotta per i prossimi mesi, affidando probabilmente la reggenza proprio a Franceschini fino al congresso. Congresso che molti vogliono prima delle elezioni europee, perché la reggenza potrebbe rappresentare un limbo che premierebbe la logica oligarchica che ha abbattuto il partito.
L'ex sindaco di Roma lascia un partito indebolito dalla sconfitta sarda e da mesi di navigazione difficile tra questione morale, divisioni e litigi locali e nazionali. Aleggia il rischio scissione, infatti sono in molti a temere che l'addio di Veltroni segni un punto di non ritorno con il rischio, evocato da Rosy Bindi, che «si torni ai due partiti» e l'avviso dei rutelliani che senza Veltroni il partito è a rischio.

martedì 17 febbraio 2009

Io m'impegno



Il blog Amare Crescentino sostiene l'iniziativa del Comitato Ambientalista Rifiuti Piemonte diffondendo questo adesivo sul tema molto importante della gestione dei rifiuti. Cliccate sull'immagine per visualizzarla a pieno schermo.
Lo Staff

Lettera aperta della CGIL Piemonte alle forze politiche, alle associazioni, alla società civile



Il 28 febbraio abbiamo deciso di organizzare una manifestazione regionale contro la crisi e per la difesa dei diritti contrattuali. Come è noto la crisi colpisce il lavoro e con esso le imprese e il reddito.
I dati del Piemonte dimostrano che per la prima volta sono coinvolti in contemporanea tutti i settori e tutte le Province. La CIGL a fine gennaio ha coinvolto circa 50 mila lavoratori ai quali vanno aggiunti i 28 mila in mobilità e i 125.000 con contratti atipici che scadono nel corso del 2009. La cassa integrazione non è ancora riconosciuta a tutti nonostante l’Accordo Stato-Regioni perché il Governo non ha ancora erogato la sua parte lasciando i territori privi di fondi e migliaia di lavoratori senza reddito.
Con i lavoratori l’effetto della crisi colpisce le imprese anche sul versante del credito che ci fa presagire in assenza di interventi efficaci ulteriori problemi di liquidità e, conseguentemente, sul reddito dei lavoratori. Il rischio è uscire dalla crisi più deboli e conseguentemente più poveri. I primi a pagarne il prezzo più alto sono i giovani, le donne, i migranti.
Dal Governo abbiamo risposte che giungono in ritardo e parziali a differenza di quanto fanno gli altri paesi europei, le risorse a disposizione sono ancora scarse. La Confindustria continua ad appoggiare le proposte del Governo il giorno prima e si dichiara insoddisfatta il giorno dopo.
C’è ancora una grave sottovalutazione del rischio che, ritardando e sbagliando le azioni per fronteggiare la crisi, da essa ne potremo uscire tutti peggio. I pesanti tagli sulla formazione delle persone, sull’Università e nella scuola sottraggono strumenti indispensabili per uscire dalla crisi e minano il welfare delle famiglie. Tutto questo anche se la Regione Piemonte e gli EE.LL. hanno dimostrato grande sensibilità e iniziative che però, senza la sponda governativa, non bastano. Le risorse possono essere reperite tassando i redditi alti (oltre i 150.000€) per ridistribuirle ai più deboli.
Non possiamo più solo stare a guardare, c’è bisogno di una risposta forte che metta al centro della crisi il Piemonte con le sue caratteristiche e le sue potenzialità, non sottacendo le gravi responsabilità del Governo centrale che, in ritardo, comincia a riconoscere la gravità della situazione.
Bisogna fare presto!! Una soluzione diversa è possibile. In questo quadro risulta ancora più evidente l’inutilità dell’adesione all’accordo separato sulla Riforma della Contrattazione. Non l’abbiamo sottoscritto perché quell’Accordo non offre nessuna tutela alle retribuzioni, né con il contratto nazionale, né con la contrattazione aziendale.
Infatti il meccanismo con cui viene calcolata l’inflazione, con la decisione di depurare l’indicatore dei prezzi dei beni energetici importati, insieme all’alleggerimento del valore punto su cui vengono costruiti i contratti nazionali, porterà ad un netto ridimensionamento del potere d’acquisto delle lavoratrici e dei lavoratori.
Ridimensionamento confermato dallo svuotamento della contrattazione aziendale che diventa la sede a cui si affida la riduzione fiscale che, come è noto, riguarda una parte esigua di lavoratori, mentre tutti sanno che la contrattazione integrativa dovrebbe aiutare a rilanciare la produttività. Nell’Accordo non esistono cenni sui temi classici della contrattazione sulla condizione di lavoro, a partire dalla organizzazione, qualità e sicurezza sul lavoro.
Se poi guardiamo alle deroghe, si capisce che potranno servire a cancellare tanti diritti con il ricatto della delocalizzazione; e, infine, l’intervento sul diritto di sciopero ci fa dire che siamo in presenza di una scelta neocorporativa in un quadro di relazioni neoautoritarie che cancellano qualsiasi barlume di concertazione oltre a mettere in discussione basilari diritti costituzionali.
La crisi non giustifica queste scelte che risultano ancora più sbagliate proprio perché cadono in una situazione economica così grave e dagli esiti ancora imprevisti. Non accettiamo che ancora una volta i lavoratori e i pensionati paghino il costo più elevato della crisi.
L’insieme di queste questioni ci fanno pensare che le risposte per affrontare l’emergenza determinata dalla crisi economica e finanziaria devono tener conto della condizione sociale dei lavoratori e dei pensionati.
Queste sono le ragioni che ci hanno spinto a lanciare l’iniziativa del 28 febbraio. Lo spirito che ci anima è quello di condividere con le Istituzioni e la società la centralità del lavoro e della condizione lavorativa come punto essenziale sul quale concentrare l’attenzione di tutte quelle persone e quelle forze che in questo ci credono, anche se non condividono tutte le nostre posizioni.
Sarebbe utile l’unità contro questa crisi che divide; l’unico modo oggi è quello di ridare ai lavoratori, alle lavoratrici, ai pensionati l’ultima parola sulle scelte attivando le procedure democratiche come già fatto in passato.
Come sempre, lo spirito che ci anima è aperto al confronto e alla ricerca di soluzioni il più largamente condivise.
Con l’auspicio di incontrarvi il 28 febbraio, cordiali saluti.
p. la Segreteria CGIL Piemonte Vincenzo Scudiere

La forza della vita

Su questo blog molte volte si è discusso sulla capacità di ogni individuo di autodeterminarsi, di organizzarsi, di migliorare il presente ed il futuro grazie alle proprie esperienze ed alle proprie capacità.

Gianluca Ferrara direttore editoriale delle Edizioni Creativa, 37 anni, residente a Torre del Greco è riuscito nella straordinaria impresa di salvare una vita umana fermando la mano del boia a poche ore dall'esecuzione del detenuto Larry Swearingen in Texas.
Tra Gianluca e Larry è nata casualmente un amicizia di penna come tante se ne creano, prescindendo però dal fatto che lo stesso Larry fosse detenuto presso il braccio della morte in attesa di esecuzione. Gianluca, dopo mesi di corrispondenza, crede all'innocenza che Larry professa già in sede di processo e decide di fare qualcosa di concreto per riuscire a dimostrare la non colpevolezza del detenuto.
Da subito nasce uno spazio on line su facebook ed un sito dedicato alla vicenda (www.congliultimi.it) tramite i quali potere firmare una petizione in grado di bloccare l'esecuzione e riaprire il processo.
Gianluca non si ferma: in Italia scrive una lettera a Repubblica, è ospite di alcune trasmissioni televisive come Uno Mattina e Rai 3 Neapolis. L'appello a firmare la petizione viene pubblicato anche dal Messaggero e dal Corriere della Sera.
Larry, grazie all'aiuto di Gianluca, riesce a convincere anche gli italiani i quali inviano 5000 adesioni alla petizione che viene subito recapitata al governatore del Texas ed al Board of Pardons and Paroles.
A questo punto il caso verrà riesaminato e saranno valutate prove mai prese in considerazione che potranno in grado di dimostrare l'estraneità di Larry in relazione all’assassinio della giovane figlia di un senatore dello Stato del Texas.
Questa storia è la dimostrazione che nella vita tutto è possibile lottando. Facciamolo anche noi.

Uno Mattina: http://it.youtube.com/watch?v=9nyCKhxwscQ


RAI 3 Neapolis: http://it.youtube.com/watch?v=85Arf-SG30E&feature=related


Studio Aperto: http://it.youtube.com/watch?v=SWC05ZRlD0o


sabato 14 febbraio 2009

Amare Crescentino è...

Oggi è San Valentino, festa degli innamorati. In ogni bar c'è sempre chi organizza qualcosa e allora ecco un'idea: dimostriamo in questo post di essere tutti innamorati del nostro paese.
Lasciate qui un pensiero d'amore per la nostra città.

venerdì 13 febbraio 2009

Una bella notizia

Dopo la condanna per diffamazione subita in prima istanza dal Tribunale di Casale Monferrato, ieri mattina, presso la Terza Sezione della Corte d'Appello di Torino, il settimanale La Nuova Periferia è stato nuovamente condannato in secondo grado per lo stesso reato. Chi ha diffamato, la Nuova Periferia? Modestia a parte, me: Marinella Venegoni. Avevo denunciato la testata nell'ormai lontano 2003, leggendo una paginata di cronaca del processo contro una impiegata del Comune di Crescentino, dentro la quale avevano messo un titolo: "Venegoni la grande assente", con un occhiello "Duro il presidente: La manderò a prendere dai carabinieri", il tutto scritto e impaginato in un modo che suggeriva che io stessa fossi in qualche modo imputata. Già, quella era la grande ambizione di qualcuno: di buttarmi nella friggitrice con l'olio acceso.
Ora su quel processo, dopo l'assoluzione dell'impiegata, è sceso il silenzio (Il Comune continua a pagare, però). Invece la mia epopea è andata avanti per sei anni. In due gradi di processo è stato sentenziato che il settimanale si è occupato di me in tutta malizia.
Ora, non era questa una novità. Durante i miei anni in Comune, era un martirio settimanale. Molti luoghi comuni intorno alla mia esperienza amministrativa passavano da quella testata: scrivevano che mi facevo pagare il telefono dal Comune, che non c'ero mai, e chissà cos'altro che poi mi sono per fortuna scordata, perché non si può passare la vita in tribunale. Ma durante il mio mandato, ho sempre sopportato in silenzio in nome del diritto di critica.
Oggi però mi sento più leggera, e volevo condividere con il blog questa - per me - bella notizia.

Marinella Venegoni


giovedì 12 febbraio 2009

M'illumino di meno

Per il quinto anno consecutivo Caterpillar lancia per il 13 febbraio 2009 M’illumino di meno, la grande giornata di mobilitazione internazionale in nome del risparmio energetico. Dopo il successo delle passate edizioni, i conduttori del noto programma di Radio2 Cirri e Solibello chiederanno nuovamente agli ascoltatori di dimostrare che esiste un enorme, gratuito e sotto utilizzato giacimento di energia pulita: il risparmio. L’invito rivolto a tutti è quello di spegnere luci e dispositivi elettrici non indispensabili il 13 febbraio 2009 dalle ore 18.
Nelle precedenti edizioni M’illumino di meno ha contagiato milioni di persone impegnate in un’allegra e coinvolgente gara etica di buone pratiche ambientali. Semplici cittadini, scuole, aziende, musei, gruppi multinazionali, società sportive, istituzioni, associazioni di volontariato, università, commercianti e artigiani hanno aderito, ciascuno a proprio modo, alla Giornata del Risparmio. Lo scorso anno il “silenzio energetico” coinvolse simbolicamente le piazze principali in Italia e in Europa: a Roma il Colosseo, il Pantheon, la Fontana di Trevi, il Palazzo del Quirinale, Montecitorio e Palazzo Madama, a Verona l’Arena, a Torino la Basilica di Superga, a Venezia Piazza San Marco, a Firenze Palazzo Vecchio, a Napoli il Maschio Angioino, a Bologna Piazza Maggiore, a Milano il Duomo e Piazza della Scala ma anche Parigi, Londra, Vienna, Atene, Barcellona, Dublino, Edimburgo, Sofia, Palma de Mallorca, Lubiana si sono “illuminate di meno”, come altre decine di città in Germania, in Spagna, in Inghilterra, in Romania.
Anche grazie al contributo di ANCI e ANPCI nella diffusione capillare dell’iniziativa, molte città italiane si sono mobilitate per coinvolgere i comuni gemellati all’estero: un passaparola virtuoso che ha consentito di spegnere luci davvero in ogni parte del mondo.
La campagna di M’illumino di meno 2009, che ha ottenuto il patrocinio del Parlamento europeo per il secondo anno consecutivo, dando voce alle idee più interessanti e innovative in Italia e all’estero, per razionalizzare i consumi d’energia e di risorse.
Gli sprechi possono essere tagliati con piccoli gesti quotidiani o con accorgimenti tecnici che ognuno può declinare a proprio modo.

martedì 10 febbraio 2009

Viva la Costituzione!

Ancora una volta negli ultimi dieci anni siamo costretti a lottare per difendere la Carta fondamentale della Repubblica, nata dall’impegno e dalla lungimiranza dei Costituenti dopo i drammi del Ventennio fascista, i danni enormi della Guerra e sulle fondamenta della Liberazione conquistata dai partigiani di tutte le fedi politiche democratiche.
Quella Costituzione è il frutto delle culture e delle sensibilità cattoliche, liberali, repubblicane, socialiste e comuniste, cosa ben lontana dalla concezione che ne ha Berlusconi. E’ il frutto del lavoro di quelle intelligenze di uomini e donne che avevano rischiato la vita per la democrazia e la libertà. Molti di quei Costituenti avevano conosciuto l’esilio e le carceri fasciste, cosa ben diversa dalle agiatezze di altri che oggi sentenziano con approssimazione.
I valori di quella Costituzione, invidiataci in tante parti del Mondo, sono irrinunciabili; tra quei valori vi è la funzione di garanzia costituzionale del Presidente della Repubblica, ruolo svolto in modo puntuale e saggio dal Presidente Giorgio Napolitano.
In ossequio a questi valori ed a questo rispetto di ogni opinione è necessario sottolineare quanto sia preoccupante che, il Disegno di Legge presentato dal Governo Berlusconi, dopo la forzatura del Decreto Legge, su materia tanto delicata quale quello della fine della vita e dei relativi interventi sanitari non abbia un percorso ampiamente democratico, che garantisca appieno il ruolo attivo dei parlamentari, nella libertà di ciascuno di essi di esprimere e contribuire con le proprie sensibilità, culture e convinzioni etiche e religiose.
Ancora una volta il Parlamento è coartato nella sua suprema funzione democratica, sancita dalla Costituzione. Ancora una volta il Parlamento viene svuotato delle sue prerogative e delle sue funzioni. Ancora volta un decreto legge non viene utilizzato per motivi d'urgenza ma per sorvolare il democratico dibattito parlamentare.
Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi torna alla carica in questi giorni sulla riforma della giustizia e si dice pronto a farla cambiando la Costituzione, anche senza i voti dell'opposizione.
La modifica costituzionale del centrodestra nello specifico prevederebbe nelle altre materie:
- il cambiamento dell'intera Seconda parte della Carta del ’48, ledendo le disposizioni dell’art.138 che impone al legislatore della revisione costituzionale di intervenire con modifiche puntuali di singoli istituti;
- lo stravolgimento della forma di governo parlamentare attraverso l’introduzione del premierato assoluto, annullando il ruolo del Parlamento, ridotto ad esecutore della volontà del Primo Ministro;
- la trasformazione delle elezioni in un processo di investitura del Primo Ministro, che non dovrà richiedere neppure la fiducia e potrà controllare a suo piacimento la maggioranza parlamentare disponendo del potere di scioglimento della Camera;
- la manomissione delle istituzioni di garanzia – Presidente della Repubblica, CSM, Corte Costituzionale – svuotandole dei loro compiti di salvaguardia del pluralismo istituzionale e dei diritti civili, politici e sociali di ogni cittadino;
- la devolution delle competenze in materia sanitaria ed educativa, cosi da spezzare l’unità giuridica e politica della Repubblica, l'annullamento del diritto di eguaglianza e l'abolizione della pari dignità sociale delle persone, sancita dall’art. 3 della Costituzione.

domenica 8 febbraio 2009

La nostra dolce utopia

Questo piccolo blog, nato il 4 dicembre - due mesi fa! - dall'incontro fra due teste di diverse storie, e generazioni, è diventato nelle ultime settimane davvero il bar virtuale che ci auguravamo. I giornali parlano di noi, siamo a quasi 9 mila contatti, la scorsa settimana le note vicende del Comune di Crescentino ci hanno fatto toccare punte quotidiane insperabili anche a blog ben più frequentati e di spessore nazionale. Abbiamo scoperto, in una città il cui Comune non ha nemmeno un sito internet, una Crescentino telematica: di persone attente e curiose, di molti timorosi di scoprirsi, di altri sinceramente preoccupati per il futuro della nostra amata città, di burloni che prendono in giro tutto e tutti, di odi antichi fra persone che riaffiorano sulla grande rete intorno a temi che ci riguardano tutti.
Ma questo piccolo blog è nato anche nel segno di un sogno, certo un po' utopistico. Raccogliere cioè persone di ogni generazione intorno a un'idea virtuosa della collettività, che aggreghi buone idee, progetti, intenti e sentimenti intorno al tema dell'Amare Crescentino. Se si ama, non si può non essere onesti; si vuole solo il bene della cosa amata e si lavora a un futuro migliore.
Non è un mistero che all'ombra del nostro Comune sono spesso fioriti spiriti che guardano all'Amministrazione della Cosa Pubblica con il senso degli affari. Traversie passate, vicende giudiziarie ancora in corso nel silenzio prudente del gran santuario del business collettivo, ci mostrano che il senso dell'etica - quando si ha a che fare con la gestione della Collettività - è spesso visto come una mosca noiosa, un rumore insolente. Per questo, bisogna alzare la voce e chiedere a tutti coloro che si occupano di Politica e che potremmo presto trovare in Municipio, che cosa pensino della morale in politica, e che giudizio diano su personaggi che hanno attraversato in modo non specchiato la vita della nostra Città.
I movimenti che si intravvedono in questo tumultuoso scorcio preelettorale, certe presenze nelle riunioni, ci dicono che la morale, il rispetto per la scelta di servire il Paese, non sono una conquista acquisita. Ci dicono che la memoria è corta, e che siamo anche giudicati un po' fessi noi che la pensiamo così. Un po' di disinvoltura, via. Meglio un potere forte, che un potere virtuoso, pensano in molti.
Io sono lieta di essere fessa, da questo punto di vista. E invito tutti i cittadini che la pensino come me, e come noi di Amare Crescentino, a stare molto attenti a ciò che succederà nelle settimane e nei mesi futuri.
Marinella Venegoni

sabato 7 febbraio 2009

Una serata dal Partito Democratico

Ieri sera presso il salone dell'autoscuola La Monferrina, si è tenuto un dibattito pubblico organizzato dal Partito Democratico per discutere sulla caduta della Giunta Greppi e sulle iniziative da intraprendere nel futuro prossimo per dare a Crescentino una amministrazione comunale capace di guardare ai bisogni della cittadinanza. Sono intervenuti sull'argomento diversi cittadini e esponenti dei partiti politici crescentinesi. La serata ha riscosso un buon successo di pubblico, è stata caratterizzata da proposte concrete per la nuova Crescentino e da alcune polemiche all'indirizzo dei consiglieri di minoranza sulla gestione della questione Lignola.
Oltre al “caso Lignola” si è discusso approfonditamente sulla raccolta differenziata, sull'emergenza occupazionale che investe il nostro paese in seguito alla chiusura di Teksid, sui nuovi canali di informazione da utilizzare per informare i cittadini, sulla possibilità concreta di voltare pagina da una amministrazione di centro - destra che nulla ha saputo fare per tutelare le fasce più deboli della popolazione.
Tra le persone più in vista del paese sottolineiamo la presenza del Geom. Franco Bonesso, del candidato sindaco dei Circoli della Libertà Riccardo Piolatto e quella dell'Avv. Gianmaria Mosca che si è reso autore di alcuni accesi scambi dialettici con i consiglieri comunali del Pd.
Nel complesso la serata ha visto un buono scambio di opinioni e di critiche costruttive volte a creare un progetto di innovazione e di crescita che possa portare la nuova amministrazione a dare ai crescentinesi una politica più attenta alle loro esigenze.

venerdì 6 febbraio 2009

Pani e pesci


Le indennità di gennaio di Greppi, Arlotta, Birocco, Speranza e Borgondo devolute al volontariato e ad eventi nelle frazioni. La richiesta è stata inviata al commissario del Comune di Crescentino, Giovanni Icardi, dall’ex sindaco e dai componenti della giunta.
Queste le proposte: Greppi ha scelto la Bocciofila, Cerrone e San Genuario e il 50° della Fidas; Birocco Anna Baccinelli, la Caritas locale e il Monte; Arlotta la frazione San Silvestro, Speranza il Villaggio Annunziata; Borgondo le frazioni Galli e Campagna.
Pubblicato su "La Stampa" del 6 febbario 2009

giovedì 5 febbraio 2009

Addio nucleare

E’ articolata in una trentina di cartelle la relazione che la Sogin, la Spa pubblica che gestisce il residuo nucleare in Italia, ha presentato l’altro giorno al «tavolo della trasparenza» convocato dall’assessore regionale per l’Ambiente Nicola de Ruggiero. Vi hanno partecipato i rappresentanti delle istituzioni, delle organizzazioni sindacali ed ambientaliste, dell’Ispra, dell’Arpa Piemonte, del ministero per lo Sviluppo economico, ed i sindaci dei Comuni interessati, tra i quali quello di Saluggia, Marco Pasteris, presente anche in veste di assessore provinciale.
La relazione Sogin presenta l’intero piano di «decommissioning», vale a dire dello smantellamento definitivo, per gli otto siti nucleari italiani: Bosco Marengo, Caorso, Casaccia, Garigliano, Latina, Saluggia, Trino e Trisaia, per i quali si prevede la restituzione entro il 2019 a «brown field, prato bruno». Per quanto riguarda i due siti vercellesi, Trino e Saluggia, lo smantellamento è previsto rispettivamente entro il 2013 e il 2019, con un totale di sette anni di anticipo rispetto ai programmi del precedente quinquennio. Dall’intero Piemonte l’allontanamento del combustibile nucleare ancora presente inizierà l’anno prossimo per concludersi nell’anno successivo: per quanto riguarda il deposito Avogadro, tra il marzo e il giugno 2010 partirà il combustibile Eurex; tra giugno 2010 e luglio 2011 quello di Trino; e tra luglio e dicembre 2011 quello del Garigliano.

Alla «Enrico Fermi»

Le 47 barre irraggiate, pari a 15 tonnellate e mezza di biossido di uranio ancora presenti nel «cilindrone» centrale, se ne andranno tra gennaio e marzo 2011. Entro il prossimo mese di marzo verrà modificato il sistema di ventilazione nell’edificio del reattore, e si concluerà l’adeguamento dell’impianto elettrico nell’edificio della turbina; invece entro il primo trimestre dell’anno prossimo si concluderà la rimozione dei materiali non contaminati dalla zona controllata. Impianto «Eurex»
La messa in sicurezza e lo smantellamento del sito saluggese costerà 240 milioni di euro. Una novità: entro il mese prossimo, sul fondo della famosa piscina dalla cui intercapedine fuorusciva acqua contaminata, sarà praticata una perforazione, per consentire indagini ambientali. Concluso a novembre il trasferimento dei rifiuti liquidi nel nuovo parco serbatoi, tra agosto prossimo e settembre inizieranno i lavori per il deposito temporaneo di rifiuti a bassa attività. Fra 17 mesi si aggiudicherà la gara d’appalto per costruire l’impianto Cemex, destinato al deposito temporaneo dei manufatti condizionati. I 300 metri cubi di rifiuti a bassa attività di provenienza Ifec, partiranno nel febbraio 2011 con destinazione condizionamento, e la loro riconsegna è prevista per il primo semestre del 2012.

Ambientalisti scettici

Gian Piero Godio, di Legambiente Piemonte e Pro natura, contesta. «Siamo di fronte - dice - ad un grande bluff: quella che Sogin chiama pomposamente ‘’disattivazione’’, nasconde la trasformazione dei siti nucleari in depositi di se stessi, dalla durata illimitata e senza scadenza. Nel dettaglio, se abbiamo capito bene, ci troveremmo con sei depositi nucleari, di cui tre a Trino, due a Saluggia e uno a Bosco Marengo, tutti pronti per contenere indefinitamente scorie radiattive, in luoghi del tutto inidonei ed a grande rischio. In effetti si può notare una stonatura, a proposito del colore che verranno ad avere i diversi prati».
Il 22 settembre 2003, a Trino, l’ingegnere Marco del Lucchese, alla presenza dei sindaci dei Comuni compresi nel raggio di dieci chilometri dalla «ex Fermi», di funzionari regionali e prefettizi, dei Vigili del fuoco e dell’Arpa, aveva dichiarato che entro il 2014 l’area della ex centrale sarebbe diventata «green field, prato verde»; mentre ora si parla di «brown field, prato bruno». La differenza tra i due colori è sostanziale: è Godio a spiegarla. «La situazione ‘’brown’’ - dice - prevede che nel sito continuerà lo stoccaggio dei rifiuti radiattivi conseguenti all’attività dismessa, opzione esclusa dall’ipotesi ‘’green’».


Pubblicato su "La Stampa" del 5 febbraio 2009

mercoledì 4 febbraio 2009

Un vice prefetto per Crescentino

Si è insediato a Palazzo Caretto il primo commissario della storia moderna di Crescentino. Si chiama Giovanni Icardi, 59 anni, vice prefetto vicario della Prefettura di Vercelli.
Icardi ha dichiarato dalle pagine de “La Nuova Periferia” la volontà di volere effettuare una ricognizione sullo stato di salute del Comune e di svolgere alcuni atti dovuti come il Bilancio di previsone 2009.
Il commissario ha dichiarato di essere a disposizione di tutti i crescentinesi per ascoltare e cercare di risolvere i problemi dei cittadini durante il suo operato.

martedì 3 febbraio 2009

Idee

Dall'idea di Massimo abbiamo deciso di pubblicare un singolo post per ogni proposta di miglioramento delle condizioni attuali del paese che ci sono pervenute. In questo modo potrete commentare le diverse idee. Buona giornata, lo staff.

Più cultura

Cara Marinella, mi piacerebbe che Crescentino tornasse ad essere quella che era quando governavi tu, un paese in cui ci sono belle iniziative culturali frequenti, non da vivere solo al chiuso come il teatro, ma come facevi tu con il restate insieme, farla diventare una piccola città dove anche da fuori ci si viene per rilassarsi e divertirsi, magari incentivando l'arrivo di una multisala, visto che gia' se ne vociferava, siamo in una ottima posizione geografica a cavallo di molte provincie, sfruttiamole questa benedetta posizione,
Un plauso anche a chi ha detto che il centro storico è mal tenuto, verissimo, grazie Marinella per questo spazio, davvero utile.
Cordialmente

Mauro Novo

Gestire gli spazi pubblici

Gestire meglio gli spazi pubblici: spostare o non spostare la biblioteca? Recuperare l'ex teatro del Comune?

Massimo

Vigili del Fuoco

Nuova sede dei Vigili del fuoco che accorpi anche la nuova sede della Croce Rossa, magari aggiungendoci la Protezione civile in modo da gestire meglio le emergenze e magari prevenirle.

Massimo

Internet

Creazione Sito internet del Comune contenente informazioni turistiche (dalla storia ai monumenti visitabili, alla ricettività. Tutte le attività commerciali. Orari e modulistica del comune).

Massimo

Frazioni

Sviluppo delle frazioni e collegamento al paese tramite piste ciclabili.

Massimo

Insediamenti produttivi

Come incentivare l'arrivo di nuovi insediamenti produttivi e come sostenere quelli esistenti.

Massimo

Rotonda e dosso

La rotonda di piazza Garibaldi e dosso artificiale, a mio avviso sono fuori norma e quindi da eliminare.


Massimo

Parco Tournon

Il Parco Tournon: bisognerebbe sfruttarlo meglio.

Massimo

Centro storico

Centro storico da rivedere totalmente.
Mi sembra che era stato fatto uno studio per migliorare il centro storico ed addirittura erano stati aggiudicati dei fondi da parte della Regione, senza aver bisogno dei soldi del nucleare, o sbaglio?

Massimo

Chiesa della Resurrezione

Ristrutturazione Chiesa della Resurrezione o abbattimento per ricostruire qualcosa di più funzionale come ad esempio un oratorio nuovo. Io, personalmente, sono per abbattere questo stabile e costruirne uno nuovo nel quale dare spazio a mostre e convegni.


Massimo

Musica

Sarò un pò sognatore ma mi piacerebbe vedere nascere a Crescentino un centro musicale convenzionato con il comune in modo che i giovani crescentinesi non debbano andare a studiare musica privatamente o fuori città. Credo sarebbe un bel modo per coinvolgere i giovani su cose diverse dal Grande Fratello. Saluti.

Diego

Idee realizzabili per Crescentino


La deflagrazione del Governo di Crescentino ha colto di sorpresa sia i protagonisti che noi spettatori; ma ha anche in qualche modo ridefinito in modo più netto il ruolo di questo piccolo blog, nato in silenzio e fra quattro gatti (forse tre, anzi), che in meno di due mesi è diventato davvero una piazza virtuale, come un bar sotto i portici dove confrontare le idee, lanciare qualche strale, disegnare un futuro. Come scrivevo in un post ormai finito nei sotterranei, s'è capito che qui convergono i difensori di Vicky Paci come gli alpini arrabbiati col Gedda, i militanti delle sinistre e quelli che semplicemente si vogliono togliere i sassolini dalle scarpe.
Però noi italiani siamo anche - è noto - tutti Commissari Tecnici della Nazionale di Calcio, e pure direttori artistici di Sanremo. Ci piace fare le squadre, e disfarle, e criticare quelle che stanno giocando o stonando, e proporre soluzioni più o meno fantasiose.
Io vorrei chiedervi una cortesia, sempre che abbiate voglia.
Proviamo a mettere da parte soltanto in questa occasione i nomi e le formazioni, chi deve entrare e chi deve uscire.
E proviamo a sforzarci di pensare la nostra amata Crescentino (su questo blog in realtà appare amatissima) nel suo complesso. Facciamole una foto con la mente, e tiriamo fuori un paio di idee REALIZZABILI che potrebbero aiutarla a uscire dalla sacca di crisi in cui è finita. Cose che non costino i miliardi che non ci sono, ma che ci piacerebbero e che creerebbero magari ricchezza e indotto nel nostro Paesino senza più padroni e senza più dei per ben sei mesi (cinque, ormai).
E' il nostro grande momento. Se riuscissimo a metter insieme una fila di idee sensate, potremmo poi cercare di concatenarle e far uscire la Crescentino che vorremmo, da sottoporre a coloro che prenderanno prima o poi il comando delle operazioni pre-elettorali.
Se vi sembra una buona idea, dai, proviamoci. Pensate a cosa fareste per voi, e per noi.
Grazie.
Marinella Venegoni

domenica 1 febbraio 2009

Ma cos'è la destra, cos'è la sinistra...

Riceviamo e pubblichiamo:

Ho un enorme dubbio, da proporre come argomento di discussione: MAGDA BALBONI TASSO è di sinistra ???? O cosa puo' aver in comune con la sinistra ????
D'accordo che assai spesso le donne in politica sono meglio degli uomini e Lei in particolare non potrebbe essere che meglio del marito, pero' non mi capacito sulle insistenti voci della sua presenza come capolista in una lista appoggiata dal PD.
Alfa-omega
P.s: Complimenti per il sito, e lo scrivo solo qua perché farlo sul blog mi ricorda troppo il "complimenti per la trasmissione " che si sente nelle telefonate in diretta in certi programmi tv di serie C e la sucessiva parodia che ne faceva Frassica.
Saluti

Ciao Giuseppe


Un ragazzo è morto fulminato mentre lavorava. Si chiamava Giuseppe Gatì. Ci aveva colpito il suo grido disperato a favore del giudice Caselli e del pool antimafia nell'indifferenza e nell'ostilità di decine di persone. Avevamo deciso di pubblicare il video del suo gesto sul nostro blog il 6 gennaio 2009 (scorrete i post fino a questa data per vedere il filmato).
Giuseppe fu bloccato, identificato e trattenuto per ore in una stanza. E' stato riportato che la sua morte è dovuta a un incidente e che è stata aperta un'inchiesta.
E' morto mentre lavorava: era andato a prendere il latte da un pastore ed è morto fulminato mentre apriva il rubinetto della vasca refrigerante del latte. E’ morto dentro una bettola di legno, sporca. Giuseppe voleva difendere la sua terra, non voleva abbandonarla, era rimasto a Campobello di Licata, un paesino nella provincia di Agrigento che offre poco e dal quale è facile scappare. Lavorava nel caseificio di suo padre, le sue capre girgentane, che portava al pascolo. Era un ragazzo onesto, con saldi principi volti alla legalità e alla giustizia.
Aveva fatto di tutto per coinvolgere i dormienti giovani Campobellesi, affinché si ribellassero contro questa società.
Come è strana la vita: un mese fa Giuseppe era protagonista di un blog dedicato alla politica di un paese del vercellese di cui probabilmente non ha mai conosciuto neanche l'esistenza, oggi non c'é più.