martedì 3 febbraio 2009

Insediamenti produttivi

Come incentivare l'arrivo di nuovi insediamenti produttivi e come sostenere quelli esistenti.

Massimo

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Fin ora si è incentivata la fuga piuttosto che l'arrivo degli insediamenti produttivi.

Anonimo ha detto...

e magari salviamo l'unica fabbrica(morente) che è rimasta

Anonimo ha detto...

E' penoso che questo argomento sia lasciato da parte dagli amanti di Crescentino, perché senza lavoro non si produce ricchezza e non si mangia nemmeno. Ho molta preoccupazione per ciò che diventerà Crescentino dopo questa crisi. Speriamo che qualche fabbrica resti in piedi, ma dove andrà l'economia, quando la bufera passerà? Da che parte dovremo guardare, noi che viviamo qui, per trovare un modo di mantenerci? All'artigianato, forse, ma è tutto da ricostruire, non c'è più chi sappia insegnare. Dovremo ricostruirci un futuro, dove c'era la Teksid ora andranno sì e no venti operai, capirai che progresso.

Anonimo ha detto...

Scrive l'economista Franco Bruni "La crisi può aumentare il ruolo del settore pubblico e della politica nell'economia. Il privato si indebolisce, domanda protezione e salvataggio. Il pubblico, la politica, li offre abbondantemente, fino a modificare le regole di funzionamento dell'economia di mercato, tanto più in presenza della crisi internazionale..... fra le conseguenze, vi è il prevalere di un'economia imperniata più sulle relazioni dirette, fra persone e gruppi di interesse, che sui rapporti anonimi dei mercati competitivi, ampi e integrati....". La chiama "economia di relazione", nel ritorno dalla globalizzazione al provincialismo: il ritorno alla "società degli amici". Prepariamoci (ma siamo già abituati, noi)

Roberta ha detto...

La mia é un'opinione modesta, quella di una persona che probabilmente in fatto di economia ne capisce ben poco. Penso che nemmeno con un miracolo potremo avere nuovi insediamenti produttivi, e salvare quelli rimasti sarà un'impresa. Questo non dipende da un sindaco, di qualsiasi partito sia.
Fino a quando lo stato permetterà agli imprenditori italiani di portare le lavorazioni all'estero questo non potrà accadere. Non accadrà a Milano Torino o Roma, figuriamoci chi potrà farlo a Crescentino. E questo vale anche per le attività commerciali. Un qualsiasi sindaco non potrà fare niente,
Ma qualcosa poteva fare quello appena "caduto".
Invece di passare il tempo a vantarsi di aver fatto acquisire l'area Teksid a Lucifin su tutti i giornali della zona, poteva chiedere garanzie a questa ditta sull'assunzione di un pò di persone. Ma garanzie scritte non sulla parola. Infatti gli operai che rimarranno sono meno di 20. E magari qualche garanzia sulla bonifica di quell'area, laghetto compreso. Solo Dio sa cosa c'è nel sottosuolo di quella fabbrica. Per questo motivo penso che Crescentino debba iniziare ad investire di più sulle manifestazioni. la cultura e il centro storico, così da renderlo più visibile, chissà che almeno questo dia un pò di respiro al commercio almeno.