Un ragazzo è morto fulminato mentre lavorava. Si chiamava Giuseppe Gatì. Ci aveva colpito il suo grido disperato a favore del giudice Caselli e del pool antimafia nell'indifferenza e nell'ostilità di decine di persone. Avevamo deciso di pubblicare il video del suo gesto sul nostro blog il 6 gennaio 2009 (scorrete i post fino a questa data per vedere il filmato).
Giuseppe fu bloccato, identificato e trattenuto per ore in una stanza. E' stato riportato che la sua morte è dovuta a un incidente e che è stata aperta un'inchiesta.
E' morto mentre lavorava: era andato a prendere il latte da un pastore ed è morto fulminato mentre apriva il rubinetto della vasca refrigerante del latte. E’ morto dentro una bettola di legno, sporca. Giuseppe voleva difendere la sua terra, non voleva abbandonarla, era rimasto a Campobello di Licata, un paesino nella provincia di Agrigento che offre poco e dal quale è facile scappare. Lavorava nel caseificio di suo padre, le sue capre girgentane, che portava al pascolo. Era un ragazzo onesto, con saldi principi volti alla legalità e alla giustizia.
Aveva fatto di tutto per coinvolgere i dormienti giovani Campobellesi, affinché si ribellassero contro questa società.
Come è strana la vita: un mese fa Giuseppe era protagonista di un blog dedicato alla politica di un paese del vercellese di cui probabilmente non ha mai conosciuto neanche l'esistenza, oggi non c'é più.
7 commenti:
Una coincidenza davvero strana, questa che riguarda il Fato del povero Giuseppe. Mi auguro che la Magistratura apra un'inchiesta. Ciao Giuseppe, ragazzo coraggioso.
incredibile davvero!!Flavio
Avevo visto con simpatia il video sul blog e pensare che, a distanza di un mese questo ragazzo non ci sia più, mi fa riflettere su ciò ceh sia veramente importante nella vita
Da Repubblica.it: Il ragazzo, che lavorava con il padre, non si è accorto che c'era un filo scoperto, inavvertitamente l'ha toccato ed è morto folgorato. I carabinieri hanno aperto un'inchiesta. Nelle settimane scorse Giuseppe Gatì si era reso protagonista di una accesa contestazione al sindaco di Salemi, Vittorio Sgarbi durante la presentazione dell'ultimo libro del critico d'arte ad Agrigento.
Ciao Giuseppe...
Povero ragazzo..non si può morire così..
quando si sentono queste notizie non ci sono parole adatte ad esprimere lo sgomento e la rabbia..
La notizia è stata riportata ieri sera da Michele Santoro nel corso della sua trasmissione Annozero
Posta un commento